CAMPIONATO AL GIRO DI BOA

Domenica scorsa si è chiuso il girone d’andata del campionato italiano di cricket. Tutto è andato secondo pronostico in serie A dove, grazie alla propria esperienza, il Pianoro guida con autorevolezza la classifica, forte di tre vittorie e un pareggio per pioggia. Alle sue spalle le pretendenti ad un posto in finale sono: il Trentino, che mantiene il secondo posto nonostante la sconfitta, e il Kingsgrove Milano, che dopo un esordio disastroso sta tornando la forte squadra ammirata la scorsa stagione. Alle loro spalle né il Bologna né il Capannelle sono riuscite a frenare la corsa del trio di testa. Sorpresa invece in serie B dove la fuga dei Lions Brescia viene interrotta dal Genoa. I grifoni rossoblù riaprono quindi il campionato per la gioia del Latina Lanka.

 

Bologna 206/10 batte Capannelle 166/10

 

Nella sfida fra le ultime della classe il Bologna sfrutta il fattore campo e centra un’importante vittoria.  Il Bologna vince il sorteggio e decide di battere per prima, ma l’inizio è disastroso. Nei primi cinque overs (serie di sei lanci) i rossoblù perdono ben tre wicket (eliminazioni) mettendo a segno la miseria di cinque punti. Al numero quattro e cinque entrano però i due battitori più forti del Bologna, Apu Chowdhury (67 runs) e Chamara Hettimula (68) che producono una superba partnership  da 140 punti, che cambia l’inerzia della partita. Bhuiyan aggiunge 34 punti ma tutti gli altri battitori vengono eliminati dopo 42 overs dai lanciatori romani raggiungendo quota 206, un target ben difendibile. Per il Capannelle da segnalare i tre wicket di Leandro Jayarajah, che interrompono la partnership di Chamara e Apu e i tre di Kekul.

In Battuta il Capannelle non riesce a creare partnership stabili, i wicket cadono con regolarità, Tushara Kurukulasuriya non riesce andare oltre i 20 punti e solo il giovanissimo Jakub Peret con 39 runs sembra mettere in difficoltà i lanciatori bolognesi. Con il Capannelle ancora in corsa a quota 156, ci pensa Chamara, con tre wicket quasi consecutivi, a chiudere l’incontro. Fermando i rivali a quota 166, il Bologna centra la prima vittoria in stagione e supera in classifica il Capannelle.

 

Trentino 232/10 perde da Kingsgrove 233/8

 

Sul Campo ex Italtel di Settimo Milanese il Milan Kingsgrove Cricket Club era chiamato a una partita decisiva per restare nella corsa scudetto. Dopo la brutta sconfitta dell’esordio contro il Pianoro, i lombardi avevano perso altri punti preziosi a Roma dove un forte temporale aveva arrestato la corsa dei meneghini. Di fronte al Kingsgrove però c’era una delle squadre più in forma del campionato, il Trentino Cricket Club ancora imbattuto. Pur perdendo immediatamente l’opener Faiz i forti battitori trentini raggiungono in 41 overs la ragguardevole quota di 232, beneficiando, peraltro, di molti extras. Ottime le prove di Anwar (52 runs) e soprattutto di Rizwan che mette a segno 77 punti senza essere mai eliminato. Fra i lanciatori milanesi sugli scudi Abewickrama e soprattutto Adnan Mohammad che in 10 overs prende 3 wicket e concede solamente 15 runs agli avversari.

Il secondo innings è stato davvero avvincente, gli openers milanesi Ali Amjad (33) e Roshendra Abewikrama (35) raggiungono quota cinquanta senza perdere wicket ma spingendo poco. Dopo le eliminazioni di Amjad e Passaretti, l’irruenza di Roshan Liyana (40 runs) permetteva di riportare lo score dei milanesi allineato al target dei trentini. I tre forti lanciatori del Trentino, Hussain (4 wicket), Anwar (2) e Alaud Din (2), riuscivano però a eliminare i middle order batsman dei Kingsgrove senza concedere molti punti. Grande merito va quindi a Mohan Alaranda Ganapathy (28 not out) che ha avuto la freddezza e la pazienza di portare a termine l’inning sfruttando le partnership di Adnan Mohammad (37) prima, e del giovanissimo Alamin Mia (12 not out). Per il Trentino questa sconfitta deve suonare come un campanello d’allarme ma rispetto ai propri rivali nel girone di ritorno potranno giocare ben tre partite su quattro in casa, comprese quelle con il Pianoro e con il Milan Kingsgrove.

 

CLASSIFICA

 

Pos ASA Giocate V N P Bonus Lancio Bonus Battuta Punti
1 Pianoro 4 3 1 0 12 12 70
2 Trentino 4 2 1 1 11 8 53
3 Kingsgrove 4 2 1 1 12 10 52
4 Bologna 4 1 0 3 12 13 37
5 Capannelle 4 0 1 3 11 10 27

 

Il 2 giugno si è giocata la prima giornata di ritrono. Il Bologna in una partita clamorosa ha vinto contro il Trentino riaprendo completamente i giochi per il secondo posto, mentre il Pianoro pur lasciando per strada il primo punto di bonus vince facilmente contro il Capannelle che resta fanalino di coda.

 

SERIE B

Se esistesse una trasmissione “tutto il cricket minuto per minuto” non ci sono dubbi che l’inviato di Brescia a fine partita avrebbe gridato: “Clamoroso al San Benedetto”. Il Genoa Cricket Club, la squadra più involuta rispetto alla scorsa stagione batte in casa, i Lions Brescia, che sembravano una corazzata inarrivabile. Nulla di compromesso per i bresciani che domenica prossima, nel recupero contro il Casteller, dovrebbero riappropriarsi della testa della classifica, ma un segnale che in questo campionato nessuno è imbattibile. Del passo falso del Brescia ne approfitta il Latina che nel derby fra le due squadre monoetniche dello “Sri Lanka” batte il Milano, conquistando il primo posto in classifica. Vola anche il Venezia Cricket Club che nel derby contro il Casteller, si impone per 175 a 119 e si gode il secondo posto momentaneo in classifica.

DERBY AL PIANORO, IL MALTEMPO FERMA IL KINGSROVE

La quarta e penultima giornata d’andata del campionato italiano di serie A di cricket permette ai campioni in carica del Pianoro di ipotecare l’accesso alla finale, mentre la rincorsa al vertice del Kingsgrove Milano viene rallentata da un acquazzone riversatosi sul campo dell’ippodromo di Capannelle, proprio quando l’incontro si stava incanalando verso binari favorevoli ai meneghini. In serie B proseguono invece la fuga dei Lions Brescia e la rincorsa del Latina Lanka, con il Venezia che, superando il Genoa, si candida a terza forza.

 

Bologna 159 perde da Pianoro 162/2

Con la vittoria nel derby bolognese, il Pianoro esaurisce il proprio girone imbattuto a quota 70 punti, frutto di quattro vittorie (senza perdere punti bonus per strada) e un pareggio. Domenica prossima potrà serenamente attendere il risultato della sfida di Settimo Milanese fra i Kingsgrove e il Trentino, per capire chi sarà il suo principale rivale nella corsa al titolo.

Vincere il derby felsineo, anche per una squadra schiacciasassi come il Pianoro, non è mai stato facile: storicamente, infatti, i cugini bolognesi sono sempre stati capaci di mettere in difficoltà Jayasena e compagni. Domenica, però, i lanciatori pianoresi – Hasan, Silvalingaperumal e Minghetti su tutti – sono riusciti a limitare a 159 le corse rossoblù, un target facilmente raggiunto grazie alla strepitosa prestazione di Jayasena (73 not out) e Silvalingaperumal (55 not out).

 

Capannelle 120 pareggia con Kingsgrove Milano 65/2 per pioggia

Trasferta amara nella capitale per i Kingsgrove Milano: il Capannelle, nel suo inning in battuta, ottiene un target insoddisfacente e deve ringraziare Ghoulam e Tushara se riesce a raggiungere quota cento. Incredibile, per certi versi, la caduta degli ultimi wicket romani, avvenuti sull’unico over di lancio di Fabio Marabini. Dopo altrettante wides, tre palle lente apparentemente innocue si rivelano letali per i battitori romani (persino per un giocatore esperto come Da Costa) che vengono eliminati per la troppa foga di colpire la palla.

L’inning in battuta dei milanesi comincia con cautela: gli openers Alì e Abewickrama sono più attenti a non perdere wicket, di fronte ai forti lanciatori romani, che a macinare punti. A un quarto di gara, con Milano che aveva già raggiunto quota 65, sul campo si scatena un forte temporale che costringe giocatori, arbitri e pubblico a stringersi sotto le due tettoie del campo per trovare riparo. Nonostante qualche schiarita, la pioggia ritorna e, contrariamente alla voglia dei giocatori (soprattutto milanesi) di tornare in campo, non ci sono le condizioni per lanciare e battere in sicurezza. Per regolamento, quindi, la partita finisce con un pareggio che complica non poco le velleità dei Kingsgrove e consente al Capannelle di abbandonare l’ultimo posto in classifica.

 

Serie B

Come pronosticato, nessun problema per i fortissimi Lions Brescia che nel primo inning in battuta fanno registrare ben 292 runs e al lancio limitano lo Sri Lanka Milano a quota 139. Vittoria facile per nove wicket anche per il Latina Lanka che concede solo 112 runs al fanalino di coda Casteller, mentre il Venezia si impone per 95 runs sul Genoa, superandolo in classifica.

VINCE LO SPORT. E LA PIOGGIA.

Tutto è bene quel che finisce bene. Dopo il pasticcio della prima giornata, in cui erano state affibbiate pene sproporzionate rispetto al danno, sono stati riassegnati i punti a tutte le squadre che hanno fatto ricorso, una decisione che ha permesso di ristabilire il verdetto dei campi. La domenica del cricket italiano è stata però funestata dal maltempo, la pioggia ha infatti impedito lo svolgimento di ben tre gare su cinque tra serie A e serie B. Salta così il big match dell’Oval di Rastignano tra il Pianoro e il Trentino. Con le prime della classe costrette a dividersi i venti punti in palio, ne approfittano i Milan Kingsgrove che, forti anche del rientro dell’all rounder della nazionale italiana Roshendra Abewickrama, hanno sconfitto di 71 runs il Bologna Cricket Club. Domenica prossima il Capannelle, ancora in cerca della prima vittoria stagionale, ospiterà i ritrovati Kingsgrove, mentre sul campo Navile ci sarà il sentitissimo derby bolognese fra il Bologna C.C. e il Pianoro C.C.

 

Kingsgrove  287/9 batte Bologna 216

In una Milano in fibrillazione elettorale, nonostante il sabato piovoso si riesce a giocare. Il Bologna vince il sorteggio e decide di lanciare per primo. I Kingsgrove in battuta, pur continuando a palesare problemi con la palla nuova, centrano un ottimo innigs, raggiungendo il ragguardevole punteggio di 287 punti. Importanti in questo senso i rientri di Abewickrama (35) e Mainul Islam (24) che hanno garantito una partenza in sicurezza che ha consentito al nuovo arrivato Roshen Liyana Pathiranage di accelerare mettendo a segno la bellezza di 69 punti in nemmeno trenta palle. Decisive sul finale le 45 runs, not out del nazionale giovanile Adnan Mohammad. Per i lanciatori bolognesi da segnalare i due wicket di Abul, Alex e Sumayal Hoq.

La partita sembrava una dolce discesa per i padroni di casa, tanto più che dopo 14 overs, i 67 punti del Bologna erano già costati la perdita di ben 5 wicket. A quel punto però, la partnership record fra Opu (64) e Manjula (66), ridà speranza ai felsinei, almeno fino a che il giovanissimo fast bowler Alamin Mia non elimina Manjula. A quel punto la partita è di fatto chiusa perché i wicket cadono velocemente e il Bologna non riesce ad andar oltre quota 216.

Milano fa bottino pieno ma anche il Bologna può sorridere comunque per aver strappato 8 importantissimi punti bonus.

 

CLASSIFICA

Pos ASA Giocate V N P Bonus Lancio Bonus Battuta Punti
1 Pianoro 3 2 1 0 8 8 50
2 Trentino 3 2 1 0 8 4 46
3 Kingsgrove 2 0 1 1 4 6 22
4 Bologna 2 0 0 2 8 7 15
5 Capannelle 2 0 0 2 5 7 12

 

Vittoria 12 punti, incontro non effettuato 10 punti, bonus battuta 1/4, bonus lancio 1/4.

 

SERIE B

Anche in Serie B è la pioggia a farla da padrona, sia a Treviso, dove il Casteller sfidava lo Sri Lanka Milano, sia a Firenze, che ospitava l’incontro fra il Genoa e il Latina Lanka, il maltempo non ha concesso tregua. Fra mille peripezie e punteggi ricalcolati per pioggia, si è giocato solo a Brescia con i Lions, padroni di casa, che hanno sconfitto nettamente il Venezia C. C., portandosi in testa alla classifica pur avendo ancora una partita da recuperare. Nel prossimo turno la capolista ospita lo Sri Lanka Milano, il Genoa sfida il Venezia a Campalto mentre il Casteller andrà  alla ricerca del primo successo stagionale contro il Latina Lanka.

 

CLASSIFICA

Pos ASA Giocate V N P Bonus Lancio Bonus Battuta Punti
1 Brescia 2 2 0 0 8 8 40
2 Latina Lanka 3 1 1 1 8 8 38
3 Genoa 3 1 1 1 5 5 32
4 Venezia 3 1 0 2 10 8 30
5 Sri Lanka Milano 3 1 1 1 4 4 27*
6 Casteller 2 0 1 1 1 3 14

 

Vittoria 12 punti, incontro non effettuato 10 punti, bonus battuta 1/4, bonus lancio 1/4.

* Milano 3 punti di penalizzazione

 

(Si ringraziano, Fabio Marabini e Ranil Manjula)

WEMBLEY-FA CUP, STORIA DI UN AMORE

Domani Manchester City e Stoke City si contendono la FA Cup, il cui nome è legato indissolubilmente a quello dello stadio londinese.

Domani, a Londra, il miliardario Manchester City di Mancini & Balotelli e la matricola terribile Stoke City si giocheranno la finale del torneo di calcio più antico al mondo: la FA Cup. I Citizens hanno già vinto la coppa quattro volte su otto finali, mentre per i Potters si tratta della prima volta in ben 148 anni di storia. La squadra di Mancini parte da favorita, ma i biancorossi dello Stoke sono una squadra capace di sorprendere. Il palcoscenico, e non poteva essere altrimenti, sarà lo Stadio di Wembley, simbolo ed essenza del calcio inglese. Proprio il binomio Wembley-finale di FA Cup sembra rappresentare ancor oggi un’apoteosi del legame fra il calcio e l’identità nazionale inglese.

La FA Cup è il torneo di calcio più antico al mondo; fin dalla stagione 1871 la finale si è giocata a Londra, al Kennington Oval, e nel corso della sua storia quelle giocate fuori dalla capitale hanno rappresentato una rara eccezione. Nel 1914, alla finale vinta dal Burnley sul Liverpool per 1-0, fra i 73 mila spettatori del Crystal Palace prese parte anche sua maestà Giorgio V che inaugurò così la tradizione regia di assistere alla finale. La finale della Coppa d’Inghilterra, però, divenne a tutti gli effetti un rituale per il paese al momento della ricollocazione nel nuovo British Empire Stadium di Wembley nel 1923.

Lo stadio di Wembley era stato costruito negli anni ’20, in occasione della British Empire Exhibiton: l’ingresso era caratterizzato dalle famose torri gemelle, simbolo di potere e grandezza, decorate in uno stile imperiale che richiamava la madre di tutte le colonie, l’India. In una fase di iniziale decadenza, Wembley era un’espressione del prestigio britannico, paragonabile in un certo senso ai tentativi fatti da altri paesi europei di affermare il potere degli stati anche attraverso la costruzione di stadi, capaci di raccogliere vaste folle in un luogo che potesse promuovere un senso di unità nazionale.

Prima ancora che fosse terminato, la FA firmò un contratto di 21 anni per l’usufrutto: fino a quel momento le autorità calcistiche inglesi avevano vissuto con un certo imbarazzo il fatto che Glasgow avesse uno stadio migliore di tutti quelli in Inghilterra. L’esposizione imperiale del 1924-25 fu però un fallimento, sia dal punto di vista economico sia da quello simbolico: lo stadio fu l’unico edificio a salvarsi proprio perché divenne il luogo designato per la finale di FA Cup. Ma un incontro calcistico l’anno non sarebbe stato sufficiente per la sopravvivenza dello stadio, che fu garantita anche dalle corse dei greyhounds, dalla finale di rugby league, dalle speedway, dai concerti e da eventi sportivi internazionali.

Costruito per essere un vero e proprio stadio imperiale, Wembley è diventato negli anni, anche per via della sua neutralità rispetto alle rivalità calcistiche, un’icona nazionale inglese. Ha ospitato le Olimpiadi del 1948 ed è diventato a tutti gli effetti la casa della nazionale inglese di calcio.

Con l’approdo a Wembley la finale di FA Cup perse la sua spontaneità, smettendo di essere un’occasione informale di cultura popolare, per trasformarsi in un più ufficiale rito nazionale. I rituali della finale acquisirono col tempo caratteristiche associate più con le cerimonie di stato che con lo sport e la presenza dei reali, a cui venivano presentate ufficialmente le squadre, ne è la principale dimostrazione.

Il 28 aprile 1923, in occasione della prima finale, 200mila persone si accodarono per vedere non solo West Ham – Bolton ma anche il Re e questa nuova meraviglia architettonica dell’Impero. Nonostante l’incredibile sovrannumero di spettatori e le tensioni create da gente senza biglietto dentro lo stadio e con il biglietto fuori, che avrebbero facilmente potuto portare a un esito drammatico, non ci furono clamorosi problemi d’ordine pubblico. L’episodio venne ribattezzato White Horse Final, poiché i protagonisti furono i poliziotti che, in sella ai propri cavalli, riuscirono a evitare degenerazioni. La narrazione leggendaria della folla, che tranquillizzata dalla presenza dei reali si comportò ordinatamente senza farsi prendere dal panico, ha contribuito a creare un mito attorno alla finale di coppa e al suo stadio. La presenza dei reali e l’idea vittoriana secondo cui le folle anglosassoni sono capaci di auto regolarsi ha dato a Wembley negli anni la reputazione di essere «trouble free».

Oltre alla presenza dei reali, un ulteriore aspetto importante nel cerimoniale della finale è svolto dai community singing. Nel 1927 fu suonato per la prima volta Abide With Me. Con il ricordo della guerra ancora vivo, la scelta di intonare un inno funebre fu un modo cosciente delle classi superiori, sfruttando anche la popolarità dei canti collettivi, per cercare di ricostruire un senso di unità nazionale dopo lo sciopero generale e quello prolungato dei minatori nel 1926. Sorprendentemente, questo inno viene cantato ancor oggi: la logica originale è andata completamente perduta ma rimane un rituale immancabile. Nell’edizione 2010-11 Abide With Me sarà cantata dal trio Tenors Unlimited, mentre l’ex star dell’edizione inglese del programma televisivo X Factor, Stacey Solomon, canterà l’inno nazionale, God Save the Queen.

Negli anni ’90 lo stadio di Wembley era totalmente inadatto alle nuove misure di sicurezza e poco funzionale al calcio per via della pista d’atletica. Allo stesso tempo, però, restava l’icona del calcio inglese e la sua tradizione era riconosciuta e invidiata nel mondo. Quel momento storico fu però segnato nel paese da un’ondata di modernizzazione. Anche lo stadio nazionale entrò quindi a far parte di un’ampia operazione postmoderna di re-branding dell’identità nazionale marchiata New Labour, volta a mettersi alle spalle il passato per guardare al futuro. Il vecchio stadio, con le sue celebri torri troppo compromesse con l’eredità imperiale, venne raso al suolo e ricostruito ex novo.

Dal 2000 al 2005, con Wembley in fase di ricostruzione, la finale si disputò presso il Millenium Stadium di Cardiff. Il nuovo Wembley ha abiurato drasticamente ogni simbolo legato al passato imperiale per aprirsi alla modernità: oggi le storiche torri sono state brutalmente abbattute per lasciare spazio all’enorme ed avveniristico arco che sovrasta lo stadio.

Nonostante nella maggior parte dei paesi la coppa nazionale di calcio sia ormai diventata una competizione secondaria, è grazie al suo legame con il rinnovato stadio di Wembley e ai suoi rituali che la FA Cup riesce a mantenere intatto il suo prestigio. Quella di domani sarà la quinta finale disputata in questo nuovo e confortevole gioiellino ultra-tecnologico e anche se il debutto calcistico della coppia dell’anno William & Kate, a meno di improbabili sorprese, sarà rimandato al 2012, la sfida fra Stoke e Manchester sarà, come avviene per ogni finale di FA Cup, qualcosa di più di una semplice partita di calcio.

BUROCRAZIA 1 SPORT 0

Il Giudice Unico invalida alcune partite della prima giornata di Serie A, rivoluzionando la classifica.

Domenica si è giocata la seconda giornata del Campionato italiano in un’atmosfera surreale per le decisioni prese dal Giudice Unico che, invalidando il risultato di alcune partite della prima giornata, hanno stravolto le classifiche di serie A e B. Bologna, Trentino, Brescia, Latina Lanka, Sri Lanka Milano e Venezia hanno perso a tavolino il proprio incontro e subito una penalizzazione di tre punti «per non aver verificato l’esatta compilazione del foglio segnapunti ai sensi dell’art. 44 comma 4 R.C. e, di conseguenza rendendo impossibile verificare la corretta sequenza dei lanci ai sensi degli artt. 33 e 4 comma 5 R.C.».

I regolamenti esistono e vanno rispettati. Anzi, è anche attraverso l’insegnamento e il rispetto delle regole che la Federcricket contribuisce, nel suo piccolo, ai processi di integrazione. Tuttavia, in questa circostanza la pena appare totalmente sproporzionata al dolo, tanto più che le società coinvolte sono ben sei, più del 50% di quelle totali.

Va anzitutto precisato che nelle partite di cricket sono previsti due segnapunti a carico delle rispettive società: la compilazione del foglio di gara è molto complessa e i segnapunti – spesso madri, mogli, fidanzate dei giocatori o giocatori stessi non convocati – sono gli unici costretti a non distrarsi mai dai lunghi incontri domenicali. Quest’anno il modo di notificare i turni di lancio sullo scoresheet è stato modificato e pare che alcune indicazioni su come compilarlo siano arrivate a ridosso del campionato. Quel che più conta è che il problema in questione non ha minimamente influenzato il risultato finale dell’incontro, ma ha avuto solamente a che fare con un aspetto statistico.

Una decisione così dura su un errore tutto sommato marginale, e in alcuni casi anche correggibile, rischia di penalizzare molto la crescita di un movimento che sta lentamente acquisendo una maggiore visibilità mediatica (soprattutto su radio, tv e stampa locale). In un campionato di sole dieci giornate, deciderne una a tavolino equivale a far perdere di molto il pathos sulle prossime giornate.

“Così rischiamo di perdere la voglia di giocare” hanno commentato demoralizzati alcuni giocatori, mentre attestati di solidarietà sono arrivati anche da cricketer di squadre non penalizzate. Data la situazione, ancora dilettantistica, di gran parte del cricket italiano e il livello ancora insufficiente delle infrastrutture c’è da augurarsi che il Giudice Unico faccia retromarcia, accettando i ricorsi e ripristinando i risultati ottenuti dalle squadre sul campo.

Al di là  del cricket, infatti, uno degli aspetti fondamentali dello sport è proprio la “certezza del risultato”. Oggi ricorsi burocratici (vedi gara-5 della finale scudetto di hockey su ghiaccio), regolamenti sempre più complessi e l’uso del doping minano quello che è da sempre uno dei capisaldi dell’attività sportiva stessa. Senza la “certezza del risultato” lo sport rischia di non essere più sport.

Tornando al cricket giocato, nella seconda giornata di serie A, all’Oval di Rastignano, il big match fra i campioni d’Italia del Pianoro C. C. e i vicecampioni del Milan Kingsgrove C.C. non si è rivelato all’altezza delle aspettative. Se lo scorso anno era finita con un esaltante pareggio, quest’anno gli emiliani hanno vinto facilmente per ben 8 wicket. Limitati a quota 150 in battuta, i meneghini non si sono dimostrati per nulla efficaci al lancio, facendosi raggiungere senza patemi dai batsmans emiliani che si issano così sempre più al comando solitario della classifica, avendo incassato in due partite tutti i quaranta punti a disposizione.

Nel secondo incontro del massimo campionato, quello di Trento fra il Capannelle C.C. e il Trentino C.C. le due squadre, dall’età media molto bassa, si sono affrontate in un’avvincente contesa. I forti battitori del trentino (Bhatti Shah  Nawaz con 29 runs not out e Hussain Frida con 24 runs) sono stati limitati a sole 117 corse da una formidabile prova dei lanciatori romani. In questo fondamentale, davvero impressionanti le prove di Suresh Anton (3 eliminazioni e soli 15 punti concessi in 10 overs) e Leandro Mati Jayarajah (4 wicket). Dopo questa gran prestazione al lancio, i romani non sono riusciti però a ripetersi nell’inning di battuta: i trentini infatti si sono dimostrati una grande squadra e, trascinati da Anwar Attieq (4 wicket) e da Hussain Frida (3), hanno annichilito i battitori romani, tutti eliminati dopo solo 103 corse. Malgrado la penalizzazione i trentini sono già al secondo posto, in attesa di sfidare domenica prossimo la capolista Pianoro in quello che sarà sicuramente l’incontro di cartello della giornata del 15 maggio. Resta a -3 il Bologna che si è sottoposto a un duro allenamento per prepararsi alla trasferta di Milano e sbollire la rabbia dovuta alla penalizzazione.

In serie B non si è giocata Brescia-Casteller, prevista per il 5 giugno, mentre il Latina Lanka si è ripreso egregiamente dalla sconfitta subita sul campo di Brescia andando a vincere facile contro il Venezia per 358/7 a 161/10. La prima della classe (per le disgrazie altrui), il Genoa, ha perso a sorpresa in casa contro lo Sri Lanka Milano per 121/10 a 126/4. Curiosi gli accoppiamenti della terza giornata con il derby veneto fra Casteller e Venezia, quello di “Ceylon” fra Sri Lanka Milano e Latina Lanka e l’atipico testa-coda fra Genoa e Brescia in cui i bresciani ultimi a -3 appaiono nettamente favoriti sui liguri.

 

Si ringraziano Waseem Ashgar, Fabio Marabini e Alberto Miggiani per le informazioni sulle partite.