SCORRE IL SANGUE DEL TOULON NEL PRIMO ATTO DEL TOP 14

Il Toulon delle meraviglie inciampa all’esordio, mentre Toulouse e Stade Française vincono perentoriamente.

Inizia il campionato di Top 14, la massima serie del campionato francese e, mentre in cima alla classifica si ripropone il binomio Stade Français e Stade Toulousain, già nel primo atto scorre sangue nobile: quello del Toulon, autoproclamatosi favorito per sollevare il Bouclier de Brennus e sgambettato dal Bayonne per 26-22. Un brutto inizio per la squadra delle meraviglie allenata da Philippe Saint-André: non sono bastati i nomi di Sébastien Bruno, Carl Hayman, George Smith, Juan Martín Fernández Lobbe, Paul Sackey, e neppure la meta tecnica e i 17 punti messi tra i pali da Felipe Contepomi. Nemmeno i cartellini gialli a Boyet e Avril hanno fermato il Bayonne: il colpo decisivo è arrivato al 75′ con la seconda meta dell’ala Yohan Huget, trasformata da Benjamin Boyet, che ha regalato alla squadra di Gower (in campo fino al 48′) la vittoria finale. Sorpresa anche per il neopromosso La Rochelle, che fa il suo esordio in Top 14 battendo 22-17 il Castres con le mete di Ferrou, Ligairi e Boboul (anche autore dei punti al piede).

Nessuna sorpresa e nessun rischio, come già accennato, per Stade Français e Stade Toulousain. Il Tolosa sbaraglia l’Agen 44-24, mettendo a segno ben sei mete (Servat, David, Jauzion, Poitrenaud e una doppietta di Maxime Medard), mentre lo Stade Français 43-12 il Bourgoin-Jailleu, con Sergio Parisse a segno nella sua prima da capitano del club parigino. Per lo Stade in meta anche Szarzewski, Bastareud, Arias e Southwell, mentre metà dei punti del Bourgoin sono stati segnati da un altro italo-argentino, Alberto Di Bernardo, già nella nazionale A italiana. Vittoria anche per la seconda squadra parigina, il Racing-Métro degli italiani: allenata dall’ex CT azzurro Pierre Berbizier, la squadra ha battuto 23-18 il Brive schierando nelle sue file le prime linee Lo Cicero e Festuccia (uscito al 52′), il seconda linea Dellapé (ammonito alla mezz’ora e poi uscito nei minuti finali) e il tre-quarti Mirco Bergamasco (entrato al 55′), mentre non era convocato Andrea Masi. Protagonista del match Jonathan Wisniewski, autore di 18 dei 23 punti della sua squadra.

Tra gli assenti del Racing-Métro figura il sudafricano François Steyn, che sta recuperando un infortunio. Convocato dal Sudafrica per l’incontro con la Nuova Zelanda che si terrà al Soccer City di Johannesburg, non è stato rilasciato dal club per permettere al giocatore il recupero, facendo divampare la polemica che lo vede da tempo contrapposto al CT sudafricano Peter de Villiers. Secondo l’allenatore, Steyn non sarebbe motivato a giocare con la maglia verde-oro, insinuazione che il talentuoso trequarti ha subito smentito: “Morirei sul campo per giocare con gli Springboks, e sono disposto a fare qualsiasi cosa per disputare con loro la Coppa del Mondo del prossimo anno”.

Infine, vittorie anche per Perpignan e Biarritz: i catalani hanno superato il Clermont-Ferrand 21-13 grazie ai calci di Porical e Mele e nonostante l’espulsione di Vilaceca al 70′ (comunque bilanciata otto minuti più tardi dal giallo a Vermeulen), mentre i baschi hanno tenuto a bada il Montpellier di Trinh-Duc, sconfitto 30-22 grazie alle mete di Bidabé e Peyrelongue e ai calci di Dimitri Yachvili, capocannoniere di giornata con 20 punti messi a segno. Una vittoria con un risvolto amaro, però, per i biancorossi di Biarritz, che hanno perso il pilone nazionale Fabien Barcella, destinato a rimanere lontano dai campi per sei mesi a causa della lacerazione di un tendine d’Achille.

TOP 14 – PRIMA GIORNATA

Venerdi 13 agosto 2010

Stade Toulousain – Agen 44-24
Brive – Racing-Métro 18-23
Biarritz – Montpellier 30-22
Toulon – Bayonne 22-26
Stade Français – Bourgoin-Jailleu 43-12
Perpignan – Clermont-Ferrand 21-13

Sabato 14 agosto 2010

La Rochelle – Castres 22-17

CLASSIFICA: Stade Français, Stade Toulousain 5; Biarritz, Perpignan, Racing-Métro, La Rochelle, Bayonne 4; Toulon, Brive, Castres 1; Montpellier, Clermont-Ferrand, Agen, Bourgoin-Jailleu 0.

Damiano Benzoni

CINQUE ANNI DI SQUALIFICA: IL RUGBY INGLESE ANNUNCIA TOLLERANZA ZERO SULL’EYE-GOUGING

In Inghilterra un giocatore ha subito la squalifica esemplare di cinque anni per aver commesso eye-gouging: tolleranza zero o lui pagherà per tutti?

Dura lex, sed lex: la RFU (Rugby Football Union, la federazione rugbistica inglese) ha emanato una sanzione record per punire un atto di eye-gouging, ovvero il gesto di mettere le dita nell’occhio a un avversario. A fare le spese della punizione esemplare è stato il vicecapitano del Whitehaven RFC Callum Jennings, colpevole di aver colpito con un frontino eseguito in maniera illegale un avanti avversario. Era il 24 ottobre 2009 e il trentasettenne Alan Hedworth degli Aspatria Eagles fu ricoverato e tenuto sotto i ferri per più di tre ore nel tentativo di salvare la vista del suo occhio sinistro. Jennings sostiene che il suo gesto sia stato un incidente, senza alcuna volontarietà. Hedworth, di professione agricoltore, ora possiede solo l’uso dell’occhio destro e ha dovuto smettere di giocare: il retro del suo bulbo oculare è stato lesionato gravemente e questo ha causato una perdita di corpo vitreo. Secondo alcuni esperti Hedworth potrebbe recuperare il 25% della sua vista tramite la chirurgia, ma rischierebbe di danneggiare anche l’occhio rimasto sano.

Callum Jennings durante la partita di quel giorno era capitano della sua squadra. Il primo verdetto della RFU risale al 23 marzo: durante l’udienza disciplinare tenuta a Preston l’allenatore del Whitehaven John Gaffney prese le difese di Jennings, sostenendo che il giocatore, fino a quel giorno detentore di un record disciplinare esemplare, era devastato dall’infortunio causato al suo avversario. La difesa di Gaffney non fu sufficiente per evitare a Jennings una squalifica di 76 settimane. “Quello che è successo è stato completamente involontario, sento di esser stato trattato duramente”, dichiarò il giocatore nell’occasione, e annunciò l’intenzione di fare ricorso. Un ricorso che non è andato come Jennings sperava, visto che il comitato disciplinare della RFU ha esteso la durata della squalifica, anziché alleggerirla.

“Dopo aver ascoltato opinioni mediche e disciplinari esperte, l’accusa è stata emendata e tramutata in un’accusa di aver colpito l’avversario, atto che infrange la Regola 10(4)(a). Il comitato ha considerato che l’atto, che ha causato la cecità dell’occhio sinistro di Hedworth, sia da considerarsi un offesa gravissima. Jennings può tornare a giocare il 17 marzo 2015”. Un verdetto shock che, secondo il comitato stesso, è dovuto anche alla decisione di Jennings di appellarsi alla precedente squalifica: la punizione massima per il reato di striking è di quattro anni, ma la squalifica è stata maggiorata del 25% proprio perchè “Jennings non ha dimostrato nessun rimorso riguardo all’azione da lui commessa”. La più lunga squalifica per gouging fino ad oggi risaliva a un match di Heineken Cup del 1999: nei minuti finali dell’inconto il pilone del Colomiers Richard Nones cercò un contatto deliberato con la zona oculare del tallonatore Sven Cronk. Espulso dall’arbitro, ricevette una squalifica di due anni, presa senza l’ausilio di materiale video. Il suo appello fu rigettato.

Quella di Jenkins è una sentenza che vuole lanciare un segnale forte e che si inserisce nel quadro della tolleranza zero verso gli atti violenti da parte dell’IRB. Nel 2009 l’alto livello del rugby ha registrato otto squalifiche per gouging, che comprendono le otto settimane comminate al capitano italiano Sergio Parisse e al sudafricano Schalk Burger e che sono culminate con la squalifica di 70 settimane per il pilone dello Stade Français David Attoub, colpevole di gouging nei confronti del flanker dell’Ulster Stephen Ferris durante una partita di Heineken Cup. Secondo il giudice sportivo Jeff Blankett, quello di Attoub è stato “il peggior atto di gouging che mi è capitato di dover giudicare: si tratta di un atto deliberato che ha causato disagio e un lieve infortunio alla vittima. La sanzione deve essere tale perchè altri giocatori si fermino a riflettere prima che qualcuno subisca un serio infortunio all’occhio”. Nel momento dell’infrazione, Ferris era bloccato sotto un raggruppamento e non aveva modo di difendersi o ripararsi. Un compagno di squadra di Attoub, Julien Dupuy, fu squalificato per gouging nel corso dello stesso match, subendo uno stop di 24 settimane.

A parte Attoub e Nones, nessun giocatore dell’alto livello ha subito squalifiche che superassero le 26 settimane: la punizione veramente esemplare, quella subita da Jennings, viene invece da quello che gli anglosassoni chiamano grassroots rugby. Per quanto la decisione sia condivisibile nella sua durezza, in particolare pensando al danno subito da Hedworth, il dubbio che rimane è che questo possa rimanere un caso isolato. La squalifica di Attoub lascia ben sperare in tal senso, ma bisognerà vedere come si comporteranno i vari organi disciplinari in futuro: i casi di Jennings e Attoub potrebbero diventare apripista per una tolleranza zero nei confronti del gioco pericoloso, oppure Jennings sarebbe solo un signor nessuno additato come capro espiatorio per tutti i casi di eye-gouging.

Damiano Benzoni