GRAND PRIX: PER LE AZZURRE WEEKEND DOLCEAMARO IN THAILANDIA

Serena Ortolani
Foto: FIVB

Come dal Brasile le azzurre tornano a casa dalla Tailandia con sei punti in saccoccia, frutto di una sconfitta nel primo incontro e due vittorie nei rimanenti. Identici anche gli score: sconfitta 1-3 vittoria 3-0 e 3-1.

In gruppo tornavano tre pedine fondamentali: la palleggiatrice Lo Bianco, la centrale Gioli e il libero Cardullo. Nel primo incontro con gli Stati Uniti le ragazze di Barbolini hanno patito la fisicità delle americane, impressionanti Bown e Hooker a muro, e sono crollate sia fisicamente che mentalmente, dopo tre set tiratissimi, nell’quarto e decisivo set. Contro le modeste portoricane sono scese in campo le seconde linee che non hanno sbagliato un colpo nonostante le insidie. Cardullo infatti, per via di un infortunio, non è potuta scendere in campo e il suo ruolo è stato coperto dalla schiacciatrice Francesca Piccinini.

La sfortuna ha poi voluto che la stessa Piccinini, a causa di un fastidioso attacco influenzale, abbia dovuto dare forfait contro le sorprendenti padrone di casa. Nel 3 a 1 con cui l’Italia si è sbarazzata, non senza qualche difficoltà della Thailandia, ha giocato nel ruolo di libero la schiacciatrice Bosetti.

In classifica l’Italia è al sesto posto (ultimo valido per la qualificazione) con 12 punti a pari punti con Usa e Brasile; la sua posizione tuttavia appare solida data la distanza con la Germania (7° a 7 punti) e Olanda (8° a 6 punti).

Barbolini sta facendo crescere molto alcune ragazze giovani. Rondon ha giocato sia contro Porto Rico che contro la Thailandia ma la ragazza che più ha impressionato è stata Serena Ortolani: top scorer in tutti i tre incontri ha letteralmente trascinato le compagne di squadra mettendo a segno 23 punti contro gli Stati Uniti, 18 contro Porto Rico e 28 contro la Thailandia.

Prossimo appuntamento dal 20 al 22 agosto in Giappone contro Olanda, Repubblica Dominicana e Giappone.

Venerdì 13 agosto 2010
STATI UNITI  ITALIA 3 – 1
(26-28; 26-24; 25-23; 25-15)
Bangkok (TAI)

STATI UNITI: Glass 1, Sykora (L), Bown  19, Larson 16, Tom 18, Akinradewo 11, Hooker 19. (Nnamani n.e., Barboza, Tamas (C) n.e., Spicer n.e., Hodge n.e.)

ITALIA: Barazza 5, Cardullo (L) Ortolani 23, Piccinini 11, Lo Bianco (C) 2, Del Core 13, Gioli 11. (Barcellini 1, Rondon, Crisanti n.e., Arrighetti, Bosetti 1.)

Sabato 14 agosto 2010
PORTO RICO  ITALIA 0 – 3
(12-25; 17-25; 18-25)
Bangkok (TAI)

PORTO RICO: Seilhamer (L) Mojica (C) 4, Alvarez 2, Cruz 11, Ocasio 7, Oquendo 3, 17 Ocasio 3. (Colon, Encarnaci¢n 1, Enright n.e., Ortega 1,Reyes n.e.)

ITALIA: Barcellini 10, Rondon 4, Ortolani 18, Piccinini (L), Arrighetti 6,  Bosetti 6, Gioli 2. (Crisanti 1, Barazza n.e., Lo Bianco (C) n.e., Del Core n.e.,)

Domenica 15 agosto 2010
ITALIA THAILANDIA 3 – 1
(21-25; 25-23; 25-21; 25-20)
Bangkok (TAI)

ITALIA: Barcellini 9, Rondon 4, Barazza 8, Ortolani 28, Del Core 7, Bosetti (L) Gioli 13. (Crisanti n.e., Cardullo n.e., Arrighetti n.e., Lo Bianco (C) n.e.,)

THAILANDIA: Pannoy (L) Thinkaow 7, Sittirak 22, Kaensing 10, Apinyapong (C) 13, Tomkom 2, Kanthong 18. (Bamrungsuk 3, Hyapha n.e., Sukmak, Phanusit, Chaisri)

Nicola Sbetti

PALLAVOLO: AZZURRE IN CRESCENDO AL WORLD GRAND PRIX

La cavalcata delle azzurre nel World Gran Prix: dopo la sconfitta con il Giappone, stesi Taipei e Brasile.

Per le ragazze di Barbolini non era iniziato nel migliore dei modi il primo weekend del World Grand Pix. La sconfitta per tre a uno contro le giapponesi non è stata accolta certo con piacere. Barbolini però sembra affrontare questo World Grand Prix con le idee chiare: far giocare più tempo possibile di pallavolo che conta alle ragazze che dovranno rappresentare il futuro della pallavolo italiana preservando invece le senatrici per il Mondiale. È in quest’ottica che Lo Bianco e Gioli (alla quale si prospetta forse un impiego da opposto) si uniranno al gruppo nel prossimo weekend in Thailandia.

Nella partita con le giapponesi sono forse mancati i punti di riferimento. Tai Agüero era stata il leader indiscusso della squadra di Barbolini, colei a cui dare i palloni decisivi. Contro il Giappone a un certo punto è mancato il suo carisma (assieme a quello di Lo Bianco). Piccinini, da capitana, ha provato a farsi carico di quest’onere ma non è stato sufficiente.

Contro le modeste taiwanesi, Barbolini ha insistito sulla linea verde e le azzurre, questa volta hanno risposto alla grande. Rondon, pur con qualche amnesia di troppo, ha dimostrato di meritare il ruolo di secondo palleggiatore, Arrighetti e Ortolani hanno cercato di fungere da punto di riferimento. Assai positive anche le prove del centrale Crisanti e delle schiacciatrici Barcellini e Bosetti.

Dopo il passo falso con il Giappone, l’ostacolo Brasile, campione olimpico e imbattuto nel 2010, si presentava già come una prova del nove. Barbolini ha deciso di fare affidamento sul blocco storico e ha presentato un sestetto molto vicino a quello che vedremo al Mondiale. La reazione è stata eccellente; in un palasport tutto verde – oro le ragazze azzurre hanno dimostrato, tecnica e carattere, imponendosi con autorità in quattro set.

Il problema del dopo Agüero (Gioli o Ortolani) resta. Intanto però proprio la partita con il Brasile ha dimostrato che la soluzione potrebbe venire da una maggior distribuzione dei palloni da parte della palleggiatrice. Tutti i cinque attaccanti che hanno giocato i quattro set contro i carioca sono andati a referto in doppia cifra, nessuno però ha superato i venti punti.

Davvero positiva, infine, la crescita di Arrighetti da considerarsi ormai, non più come una promessa, ma come una veterana in grado di insidiare Gioli e Barazza nel ruolo di centrale titolare.

Venerdì 6 agosto 2010
ITALIA – GIAPPONE 1 – 3
(28-30; 29-27; 20-25; 13-25)
São Carlos (BRA)

ITALIA: Barcellini 10, Rondon 2, Merlo (L) Barazza 7, Piccinini (c) 19, Arrighetti 12, Bosetti 8. (Di Iulio n.e., Crisanti, Ortolani 4, Del Core 4, Bechis.)

GIAPPONE: Takeshita 1, Inoue 12, Yamamoto 10, Sano (L), Yamaguchi 13, Kimura 28, Ebata 17. (Matsuura, Ishida 1, Araki (c), Sakoda n.e., Ino 2.)

Sabato 7 agosto 2010
TAIPEI – ITALIA 0 – 3
(15-25; 20-25; 19-25)
São Carlos (BRA)

TAIPEI: Teng (c) 3, Tsai 12, Chen 9, Liao 7, Yen 2, Yang Meng (L), WEN 3. (Wu Ko 2, Hsieh 1, Huang n.e., Wu Shu , Yang Ya n.e.)

ITALIA: Barcellini 11, Crisanti 6, Rondon 7, Merlo (L), Ortolani 15, Arrighetti 7, Bosetti 10. (Di Iulio 1, Barazza n.e., Piccinini (c) n.e., Del Core n.e., Bechis n.e.)

Domenica 8 agosto 2010
BRASILE – ITALIA 1 – 3
(22-25; 21-25; 25-18; 19-25)
São Carlos (BRA)

BRASILE: Claudino (c) 12, Lins, Menezes 15, Steinbrecher 8, Carvalho 11, Castro 4, de Oliveira (L). (Pequeno 2, A.Silva n.e., J.Silva n.e., Pereira 21, de Souza 2)

ITALIA: Rondon 6, Merlo (L), Barazza 11, Ortolani 13, Piccinini (c) 15, Arrighetti 10, Del Core 12. (Di Iulio n.e., Barcellini n.e., Crisanti n.e., Bosetti 4, Bechis n.e.)

Nicola Sbetti

PALLAVOLO: AL VIA IL WORLD GRAND PRIX 2010

Parte questa sera il World Grand Prix, passerella d’eccezione del Volley Femminile prima dei Campionati Mondiali di fine ottobre

World Grand PrixLa nazionale italiana di pallavolo femminile allenata da Barbolini comincia la stagione che conta con la consapevolezza che ripetere i favolosi successi del 2009 (oro ai Giochi del Mediterraneo, alle Universiadi, all’Europeo e nella Grand Champions Cup) è un’impresa ardua anche se non impossibile. Per non spremere completamente le sue senatrici e per assicurare un futuro alla nazionale Barbolini sta dando molto spazio anche alle giovani.

Vediamo le convocate:

PALLEGGIATORI: Rondon e Bechis, CENTRALI: Arrighetti, Barazza, Crisanti, ATTACCANTI: Bosetti, Barcellini, Del Core, Di Iulio, Ortolani, Piccinini,. LIBERO: era stata convocata Cardullo ma a seguito di un’infiammazione agli occhi è stata sostituita in tutta fretta da Enrica Merlo.

La palleggiatrice Lo Bianco e la centrale Gioli sono invece attese per il secondo week-end quello che si disputerà a Bangkok.

Le azzurre sono quindi partite alla volta del Brasile dove affronteranno oggi il Giappone (ore 18 su la7d) domani Taiwan (ore 18 su la7d) e Domenica le padrone di casa (ore 14.30 su la7d)

L’Italia, che si è qualificata a questo torneo vincendo l’anno scorso l’Europeo dopo la trasferta brasiliana e quella tailandese il 20, 21, 22 agosto affronterà un ultimo weekend in Giappone prima di trasferirsi, se qualificata a Nignbo, cittadina di 1.200.000 abitanti nello Zhejiang, in Cina, dove dal 25 al 29 agosto verrà assegnato il trofeo.

L’Italia non può che partire favorita ma bisogna pur sempre tenere a mente che il grande obiettivo dell’anno sono i Mondiali che si disputeranno quest’anno dal 29 ottobre al 14 novembre per la seconda volta consecutiva in Giappone.

Nicola Sbetti

VOLLEY: E’ SEMPRE E SOLO BRASILE

Il Brasile ha vinto la sua nona World League di Pallavolo Maschile superando nell’Albo d’Oro l’Italia ferma a quota otto

BrasileIn un torneo davvero equilibrato sono arrivate in finale, nonostante qualche acciacco fisico, le due squadre più forti. Il Brasile ha dovuto rinunciare al suo opposto titolare Leandro Vissotto, la Russia al suo schiacciatore Khtey dopo che, per gran parte del torneo, aveva dovuto far a meno di Berezhko, l’altro martello titolare, che è sceso in campo ieri notte ancora non al meglio. Theo, il sostituto di Vissotto ha fatto 16 punti, quello di Khtey, Biryukov zero e, dopo tre attacchi murati consecutivi, è stato sostituito prima da Poltavskiy, opposto che non giocava schiacciatore da un decennio, e poi dal giovane Krasikov, un onesto gregario ma nulla più.

Potrebbe bastare questa come chiave di lettura del successo brasiliano, i carioca sono infatti l’unica squadra al mondo in cui le riserve sono competitive tanto quanto i titolari e, a guardar bene, a casa in Brasile ci sarebbero ancora molti atleti che sarebbero stati in grado di fare la differenza qui a Cordoba. Qualche nome? Ricardo, l’ex palleggiatore della Sisley o Gustavo, ancor oggi uno dei migliori centrali al mondo. La grande forza della squadra di Bernardinho è proprio questa: chiunque giochi in nazionale deve conoscere l’impianto di gioco quindi poco importa se è Giba, Dante, Murilo Endres, Vissotto, Theo o chi per loro a scendere in campo, il risultato non cambia: i campioni sono sempre loro. Non a caso è la nona volta che il brasile solleva questo trofeo.

Quello che ha impressionato di più dei verde-oro è stata la perfezione in ricezione. Italia, Cuba, Serbia, non certo le ultime arrivate, erano state annichilite dalla potenza dei servizi di Muserskiy e compagni, Mario, Dante e Endres invece hanno fatto sembrare docili le bordate dei russi.

Il Brasile porta a casa i primi due set trascinata da Murilo Endres, incoronato da Giba come nuovo leader di questo Brasile dalle mille frecce, la Russia di Bagnoli paga i problemi in banda e qualche errore di troppo nei momenti decisivi.

Nel terzo set, assestata la situazione in banda con Krasikov, la Russia non sbaglia nulla e cambia totalmente l’inerzia dell’incontro dominando a muro e lasciando i fenomeni brasiliani a 16.

La partita sembra riaperta ma a questo punto i russi fanno di tutto per mettersi in difficoltà sbagliando, a inizio set, ben quattro battute. Il set procede poi in maniera assai equilibrata con Dante e Muserskiy a giocare i palloni più pesanti. Sul 24 a 23 la Russia sbaglia l’ennesima battuta, il Brasile ringrazia e solleva il trofeo.

Domenica 25 luglio 2010
RUSSIA BRASILE 1 – 3
(22-25; 22-25; 25-16; 23-25)
Cordoba (ARG)

RUSSIA: Grankin 1,  Biryukov, Berezhko 11, Muserskiy 16, Volkov 7, Mikhaylov 20, Komarov (L). (Poltavskiy 3, Krasikov 8, Khtey n.e., Kazakov (C), Makarov 2.)

BRASILE: Endres Murilo 8, Fabricio Nery Lopes Theo 16, Santana Rodrigo  9, Saatkamp Lucas 2, Muragati Yared Marlon 3, Amaral Dante Guimaraes 18, Da Silva Pedreira Junior Mario (L). (Rezende Bruno Mossa, Dos Santos Jr. Sidnei 2, Godoy Filho Gilberto (C) 1, Alves Thiago Soares n.e.,  Tavares Joao Paulo 2)

IL SESTETTO DI PIANETA SPORT
PALLEGGIATORE: Grankin (RUS)
OPPOSTO: Mikhaylov (RUS)
BANDE: Endres Murilo (BRA) Dante Amaral (BRA)
CENTRALI: Simon (CUB) Muserskiy (RUS)
LIBERO: Marra (ITA)
ALLENATORE: Bernardinho (BRA)

Nicola Sbetti

VOLLEY: L’ITALIA SI ARRENDE ALL’ARREMBANTE GIOVENTU’ CUBANA

L’Italia del ct Anastasi esce dalla scena delle Final Six di World League con una pesante sconfitta (0-3) contro Cuba.

il muro di CubaBattuta d’arresto per gli azzurri nella partita decisiva. Cuba pur schierando un sestetto molto giovane (i fenomeni che giocano in Europa non sono convocati) dimostra ottima fisicità e qualità. Anastasi concede nuovamente fiducia a Parodi preferendolo a Savani.

Partenza a razzo di Cuba; è soprattutto con le battute che i caraibici mettono in grossa difficoltà la nostra ricezione. Sul 14 a 10 Anastasi è costretto al primo time out. Marra, grande protagonista in tutto il torneo, appare smarrito di fronte ai diabolici servizi cubani; poi si riprenderà. Sul 17 a 12 entra Travica per Vermiglio, un importante turno in battuta di Mastrangelo riporta l’Italia sul 17 a 20 ma è solo un’illusione. Gli azzurri sono troppo Fei dipendenti e, con il muro cubano devastante, il primo set si chiude sul 25 a 17.

Nel secondo set si riparte dalla regia di Vermiglio, un po’ preso di mira dall’arbitro. Finalmente si vede una buona Italia che lotta punto a punto trascinata inizialmente da Fei e successivamente da Mastrangelo. Un leggero appannamento del nostro opposto però fa scappare Cuba sul 21 a 18. Anastasi opta quindi per far riposare Fei inserendo Lasko. L’opposto di Verona ripaga la fiducia mettendo giù la palla del 21 pari. Un gran salvataggio di Marra sul 23 a 24 porta il secondo set ai vantaggi. I cubani, dopo un’estenuante maratona punto a punto, sfruttano un’invasione aerea fischiata a Vermiglio e chiudono sul 35 a 33.

Nel terzo set Cuba riprende a martellare in battuta mettendo in gran difficoltà la ricezione italiana. Al primo tempo tecnico di sospensione i caraibici dilagano 8 a 3. Anastasi ripropone prima Travica in palleggio e sul 13-5 Lasko come opposto. L’Italia prova a rifarsi sotto ma è Leon a chiudere meritatamente set e incontro sul 25 a 22.

Cuba ha dimostrato di non basarsi esclusivamente sulla diagonale Hierrezuelo – Hernández. Impressionante la forza fisica espressa in attacco dai giovanissimi schiacciatori-ricevitori: Leal ma soprattutto il diciassettenne Leon in grado di colpire con irridente facilità sopra le mani del muro azzurro. L’esperienza è garantita dal ventitreenne Simón, centrale di qualità con una gran varietà di colpi sia in attacco che in battuta.

All’Italia è mancata soprattutto la continuità per vincere. Fei è sparito a metà del secondo set, Černic ha mostrato la solita grinta mettendo giù palloni importanti ma ha anche subito la fisicità dei cubani, Vermiglio è stato troppo nervoso, Birarelli ha sbagliato troppe battute, Parodi non è riuscito ad essere incisivo in attacco, inoltre nonostante delle ottime difese ha evidenziato alcune lacune in ricezione. Positivi solamente Marra, malgrado qualche difficoltà nel trattenere i potentissimi servizi cubani e Mastrangelo che, pur servito pochissimo, è stato l’unico azzurro a intimorire i cubani a muro e col servizio.

L’Italia rientra mestamente a casa con la convinzione però di avere la qualità per giocarsela a settembre con le migliori del mondo. Scordiamoci gli anni Novanta ma il podio  non è così lontano. Cuba invece se riuscirà ad essere incisiva come oggi al servizio potrà dare davvero del filo da torcere a un Brasile non in perfetta forma.

Nella notte la Serbia ha superato con un netto 3-0 l’Argentina qualificandosi per la semifinale che la vedrà opposta alla Russia.

Venerdì 23 luglio 2010
CUBA ITALIA 3 – 0
(25-17; 35-33; 25-22)
Cordoba (ARG)

CUBA: Leon 14, Leal 12, Gutierrez (L), Camejo 7, Simón (C) 10, Hierrezuelo 4, Hernández 11. (Leyva, Cepeda n.e., Bell n.e., Mesa n.e., Díaz 1.)

ITALIA: Mastrangelo 6, Marra (L), Parodi 7, Vermiglio (C) 1, Fei 12, Birarelli 4, Černic 12. (Lasko 8, Maruotti n.e., Savani 1, Travica, Sala n.e.)

Nicola Sbetti