FORSE LOU GEHRIG NON MORI’ DEL “SUO” MORBO

Lou GehrigTra gli anni ’20 e i ’30 Lou Gehrig, nato a New York da genitori immigrati dalla Germania, era diventato un’icona del baseball americano. Il suo successo tra il pubblico era stato talmente dirompente, da indurre nel 1942 il regista Sam Wood a dedicargli un film drammatico, interpretato da Gary Cooper: L’idolo delle folle.

Nel 1941 Gehrig aveva perso la vita al termine di una terribile malattia degenerativa, la sclerosi laterale amiotrofica – SLA – manifestatasi due anni prima e che aveva gradualmente e inesorabilmente annichilito ogni suo movimento. Era la prima vittima a cui era stata diagnosticata questa malattia, che da quel momento aveva portato il suo nome: Morbo di Gehrig.

Ma proprio oggi un comunicato congiunto della facoltà di medicina della Boston University e del Department of Veteran Affairs, il dicastero che si occupa degli ex combattenti delle forze armate, ha reso pubblici i risultati di un’analisi condotta su dodici militari e atleti deceduti per SLA, tra i quali dei professionisti di football americano e di boxe. Applicando questo studio al grande campione di baseball, che non è stato comunque oggetto di queste analisi, il suo decesso sarebbe stato causato dai ripetuti traumi riportati durante la propria carriera sportiva. E sarebbero state le conseguenze di questi traumi, e non la SLA, a portarlo al lento e letale deterioramento delle capacità motorie. Secondo il comunicato, la correlazione tra la SLA e i traumi cranici reiterati è ampiamente documentata nella letteratura medica, che ritiene i praticanti degli sport caratterizzati da scontri fisici come i soggetti più a rischio.

Il rapporto integrale dei ricercatori di Boston sarà pubblicato all’interno del numero di settembre del Journal of Neuropathology and Experimental Neurology.

Giuseppe Ottomano