FORSE LOU GEHRIG NON MORI’ DEL “SUO” MORBO

Lou GehrigTra gli anni ’20 e i ’30 Lou Gehrig, nato a New York da genitori immigrati dalla Germania, era diventato un’icona del baseball americano. Il suo successo tra il pubblico era stato talmente dirompente, da indurre nel 1942 il regista Sam Wood a dedicargli un film drammatico, interpretato da Gary Cooper: L’idolo delle folle.

Nel 1941 Gehrig aveva perso la vita al termine di una terribile malattia degenerativa, la sclerosi laterale amiotrofica – SLA – manifestatasi due anni prima e che aveva gradualmente e inesorabilmente annichilito ogni suo movimento. Era la prima vittima a cui era stata diagnosticata questa malattia, che da quel momento aveva portato il suo nome: Morbo di Gehrig.

Ma proprio oggi un comunicato congiunto della facoltà di medicina della Boston University e del Department of Veteran Affairs, il dicastero che si occupa degli ex combattenti delle forze armate, ha reso pubblici i risultati di un’analisi condotta su dodici militari e atleti deceduti per SLA, tra i quali dei professionisti di football americano e di boxe. Applicando questo studio al grande campione di baseball, che non è stato comunque oggetto di queste analisi, il suo decesso sarebbe stato causato dai ripetuti traumi riportati durante la propria carriera sportiva. E sarebbero state le conseguenze di questi traumi, e non la SLA, a portarlo al lento e letale deterioramento delle capacità motorie. Secondo il comunicato, la correlazione tra la SLA e i traumi cranici reiterati è ampiamente documentata nella letteratura medica, che ritiene i praticanti degli sport caratterizzati da scontri fisici come i soggetti più a rischio.

Il rapporto integrale dei ricercatori di Boston sarà pubblicato all’interno del numero di settembre del Journal of Neuropathology and Experimental Neurology.

Giuseppe Ottomano

GRAND PRIX: PER LE AZZURRE WEEKEND DOLCEAMARO IN THAILANDIA

Serena Ortolani
Foto: FIVB

Come dal Brasile le azzurre tornano a casa dalla Tailandia con sei punti in saccoccia, frutto di una sconfitta nel primo incontro e due vittorie nei rimanenti. Identici anche gli score: sconfitta 1-3 vittoria 3-0 e 3-1.

In gruppo tornavano tre pedine fondamentali: la palleggiatrice Lo Bianco, la centrale Gioli e il libero Cardullo. Nel primo incontro con gli Stati Uniti le ragazze di Barbolini hanno patito la fisicità delle americane, impressionanti Bown e Hooker a muro, e sono crollate sia fisicamente che mentalmente, dopo tre set tiratissimi, nell’quarto e decisivo set. Contro le modeste portoricane sono scese in campo le seconde linee che non hanno sbagliato un colpo nonostante le insidie. Cardullo infatti, per via di un infortunio, non è potuta scendere in campo e il suo ruolo è stato coperto dalla schiacciatrice Francesca Piccinini.

La sfortuna ha poi voluto che la stessa Piccinini, a causa di un fastidioso attacco influenzale, abbia dovuto dare forfait contro le sorprendenti padrone di casa. Nel 3 a 1 con cui l’Italia si è sbarazzata, non senza qualche difficoltà della Thailandia, ha giocato nel ruolo di libero la schiacciatrice Bosetti.

In classifica l’Italia è al sesto posto (ultimo valido per la qualificazione) con 12 punti a pari punti con Usa e Brasile; la sua posizione tuttavia appare solida data la distanza con la Germania (7° a 7 punti) e Olanda (8° a 6 punti).

Barbolini sta facendo crescere molto alcune ragazze giovani. Rondon ha giocato sia contro Porto Rico che contro la Thailandia ma la ragazza che più ha impressionato è stata Serena Ortolani: top scorer in tutti i tre incontri ha letteralmente trascinato le compagne di squadra mettendo a segno 23 punti contro gli Stati Uniti, 18 contro Porto Rico e 28 contro la Thailandia.

Prossimo appuntamento dal 20 al 22 agosto in Giappone contro Olanda, Repubblica Dominicana e Giappone.

Venerdì 13 agosto 2010
STATI UNITI  ITALIA 3 – 1
(26-28; 26-24; 25-23; 25-15)
Bangkok (TAI)

STATI UNITI: Glass 1, Sykora (L), Bown  19, Larson 16, Tom 18, Akinradewo 11, Hooker 19. (Nnamani n.e., Barboza, Tamas (C) n.e., Spicer n.e., Hodge n.e.)

ITALIA: Barazza 5, Cardullo (L) Ortolani 23, Piccinini 11, Lo Bianco (C) 2, Del Core 13, Gioli 11. (Barcellini 1, Rondon, Crisanti n.e., Arrighetti, Bosetti 1.)

Sabato 14 agosto 2010
PORTO RICO  ITALIA 0 – 3
(12-25; 17-25; 18-25)
Bangkok (TAI)

PORTO RICO: Seilhamer (L) Mojica (C) 4, Alvarez 2, Cruz 11, Ocasio 7, Oquendo 3, 17 Ocasio 3. (Colon, Encarnaci¢n 1, Enright n.e., Ortega 1,Reyes n.e.)

ITALIA: Barcellini 10, Rondon 4, Ortolani 18, Piccinini (L), Arrighetti 6,  Bosetti 6, Gioli 2. (Crisanti 1, Barazza n.e., Lo Bianco (C) n.e., Del Core n.e.,)

Domenica 15 agosto 2010
ITALIA THAILANDIA 3 – 1
(21-25; 25-23; 25-21; 25-20)
Bangkok (TAI)

ITALIA: Barcellini 9, Rondon 4, Barazza 8, Ortolani 28, Del Core 7, Bosetti (L) Gioli 13. (Crisanti n.e., Cardullo n.e., Arrighetti n.e., Lo Bianco (C) n.e.,)

THAILANDIA: Pannoy (L) Thinkaow 7, Sittirak 22, Kaensing 10, Apinyapong (C) 13, Tomkom 2, Kanthong 18. (Bamrungsuk 3, Hyapha n.e., Sukmak, Phanusit, Chaisri)

Nicola Sbetti

L’IRLANDESE MARTIN VINCE LA TRE VALLI

Daniel MartinQuando si parla di Tre Valli Varesine, si parla di storia del ciclismo. Questa corsa, che in passato ha visto vincere campioni del calibro di Gino Bartali, Fausto Coppi, Fiorenzo Magni, Eddy Merckx, Giuseppe Saronni e Francesco Moser, riesce ancora a richiamare molti corridori di primissimo piano, nonostante non faccia parte del circuito ProTour che invece obbliga le migliori squadre alla partecipazione. Il percorso di quest’anno vede la partenza dall’enclave di Campione d’Italia e, attraverso le strade della Valceresio, della Valganna e della Valcuvia (le Tre Valli, appunto), il traguardo a pochi passi dal centro di Varese, dopo sette giri di un circuito caratterizzato della salita di Bobbiate, un’ascesa regolare di oltre 2 km che unisce il lago al cuore della città.

Dopo una prima parte di gara relativamente tranquilla, con una fuga a cinque formata dallo statunitense Peter Stetina, dall’australiano Cameron Jones e dal napoletano Pasquale Muto, raggiunti successivamente dal siciliano Sergio Laganà e dallo stagista belga Pieter Serry, la corsa si infiamma nei primi giri del circuito cittadino, grazie alle trenate della ISD-Neri del campione d’Italia Giovanni Visconti che permette il ricompattamento con i fuggitivi e i successivi attacchi. Tra i vari tentativi di fuga, si segnalano in particolare quelli del varesino Ivan Santaromita (Liquigas-Doimo) e del toscano Davide Torosantucci (CDC-Cavaliere), ma Visconti e gli altri big al via di questa Tre Valli riescono sempre a chiudere il gap con gli attaccanti. Quindi, all’inizio dell’ultimo giro, ci provano Nibali, Cunego e lo stesso Visconti: tuttavia, l’azione decisiva avviene a 1500 metri dal traguardo, ad opera dei due corridori più in forma in questo momento, ovvero il lucano Domenico Pozzovivo (Colnago-CSF Inox), già vincitore del Brixia Tour, e l’irlandese Daniel Martin (Garmin-Slipstream), fresco trionfatore al Giro di Polonia. Il ventiquattrenne nativo di Birmingham ma dal passaporto irlandese riesce, con una lunga progressione, a staccare il suo compagno d’avventura a poche centinaia di metri dall’arrivo, imponendosi in solitaria: nipote di Stephen Roche e figlio di un professionista britannico degli anni ottanta, coglie così la terza affermazione stagionale, dopo la tappa di Ustroń e la classifica finale del Giro di Polonia, la quinta complessiva di una carriera giovanissima che promette ancora tanti successi.

Il commissario tecnico della nazionale Paolo Bettini, presente sul tracciato, può comunque ritenersi soddisfatto delle prove offerte da Nibali, Visconti e Cunego, anche se quest’ultimo sembra peccare, per l’ennesima volta, della lucidità tattica necessaria per imporsi. Domani la Coppa Agostoni, sulle strade della Brianza, e giovedì la Coppa Bernocchi a Legnano, per completare il tradizionale Trittico Lombardo.

Ordine d’arrivo:
1°Daniel MARTIN (Garmin-Slipstream) in 4h51’20’’;
2°Domenico POZZOVIVO (Colnago-CSF Inox) a 6’’;
3°Jérôme BAUGNIES (Topsport Vlaanderen) a 12’’;
4°Kriston VANDEWALLE (Topsport Vlaanderen) stesso tempo;
5°Damiano CUNEGO (Lampre-Farnese Vini) stesso tempo.

Marco Regazzoni

SCORRE IL SANGUE DEL TOULON NEL PRIMO ATTO DEL TOP 14

Il Toulon delle meraviglie inciampa all’esordio, mentre Toulouse e Stade Française vincono perentoriamente.

Inizia il campionato di Top 14, la massima serie del campionato francese e, mentre in cima alla classifica si ripropone il binomio Stade Français e Stade Toulousain, già nel primo atto scorre sangue nobile: quello del Toulon, autoproclamatosi favorito per sollevare il Bouclier de Brennus e sgambettato dal Bayonne per 26-22. Un brutto inizio per la squadra delle meraviglie allenata da Philippe Saint-André: non sono bastati i nomi di Sébastien Bruno, Carl Hayman, George Smith, Juan Martín Fernández Lobbe, Paul Sackey, e neppure la meta tecnica e i 17 punti messi tra i pali da Felipe Contepomi. Nemmeno i cartellini gialli a Boyet e Avril hanno fermato il Bayonne: il colpo decisivo è arrivato al 75′ con la seconda meta dell’ala Yohan Huget, trasformata da Benjamin Boyet, che ha regalato alla squadra di Gower (in campo fino al 48′) la vittoria finale. Sorpresa anche per il neopromosso La Rochelle, che fa il suo esordio in Top 14 battendo 22-17 il Castres con le mete di Ferrou, Ligairi e Boboul (anche autore dei punti al piede).

Nessuna sorpresa e nessun rischio, come già accennato, per Stade Français e Stade Toulousain. Il Tolosa sbaraglia l’Agen 44-24, mettendo a segno ben sei mete (Servat, David, Jauzion, Poitrenaud e una doppietta di Maxime Medard), mentre lo Stade Français 43-12 il Bourgoin-Jailleu, con Sergio Parisse a segno nella sua prima da capitano del club parigino. Per lo Stade in meta anche Szarzewski, Bastareud, Arias e Southwell, mentre metà dei punti del Bourgoin sono stati segnati da un altro italo-argentino, Alberto Di Bernardo, già nella nazionale A italiana. Vittoria anche per la seconda squadra parigina, il Racing-Métro degli italiani: allenata dall’ex CT azzurro Pierre Berbizier, la squadra ha battuto 23-18 il Brive schierando nelle sue file le prime linee Lo Cicero e Festuccia (uscito al 52′), il seconda linea Dellapé (ammonito alla mezz’ora e poi uscito nei minuti finali) e il tre-quarti Mirco Bergamasco (entrato al 55′), mentre non era convocato Andrea Masi. Protagonista del match Jonathan Wisniewski, autore di 18 dei 23 punti della sua squadra.

Tra gli assenti del Racing-Métro figura il sudafricano François Steyn, che sta recuperando un infortunio. Convocato dal Sudafrica per l’incontro con la Nuova Zelanda che si terrà al Soccer City di Johannesburg, non è stato rilasciato dal club per permettere al giocatore il recupero, facendo divampare la polemica che lo vede da tempo contrapposto al CT sudafricano Peter de Villiers. Secondo l’allenatore, Steyn non sarebbe motivato a giocare con la maglia verde-oro, insinuazione che il talentuoso trequarti ha subito smentito: “Morirei sul campo per giocare con gli Springboks, e sono disposto a fare qualsiasi cosa per disputare con loro la Coppa del Mondo del prossimo anno”.

Infine, vittorie anche per Perpignan e Biarritz: i catalani hanno superato il Clermont-Ferrand 21-13 grazie ai calci di Porical e Mele e nonostante l’espulsione di Vilaceca al 70′ (comunque bilanciata otto minuti più tardi dal giallo a Vermeulen), mentre i baschi hanno tenuto a bada il Montpellier di Trinh-Duc, sconfitto 30-22 grazie alle mete di Bidabé e Peyrelongue e ai calci di Dimitri Yachvili, capocannoniere di giornata con 20 punti messi a segno. Una vittoria con un risvolto amaro, però, per i biancorossi di Biarritz, che hanno perso il pilone nazionale Fabien Barcella, destinato a rimanere lontano dai campi per sei mesi a causa della lacerazione di un tendine d’Achille.

TOP 14 – PRIMA GIORNATA

Venerdi 13 agosto 2010

Stade Toulousain – Agen 44-24
Brive – Racing-Métro 18-23
Biarritz – Montpellier 30-22
Toulon – Bayonne 22-26
Stade Français – Bourgoin-Jailleu 43-12
Perpignan – Clermont-Ferrand 21-13

Sabato 14 agosto 2010

La Rochelle – Castres 22-17

CLASSIFICA: Stade Français, Stade Toulousain 5; Biarritz, Perpignan, Racing-Métro, La Rochelle, Bayonne 4; Toulon, Brive, Castres 1; Montpellier, Clermont-Ferrand, Agen, Bourgoin-Jailleu 0.

Damiano Benzoni

ANCHE IL TRIPLETE DEL BEACH VA A MILANO

Terzo scudetto per la Milano Beach Soccer, che batte Catanzaro in finale e completa il triplete del beach.

Tre. Quanti gli scudetti vinti dal Milano Beach Soccer. Tre. Quanti i trofei alzati dai meneghini in questa stagione memorabile. Lo scudetto assegnato ad Ostia rimarrà negli annali del calcio in spiaggia italiano: Milano diventa la prima squadra a laurearsi campione d’Italia per tre volte, staccando così i Cavalieri del Mare nell’albo d’oro, e soprattutto centra il triplete (Coppa Italia, Supercoppa di Lega e scudetto), impresa mai compiuta da qualcuno in precedenza. I lombardi riscrivono così la storia del beach soccer battendo ai supplementari un Feldi Catanzaro mai domo. Terzo posto per il Coil Lignano Sabbiadoro ai danni della Roma, a coronamento di un’ottima stagione da parte dei friulani.

Feldi Catanzaro-Milano era una finale inedita, ma non per questo meno degna di essere seguita. Sull’arenile di Ostia le due squadre si fronteggiano senza risparmiarsi ed è subito spettacolo, con il gol al primo minuto del brasiliano Teddy che regala il vantaggio ai calabresi: Alan e Bruno suonano la riscossa meneghina, ma il team catanzarese si difende con ordine. La prima frazione si ravviva nel finale: l’asso brasiliano Benjamin pareggia i conti, ma un minuto dopo Teddy concede il bis e, proprio nelle battute iniziali del secondo tempo, con una splendida rovesciata porta a tre le marcature personali (e quelle della sua squadra). Non c’è un attimo di respiro ed è particolarmente emblematico quanto si verifica al sesto minuto: Alan e Bruno segnano uno dopo l’altro e riportano in equilibrio il risultato, ma Bruno Xavier gonfia la rete e regala il nuovo vantaggio al Feldi. Nel finale di frazione, però, c’è ancora tempo per il pareggio milanese propiziato da Amarelle. Nel terzo ed ultimo tempo lo spettacolo prosegue: Rocca porta per la quarta volta il Feldi in vantaggio, poi due belle rovesciate di Bruno Xavier vengono prontamente neutralizzate da Rasulo. L’ex portiere della Nazionale non è il solo a tenere in vita Milano: dall’altra parte Carotenuto compie un autentico miracolo ma nulla può su capitan Ahmed che, sulla respinta, sbatte il pallone in rete. Lo stesso estremo difensore calabrese mantiene inalterato a più riprese il risultato, trascinando la contesa ai supplementari: è sufficiente un tempo in più a Milano per trovare con Alan la stoccata vincente. Quella che porta i lombardi nell’empireo del beach soccer italiano.

Domenica 15 agosto 2010
FELDI CATANZARO-MILANO BEACH SOCCER 5-6 dts (2-1; 2-3; 1-1; 0-1)
Hakuna Matata Beach, Ostia

FELDI CATANZARO: Carotenuto, Lorenzo, Gigliotti, Corasaniti, Pastore, Teddy, Bruno Xavier, Viscomi, Rocca, Marinho. All. Cerezo.

MILANO BS: Rasulo, Casarsa, Bruno, Ahmed, Amarelle, Zanini, Polastri, Benjamin, Alan, Fumagalli. All. Panizza.

ARBITRI: Melfi (Vasto) e Matticoli (Isernia)

GOL: pt 1′ Teddy (F), 9′ Benjamin (M), 10′ Teddy (F); st 2′ Teddy (F), 6′ Alan (M), 6′ Bruno (M), 6′ Bruno Xavier (F), 11′ Amarelle (M); tt 5′ Rocca (F), 9′ Ahmed (M); ts 2′ Alan (M).

Nella finale per il terzo posto, i rigori si rivelano nuovamente la bestia nera della Roma Beach Soccer, una maledizione che il tecnico Gianni Fruzzetti ed i suoi giocatori si stanno portando dietro dai tempi dei Cavalieri del Mare: vince infatti il Coil Lignano Sabbiadoro dopo il 4-4 dei tempi regolamentari. Decisivo, ancora una volta, l’errore dal dischetto di Madjer. L’eterna incompiuta Terranova Terracina chiude al quinto posto battendo agevolmente (8-3) la matricola Viareggio che, oltre al buon esito di questa prima stagione, festeggia anche il titolo di capocannoniere di Gabriele Gori: per il fantasista classe ’87 sono trenta le marcature personali, condite anche da due convocazioni in Nazionale. Infine, il Catania supera di misura (4-3) il Colosseum Roma nella sfida per evitare l’ultimo posto di questa poule scudetto.

RISULTATI POULE SCUDETTO 2010

FINALE 7°-8° POSTO: Colosseum Roma-Catania 3-4
FINALE 5°-6° POSTO: Viareggio-Terranova Terracina 3-7
FINALE 3°-4° POSTO: Roma-Coil Lignano Sabbiadoro 7-8 dcr
FINALE 1°-2° POSTO: Feldi Catanzaro-Milano 5-6 dts

ALBO D’ORO CAMPIONATO
2004 Cavalieri del Mare Forte dei Marmi
2005 Cavalieri del Mare Forte dei Marmi
2006 Milano
2007 Milano
2008 Catania
2009 Napoli
2010 Milano

Simone Pierotti