TOUR: A GAP LA FUGA PREMIA PAULINHO

Sergio PaulinhoIl 14 luglio è il giorno della festa nazionale francese, e migliaia di transalpini celebrano questa ricorrenza riversandosi in strada per assistere al Tour de France: per questo la tappa odierna, 179 km tra Chambéry e Gap, ha visto folle veramente immense ai lati del percorso, sebbene non fosse una frazione di alta montagna. Il tracciato vallonato di questa frazione, con una salita molto impegnativa posta però nella prima parte di gara, termina come detto a Gap, la città di quel Mondiale 1972 passato alla storia per il celeberrimo “Bitossi Bitossi Bitossi…Bassooo!!” decantato da Adriano de Zan ai microfoni Rai.  L’ultimo arrivo in questa città, nel 2006, premiò Pierrick Fedrigo davanti al nostro Salvatore Commesso, in lacrime per la delusione.

Cadel Evans (BMC), nonostante il gomito fratturato che gli ha fatto perdere la maglia gialla, parte regolarmente anche oggi. I primi chilometri sono costellati da innumerevoli tentativi di fuga: tra gli altri, ci prova anche il trentino Daniel Oss (Liquigas-Doimo), che però ha poca fortuna. I quattro che riescono invece ad ottenere il via libera del gruppo sono il portoghese Sergio Paulinho (Team RadioShack), vicecampione olimpico nel 2004 dietro Paolino Bettini; il belga Mario Aerts (Omega Pharma-Lotto), già all’attacco nei giorni precedenti; il suo connazionale Dries Devenyns (Quick Step), ventisettenne vincitore solo di una tappa al Giro dell’Austria; e il bielorusso Vasil Kiryienka (Caisse d’Epargne), ex pistard riconvertitosi in scalatore, tanto da vincere al Passo della Presolana durante il Giro d’Italia 2008. Al 65esimo chilometro, anche i due giovani francesi Pierre Rolland (Bbox Bouygues Telecom) e Maxime Bouet (Ag2r-La Mondiale) si uniscono ai fuggitivi. Dopo le fatiche di ieri, nessuno dei big ha intenzione di battagliare, e dunque il vantaggio dei sei al comando sale rapidamente sopra i 10’. Rolland, ventiquattrenne di Orléans, ha buone doti da scalatore, mentre Bouet, suo coetaneo della regione dell’Ain, è arrivato secondo nella controversa terza frazione di questo Tour, quella dello “sciopero” dei corridori.

Già a metà giornata si capisce che saranno proprio i sei coraggiosi a disputarsi la vittoria di questa tappa, visto che la Saxo Bank in vetta al gruppo impone un ritmo poco più che blando, senza alcun interesse a forzare, e i velocisti non possono essere competitivi su un percorso comunque impegnativo. Ai -15 inizia la bagarre tra i compagni di fuga: ci provano i due belgi, ma vengono ripresi da Paulinho e Kiryienka che poi fanno a loro volta la differenza, staccando tutti gli altri. Si giunge dunque ad una volata a due, col portoghese che è furbo nel mettersi a ruota del più rapido bielorusso sin dall’ultimo chilometro,  affiancandolo con lo scatto decisivo ai 300 metri e vanificando il tentativo di rimonta del corridore della Caisse d’Epargne. Paulinho, trent’anni di Oeiras, centra il dodicesimo successo di una carriera che lo aveva visto vincere tra le altre una tappa alla Vuelta 2006 e due titoli nazionali a cronometro. Il gruppo arriva a 14’19’’, senza alcun sussulto per le prime posizioni della classifica generale.

Domani undicesima tappa da Sisteron a Bourg-lès-Valence, 184.5 km con un solo GPM di terza categoria, adattissima agli sprinter. Il Tour inizia a spostarsi verso Ovest, verso quei Pirenei che saranno i protagonisti assoluti della seconda parte di corsa.

Mercoledì 14 luglio 2010
Tour de France, decima tappa
Chambéry – Gap (179 km)

ORDINE D’ARRIVO:

Ciclista Squadra Tempo
1. Sergio PAULINHO Team RadioShack 5h10’56″
(media 34,3 km/h)
2. Vasil KIRYIENKA
Caisse d’Epargne stesso tempo
3. Dries DEVENYNS
Quick Step a 1’29”
4. Pierre ROLLAND
Bbox Bouygues Tlc stesso tempo
5. Mario AERTS
Omega Pharma Lotto a 1’33”
10. Alessandro PETACCHI
Lampre-Farnese Vini a 14’19”

CLASSIFICA GENERALE:

Ciclista Squadra Tempo
1. Andy SCHLECK
Saxo Bank 49h00’56”
2. Alberto CONTADOR Astana a 41″
3. Samuel SÁNCHEZ
Euskaltel-Euskadi a 2’45
10. Ivan BASSO
Liquigas Doimo a 5’09”

MAGLIA VERDE (punti):

Ciclista Squadra Punti
1. Thor HUSHOVD Cérvelo 128
2. Alessandro PETACCHI Lampre-Farnese Vini
120
3. Robbie MCEWEN
Team Katusha 107

MAGLIA A POIS (montagna):

Ciclista Squadra Punti
1. Jérôme PINEAU Quick Step 91
2. Anthony CHARTEAU
Bbox Bouygues Tlc 90
3. Christophe MOREAU
Caisse d’Epargne 62

MAGLIA BIANCA (giovani):

Ciclista Squadra Tempo
1. Andy SCHLECK
Saxo Bank 49h00’56”
2. Robert GESINK
Rabobank a 4’22”
3. Roman KREUZIGER
Liquigas-Doimo a 5’11”

Marco Regazzoni

TOUR: CASAR BEFFA CUNEGO, SCHLECK IN GIALLO

Andy Schleck e Alberto Contador all’attacco, Cadel Evans che soccombe al gomito fratturato domenica. Tutto in una tappa

Sandy Casar
Foto:Ansa.it

Il Tour de France saluta le Alpi con il più classico dei tapponi: lunga 209 km, la nona frazione va da Morzine-Avoriaz fino a Saint-Jean-de-Maurienne, ad una trentina di chilometri dal Frejus, attraverso cinque gran premi della montagna. Tra questi, spiccano il Col de la Colombiére, 16.5 km al 6.7% da scalare nella primissima parte di giornata, e il Col de la Madeleine, 25.5 km di ascesa al 6.2% di pendenza media. Questa montagna, affrontata per la ventitreesima volta nella storia della Grande Boucle, termina a 35 km dall’arrivo, buona parte dei quali sono di rapidissima discesa.

Il gruppo, dopo il giorno di riposo, si trova dunque ad affrontare una tappa lunga ed impegnativa, che potrebbe contribuire a rivoluzionare nuovamente la classifica generale.

Dal primo metro di corsa è subito bagarre, con scatti e controscatti mirati a portar via la fuga di giornata: dopo vari tentativi, riescono nell’intento undici corridori. Si tratta del passistone tedesco Jens Voigt (Saxo Bank), del cacciatore di tappe Sandy Casar (Française des Jeux), della maglia a pois Jérôme Pineau (Quick Step), della maglia verde Thor Hushovd (Cervélo Test Team), che però si stacca già sulla Colombiére, del tedesco Johannes Fröhlinger (Team Milram), della coppia in forza alla Bbox Bouyges Telecom composta da Anthony Charteau e Cyril Gautier, del “vecchio” Cristophe Moreau (Caisse d’Epargne), assieme ai compagni di squadra Luis León Sánchez e José Iván Gutiérrez, e del toscano Rinaldo Nocentini (Ag2r-La Mondiale), finalmente all’attacco dopo un avvio di stagione molto tormentato. Durante la discesa della Colombiére, l’estone Rein Taaramäe (Cofidis) e il veronese Damiano Cunego (Lampre-Farnese Vini) rientrano sui fuggitivi, al termine di un dispendioso inseguimento. Il vantaggio del plotoncino al comando non sale mai sopra i 6’, visto che gli uomini della BMC di Evans, in particolare Alessandro Ballan e Brent Bookwalter, lavorano alacremente.

Sulla Madeleine, la fuga perde pezzi: molti corridori non digeriscono questa salita lunga e irregolare, e dunque davanti resta solamente un quartetto composto da Casar, Luis León Sánchez, Charteau e Cunego. Nel gruppo della maglia gialla, gli Astana fanno il ritmo per favorire Contador, mentre si stacca subito un irriconoscibile Carlos Sastre (Cervélo). Nel giro di pochi chilometri, quando ne mancano 40 alla fine, il lavoro forsennato della squadra kazaka produce un’altra vittima eccellente: la maglia gialla Cadel Evans (BMC) è infatti in netta difficoltà, e perde contatto dai suoi rivali, a cause delle folli trenate di Paolo Tiralongo e Daniel Navarro. Proprio lo spagnolo riesce quindi a fare il buco: al termine del suo lavoro, restano assieme solo il capitano Contador e il suo principale avversario, ovvero Andy Schleck, con i restanti big in difficoltà; alcuni, come Sastre ed Evans, sono in crisi nera; altri, come Basso e un recuperato Armstrong, si difendono meglio. La faccia di Evans, stravolta come non mai, dà l’idea della fatica che i corridori vivono su queste impegnative ascese. Basso invece, pur perdendo un paio di minuti dai due dominatori, non sembra mai in completo affanno, ma riceve poca collaborazione da Armstrong, Van den Broeck e dagli altri componenti del suo gruppetto, oltre a non aver potuto contare sul compagno Kreuziger, “desaparecido” troppo presto. Contador e Schleck, dopo qualche dissidio iniziale, salgono con regolarità, aiutati nel finale della Madeleine da Jens Voigt, gregario del lussemburghese e reduce della fuga, che dopo l’ultimo sforzo si pianta letteralmente, come quegli splendidi cani da slitta che tirano per il loro leader fino allo sfinimento. In discesa, i quattro in fuga, grazie soprattutto al lavoro di Casar, riescono a mantenere un vantaggio sicuro, pur perdendo qualcosa, sulla coppia all’inseguimento, che raggiunge l’ex fuggitivo Moreau: ma quando finisce la discesa, e il francese smette di tirare, gli altri tre non riescono ad imprimere un ritmo deciso e così, metro dopo metro, il terzetto di Contador rimonta clamorosamente, riagganciandoli ai 700 metri dal traguardo.

Allo sprint, il favorito dovrebbe essere Damiano Cunego, anche perché non ha praticamente tirato un metro da quando si è ricongiunto con i fuggitivi: tuttavia, Casar lo anticipa, sfruttando ottimamente una curva posta ai 150 metri dal traguardo, e per il veronese non c’è nulla da fare, se non accontentarsi di una mesta terza posizione. Sandy Casar, trentunenne di Mantes-la-Jolie, vince così meritatamente questa tappa, cogliendo il sesto successo di una più che dignitosa carriera che lo ha sempre visto protagonista nei grandi giri, mentre Andy Schleck conquista la sua prima maglia gialla. Il Tour sembra ormai una lotta a due tra il lussemburghese e Contador, divisi da una manciata di secondi, mentre per gli altri i distacchi si contano a minuti.

Domani la decima frazione: 179 km tra Chambéry e Gap, caratterizzata da tre gran premi della montagna (tra cui un prima categoria) e adattissima per le fughe da lontano.

Martedì 13 luglio 2010
Tour de France, nona tappa
Morzine-Avoriaz – Saint-Jean-de-Maurienne (209 km)

ORDINE D’ARRIVO:

Ciclista Squadra Tempo
1. Sandy CASAR Française des Jeux 5h38’10″
(media 36,3 km/h)
2. Luis León SÁNCHEZ
Caisse d’Epargne stesso tempo
3. Damiano CUNEGO
Lampre-Farnese Vini stesso tempo
4. Christophe MOREAU
Caisse d’Epargne a 2″
5. Anthony CHARTEAU Bbox Bouygues Tlc stesso tempo

CLASSIFICA GENERALE:

Ciclista Squadra Tempo
1. Andy SCHLECK
Saxo Bank 43h35’41”
2. Alberto CONTADOR Astana a 41″
3. Samuel SÁNCHEZ
Euskaltel-Euskadi a 2’45
10. Ivan BASSO
Liquigas Doimo a 5’09”

MAGLIA VERDE (punti):

Ciclista Squadra Punti
1. Thor HUSHOVD Cérvelo 118
2. Alessandro PETACCHI Lampre-Farnese Vini
114
3. Robbie MCEWEN
Team Katusha 105

MAGLIA A POIS (montagna):

Ciclista Squadra Punti
1. Anthony CHARTEAU Bbox Bouygues Tlc 85
2. Jérôme PINEAU
Quick Step 85
3. Christophe MOREAU
Caisse d’Epargne 62

MAGLIA BIANCA (giovani):

Ciclista Squadra Tempo
1. Andy SCHLECK
Saxo Bank 43h35’41”
2. Robert GESINK
Rabobank a 4’22”
3. Roman KREUZIGER
Liquigas-Doimo a 5’11”

Marco Regazzoni

TOUR: AD AVORIAZ I PRIMI VERDETTI, SCHLECK C’E’, LANCE NO

Andy Schleck vince la prima vera tappa di montagna del Tour, mentre è notte fonda per Lance Armstrong. Maglia Gialla a Cadel Evans

Andy SchleckDopo l’antipasto di ieri, il Tour de France affronta nella tappa odierna il suo primo arrivo in salita: si giunge a Morzine-Avoriaz, sulla montagna che in passato ha visto trionfare gente come Lucien Van Impe, Bernard Hinault e Piotr Ugrumov, al termine di 189 km senza un metro di pianura, con due salite di quarta categoria, una di terza e il Col de la Ramaz (prima categoria), oltre all’ascesa finale.

Sin dai primissimi chilometri molti corridori cercano di portar via la fuga buona, ma oggi si fa più fatica rispetto agli altri giorni: infatti, nonostante alcune cadute nei primi chilometri (tra i corridori coinvolti anche Cadel Evans),  i primi attaccanti vengono ripresi immediatamente, e solamente nella discesa del Petit Joux, la prima asperità di giornata, sette atleti riescono a fare il vuoto. Il primo a partire è Mario Aerts (Omega Pharma-Lotto), esperto passista belga, già vincitore di una Freccia Vallone; lo seguono Imanol Erviti (Caisse d’Epargne), navarro già all’attacco nelle prime tappe; Koos Moerenhout (Rabobank), trentasettenne olandese campione nazionale nel 2007 e nel 2009; Christophe Riblon (Ag2r-La Mondiale), pistard francese; Benoit Vaugrenard (Française des Jeux), ventottenne passista-scalatore; e infine la coppia in forza alla Cofidis composta da Amaël Moinard e Sébastien Minard. Sulla Ramaz, quando il vantaggio dei fuggitivi si aggira ancora sui 3’30’’, restano davanti solo Moerenhout, Aerts e Moinard, mentre gli altri cedono di netto. E sul primo vero colle di questo Tour, c’è anche la prima vera sorpresa: infatti, Lance Armstrong (Team RadioShack), forse complice anche una dolorosa caduta poco prima dell’ascesa, si stacca dal gruppo di Contador, Basso e gli altri “big” di classifica, e, scortato fedelmente da Janez Brajkovic, perde svariati minuti e con essi le sue chance di vincere la sua ottava Grande Boucle.

Sull’ultima salita gli Astana fanno un ritmo infernale, riagganciando gli ultimi fuggitivi ai meno 5 grazie alle trenate di Tiralongo, Vinokourov e Navarro. Quando si sposta anche quest’ultimo,  pare che Contador sia prossimo all’attacco ma in realtà, per un paio di chilometri, ci sono solo tentativi poco decisi da parte di Gesink, ben rintuzzati dagli altri favoriti: si stacca solamente il britannico Bradley Wiggins, con lo stesso Basso che sembra più volte vicino a mollare, ma alla fine chiuderà con i migliori. Lo scatto decisivo, per quanto non possa ovviamente creare grandi distacchi, lo fanno Andy Schleck (Saxo Bank) e Samuel Sánchez (Euskaltel-Euskadi), che guadagnano una manciata di secondi sul gruppetto: il lussemburghese ha la meglio nello sprint a due, vincendo la sua prima tappa al Tour de France. Venticinque anni, già a podio sia al Giro che al Tour, il fratello di Frank sembra avere trovato la mentalità giusta per imporsi definitivamente a questi livelli, ma ovviamente saranno i Pirenei i giudici finali sulle sue possibilità. La maglia gialla, complice il crollo preventivato di Chavanel, passa sulle spalle del campione del mondo Cadel Evans. Per la cronaca, Armstrong arriva proprio insieme all’ormai ex leader della corsa, a quasi 12’ dal vincitore.

Domani la Grande Boucle godrà del primo giorno di riposo: si riprenderà martedì col traguardo a Saint Jean de Maurienne, dopo quattro salite molto impegnative, comunque lontane dalla conclusione.

Domenica 11 luglio 2010
Tour de France, ottava tappa
Station des Rousses – Morzine-Avoriaz (189 km)

ORDINE D’ARRIVO:

Ciclista Squadra Tempo
1. Andy SCHLECK Saxo Bank 4h54’11”
(media 38,5 km/h)
2. Samuel SÁNCHEZ
Euskaltel-Euskadi stesso tempo
3. Robert GESINK
Rabobank a 10″
4. Roman KREUZIGER
Liquigas-Doimo stesso tempo
5. Alberto CONTADOR Astana stesso tempo

9. Ivan BASSO Liquigas-Doimo stesso tempo

CLASSIFICA GENERALE:

Ciclista Squadra Tempo
1. Cadel EVANS
BMC 37h57’09”
2. Andy SCHLECK Saxo Bank a 20″
3. Alberto CONTADOR
Astana a 1’01”
13. Ivan BASSO
Liquigas Doimo a 2’41”

MAGLIA VERDE (punti):

Ciclista Squadra Punti
1. Thor HUSHOVD Cérvelo 118
2. Alessandro PETACCHI Lampre-Farnese Vini
114
3. Robbie MCEWEN
Team Katusha 105

MAGLIA A POIS (montagna):

Ciclista Squadra Punti
1. Jérôme PINEAU Quick Step 44
2. Sylvain CHAVANEL
Quick Step 36
3. Andy SCHLECK
Saxo Bank 30

MAGLIA BIANCA (giovani):

Ciclista Squadra Tempo
1. Andy SCHLECK
Saxo Bank 37h57’29”
2. Roman KREUZIGER
Liquigas Doimo a 1’25”
3. Robert GESINK
Rabobank a 2’17”

Marco Regazzoni

TOUR: SULLE PRIME MONTAGNE NUOVA IMPRESA DI CHAVANEL

Sylvain ChavanelDopo una settimana di corsa, il Tour de France assaggia finalmente le grandi montagne: quest’anno le Alpi vengono affrontate per prime, anche se saranno i Pirenei, da scalare nella seconda metà di corsa, ad offrire le ascese più impegnative. I 166.5 km tra Tournus e Station des Rousses presentano sei gran premi della montagna: nei primi cento chilometri, due di terza categoria e uno di quarta; nel finale, tre di seconda categoria, ovvero la Côte du Barrage Vauglans (scollinamento a 57 km dal traguardo), il Col de la Croix de la Serra (-30 km) e infine la Côte de Lamoura, 14 km di ascesa al 5% di pendenza media, con la vetta posizionata a 5000 metri dall’arrivo. Il paese dove si conclude la tappa, Station des Rousses, è una stazione sciistica situata nel cuore del Giura, a pochi passi dalla Svizzera, e ospita il Tour de France per la prima volta nella storia.

Ancora una volta, appena il direttore di corsa Preudhomme sventola la bandiera che dà il via alla frazione, si scatena la bagarre. Cinque corridori riescono sin da subito ad avvantaggiarsi: si tratta della maglia a pois Jérôme Pineau (Quick Step), intenzionato a difendere la sua divisa di miglior scalatore; del valente passista tedesco Christian Kness (Team Milram); del francese Samuel Dumuolin (Cofidis), 158 cm di grinta e velocità; dell’esperto tedesco Danilo Hondo (Lampre-Farnese Vini), apripista di Petacchi nelle volate e vincitore di due tappe al Giro d’Italia 2001; e del basco Rubén Pérez, corridore completo in forza alla Euskaltel-Euskadi. Il gruppo inizialmente lascia fare, l’unico atleta che tira con un certo vigore è Stuart O’Grady, gregario della maglia gialla Cancellara alla Saxo Bank. Successivamente, è la BBox Bouygues Telecom, squadra esclusa dalla fuga iniziale, a prendere in mano le redini della corsa, facendo scendere il vantaggio dei fuggitivi, per preparare l’attacco del capitano Thomas Voeckler, che avviene puntualmente sulle rampe della Croix de la Ferra: seguendo l’azione del campione nazionale francese, una decina di atleti esce dal gruppo, tra i quali Rafael Valls (Footon-Servetto), Juan Manuel Garate (Rabobank) e Damiano Cunego (Lampre-Farnese Vini). Nel giro di pochi chilometri, questo plotoncino raggiunge i fuggitivi, che si staccano ad uno ad uno, ma viene a sua volta raggiunto da un’azione straordinaria di Sylvain Chavanel (Quick Step), già vincitore della seconda tappa. Lo stesso Chavanel, incurante del caldo asfissiante, saluta la compagnia sull’ultima ascesa, mentre nel gruppo principale la maglia gialla Fabian Cancellara, dopo lunghi chilometri passati a fare da elastico, perde definitivamente contatto, accumulando minuti su minuti: anche il secondo in classifica Geraint Thomas (Team Sky) cede, mentre tutti i big resistono senza fare azioni significative. Chavanel va così a compiere l’impresa forse più straordinaria della sua carriera: vince per la seconda volta una tappa in questo Tour (la terza della carriera), riconquistando quella maglia gialla che aveva perso a causa delle forature sul pavé di Arenberg. Un’impresa ancora più grande se si pensa che questo corridore, all’ultima Liegi-Bastogne-Liegi, aveva rimediato una commozione cerebrale e diverse fratture dentarie che avrebbero potuto compromettergli l’intera stagione. Per la sua squadra, la Quick Step, una giornata da incorniciare, visto che il compagno Jérôme Pineau rafforza il primato nella classifica dei gran premi della montagna.

Domani è il giorno del primo arrivo in salita: 189 km da Station des Rousses a Morzine, attraverso due salite di quarta categoria, una di terza, il Col de Ramaz (prima categoria, vetta ai -30) e il traguardo di Morzine, al termine di un’ascesa lunga oltre 13 km al 6.1% di pendenza media.

Sabato 10 luglio 2010
Tour de France, settima tappa
Tournus – Station des Rousses (165.5 km)

ORDINE D’ARRIVO:

Ciclista Squadra Tempo
1. Sylvain CHAVANEL Quick Step 4h22’52”
(media 37,8 km/h)
2. Rafael VALLS FERRI
Footon-Servetto a 57″
3. Juan Manuel GARATE
Rabobank a 1’27”
4. Thomas VOECKLER
Bbox Bouygues Tel. a 1’40”
5. Mathieu PERGET Caisse d’Épargne stesso tempo

10. Eros CAPECCHI Footon-Servetto a 1’47”

CLASSIFICA GENERALE:

Ciclista Squadra Tempo
1. Sylvain CHAVANEL
Quick Step 33h01’23”
2. Cadel EVANS BMC a 1’25”
3. Ryder HESJEDAL
Garmin a 1’32”
27. Ivan BASSO
Liquigas Doimo a 4’06”

MAGLIA VERDE (punti):

Ciclista Squadra Punti
1. Thor HUSHOVD Cérvelo 118
2. Alessandro PETACCHI Lampre-Farnese Vini
114
3. Robbie MCEWEN
Team Katusha 105

MAGLIA A POIS (montagna):

Ciclista Squadra Punti
1. Jérôme PINEAU Quick Step 44
2. Sylvain CHAVANEL
Quick Step 36
3. Mathieu PERGET
Caisse d’Epargne 28

MAGLIA BIANCA (giovani):

Ciclista Squadra Tempo
1. Andy SCHLECK
Saxo Bank 33h03’18”
2. Roman KREUZIGER
Liquigas Doimo a 1’15”
3. Rafael VALLS FERRI
Footon-Servetto a 1’44”

Marco Regazzoni

TOUR: IL BIS DI CAVENDISH

Ultimo traguardo per i velocisti colto da Cavendish che conquista la sua dodicesima vittoria al Tour de France

Mark CavendishLa sesta tappa, la più lunga di questo Tour, ben 227,5 Km, vede trionfare nuovamente il favorito numero uno: Mark Cavendish. Ieri le sue lacrime dopo la vittoria l’avevano riportato in auge dopo che, un inizio di stagione deludente e i suoi comportamenti al giro di Svizzera, avevano fatto scendere ai minimi termini la sua popolarità e la sua reputazione.

Dopo due tappe completamente piatte la strada che da Montargis porta a Gueugnon, città che, per la prima volta nella sua storia, ospita l’arrivo della ‘Grande Boucle’, si presenta più vallonato con quattro gran premi della montagna di quarta categoria. Le quattro asperità da affrontare sono la côte de Bouhy, la côte de La Chapelle-Saint-André, la côte des Montarons e, a soli 25 km dall’arrivo, la côte de la Croix de l’Arbre.

Nessun ritiro da segnalare, si riparte quindi nuovamente in 188. Il via viene dato a mezzogiorno e, come sempre è successo in questi giorni, scatta immediatamente la fuga. I tre coraggiosi sono: il francese Mathieu Perget della Caisse d’Épargne, il basco Rubén Pérez Moreno dell’Euskaltel e il tedesco Sebastian Lang dell’Omega Pharma-Lotto. È lo spagnolo il meglio messo in classifica con un distacco di 8’07’’ da Cancellara.

I fuggitivi guadagnano in fretta un buon margine costringendo gli uomini dell’ HTC Columbia, vogliosi di arrivare allo sprint per bissare il successo di ieri, a sacrificare uomini nell’inseguimento fin dai primi chilometri. Sono gli HTC e non i Saxo Bank ad assumersi l’onere dell’inseguimento anche perché Cancellara alla partenza aveva strategicamente dichiarato: “mantenere la maglia non è la priorità”. Tuttavia quando dopo 60 km di corsa i fuggitivi hanno raggiunto la soglia critica degli 8 minuti di vantaggio, anche la Saxo Bank, specialmente con O’Grady, si è affiancata alla squadra statunitense per dare il suo contributo.

Le nuvole che hanno accompagnato gli atleti per tutta la corsa hanno garantito solo inizialmente una giornata più fresca rispetto a quella di ieri. Dopo aver affrontato la prima côte il gruppo si mette a tirare con costanza, anche gli Astana  fanno una comparsata davanti; nel complesso però tira molto di più l’Htc della Saxo Bank il cui unico interesse è di tenere sotto gli otto minuti il distacco. A ragion veduta le squadre dei velocisti temono Cavendish e tendono a preservare le energie per gli ultimi chilometri; tutti gli altri invece se ne stanno tranquillamente a ruota aspettando le montagne di domani.

Gli otto minuti diventano sei, poi continuano a diminuire in modo impercettibile ma costante. A 50 km dall’arrivo il distacco è di poco sotto ai due minuti. Il gruppo procede tranquillo ma la mancanza di concentrazione provoca una caduta che coinvolge, senza conseguenze, Boom (Rabobank), Arashiro (Bouygues Telecom) e ben tre corridori della Cofidis: Sébastien Minard, Amaël Moinard e Christophe Kern. Sull’ultima côte, a 25 km dall’arrivo, parte prima Dimitri Champion dell’AG2R, seguito poco dopo da Chartreau della Bouygues Telecom. I due francesi raggiungono il terzetto di testa. Perget saluta la compagnia, guadagna i punti del gran premio della montagna e prova un’effimera fuga solitaria. Con i fuggitivi controllati a vista, nel gruppo c’è un momento d’incertezza. La Rabobank avanza timidamente e anche la Lampre manda un uomo a tirare. Trascinato dalla determinazione di Champion il quintetto di testo prosegue la sua fuga restando per una decina di chilometri a bagnomaria con un distacco altalenante fra i 7 e i 20 secondi.

Il ricongiungimento avviene sotto l’arco dei 10 km anche se, paradossalmente, il contributo decisivo arriva grazie alle tirate delle squadre che puntano alla classifica generale. Negli ultimi chilometri infatti Astana, Radio Shack, Liquigas, Bmc cercano di tenere davanti i propri capitani mentre le squadre dei velocisti fanno fatica a costruire un treno.

A 5 Km dal termine Cervélo, Lampre, Garmin e Htc cercano ognuna di portare nella posizione ideale i propri capitani. All’ultimo chilometro gli uomini della Garmin si trovano in una posizione invidiabile con tre uomini al comando (Hondo della Lampre è in quarta posizione) e Farrar a ruota di Cavendish ma sia Dean che Hunter rinunciano a fare lo sprint. È ancora una volta Renshaw a pilotare in maniera sublime al secondo successo consecutivo lo sprinter dell’isola di Man. Farrar, secondo, al momento non ha la gamba per competere con il velocista inglese mentre Petacchi si è classificato terzo nonostante avesse perso la ruota di Hondo, che a quel punto avrebbe forse potuto fare lo sprint per conto proprio invece di rialzarsi.

L’Htc Columbia per come ha impostato la corsa merita assolutamente questo successo. Sette corridori si sono assunti l’onere dell’inseguimento, Renshaw ha lasciato Cavendish in una posizione invidiabile e il velocista britannico ha dato la stoccata decisiva.

Domani tappa da non perdere. Arrivano le montagne; si parte da Tournus e si arriva alla station de Rousses a quota 1168 metri, dopo un gran premio di 4° categoria, due di 3° e ben tre di 2° categoria l’ultimo dei quali situato a soli quattro chilometri dall’arrivo. È la prima possibilità per gli scalatori. Una tappa adatta anche a fughe da lontano; se in forma, un protagonista potrebbe essere Damiano Cunego.

Venerdì 9  luglio 2010
Tour de France, sesta tappa
Montargis – Gueugnon(227.5 km)

ORDINE D’ARRIVO:

Ciclista Squadra Tempo
1. Mark CAVENDISH HTC-Columbia 5h37’42”
(media 40,4 km/h)
2. Tyler FARRAR
Garmin
stesso tempo
3. Alessandro PETACCHI
Lampre-Farnese Vini stesso tempo
4. Robbie MCEWEN
Team Katusha stesso tempo
5. Gerard CIOLEK
Milram stesso tempo

CLASSIFICA GENERALE:

Ciclista Squadra Tempo
1. Fabian CANCELLARA Saxo Bank 28h37’30”
2. Geraint THOMAS
Team Sky a 20″
3. Cadel EVANS
BMC a 39″
47. Ivan BASSO
Liquigas Doimo a 3’20”

MAGLIA VERDE (punti):

Ciclista Squadra Punti
1. Thor HUSHOVD Cérvelo 118
2. Alessandro PETACCHI Lampre-Farnese Vini
114
3. Robbie MCEWEN
Team Katusha 105

MAGLIA A POIS (montagna):

Ciclista Squadra Punti
1. Jérôme PINEAU Quick Step 13
2. Mathieu PERGET
Caisse d’Épargne 12
3. Sylvain CHAVANEL
Quick Step 8

MAGLIA BIANCA (giovani):

Ciclista Squadra Tempo
1. Geraint THOMAS Team Sky 28h37’50”
2. Andy SCHLECK
Saxo Bank a 46″
3. Roman KREUZIGER
Liquigas-Doimo a 2’04

Nicola Sbetti