CICLISMO: I FRATELLI DI VISCONTI E PINOTTI

I risultati di tutti i campionati nazionali di ciclismo

Nel weekend si sono disputati la gran parte dei campionati nazionali di ciclismo su strada e a cronometro: quasi tutte le nazioni iscritte all’UCI hanno così potuto incoronare gli atleti che, per un anno, avranno l’onore di portare sulla divisa di gara la bandiera del proprio paese. In Francia Thomas Voeckler si aggiudica il titolo nazionale sei anni dopo il suo successo del 2004; stessa situazione per il russo Aleksandr Kolobnev. In Lussemburgo, come da pronostico, i fratelli Schleck la fanno da padrone, con Andy che si aggiudica la prova a cronometro e Fränk quella in linea. In Spagna un’azione in solitaria di Gutiérrez Palacios permette al corridore della Caisse d’Epargne di riconquistare il massimo alloro nazionale nove anni dopo il trionfo del 2001. Tra i risultati più sorprendenti quello olandese, dove Nick Terpstra della Milram beffa clamorosamente tutti gli uomini della corazzata Rabobank.

Ecco come è andata:

PAESE CRONOMETRO GARA IN LINEA
ANTILLE OLANDESI Marc de Maar Marc de Maar
AUSTRIA 5 settembre Harald Starzengruber
BELGIO 15 agosto Stijn Devolder
BENIN Augustin Amoussouvi Aubierge Soglo
BIELORUSSIA Branislaŭ Samojlaŭ Aljaksandr Kučynski
BRASILE Luis Carlos Amorim Ferrão Tavares n.d.
BULGARIA n.d. Danail Andonov Petrov
BURKINA FASO non organizzato Abdul Wahab Sawadogo
CANADA Svein Tuft Will Routley
COSTA RICA José Adrián Bonilla Bonilla n.d.
CROAZIA Matija Kvasina Radoslav Rogina
DANIMARCA Jakob Fuglsang Nicki Sørensen
ESTONIA Tanel Kangert Kalle Kriit
FINLANDIA n.d. Jussi Veikkanen
FRANCIA Nicolas Vogondy Thomas Voeckler
GERMANIA Tony Martin Christian Knees
GIAPPONE Shinichi Fukushima Takashi Miyazawa
GRAN BRETAGNA 5 settembre Geraint Thomas
GRECIA Ioannis Tamouridis Ioannis Tamouridis
GUATEMALA Manuel Rodas Edgar Hoch
IRAN Hossein Askari Mahdi Sohrabi
IRLANDA David McCann Matthew Brammeier
ISRAELE Eyal Rahat Niv Libner
ITALIA Marco Pinotti Giovanni Visconti
KAZAKISTAN Andrej Mizurov Maksim Gourov
LETTONIA Raivis Belohvoščiks Aleksejs Saramotins
LITUANIA Ignatas Konovalovas Vytautas Kaupas
LUSSEMBURGO Andy Schleck Fränk
MALTA Etienne Bonello Maurice Formosa
MOLDOVA n.d. Alexandr Pliuschin
NORVEGIA Edvald Boasson Hagen Thor Hushovd
OLANDA Jos van Emden Niki Terpstra
POLONIA Jarosław Marycz Jacek Morajko
PORTOGALLO Rui Alberto Faria da Costa Rui Miguel Sousa Barbosa
REPUBBLICA CECA František Raboň Petr Bencik
ROMANIA George Anghelache Andrei Nechita
RUSSIA Vladimir Gusev Aleksandr Kolobnev
SAINT KITTS AND NEVIS Reginald Douglas Reginald Douglas
SERBIA Esad Hasanović n.d.
SLOVACCHIA Martin Velits Jakub Novák
SLOVENIA Gregor Gazvoda Gorazd Štangelj
SPAGNA Luis León Sánchez Gil José Ivan Gutiérrez Palacios
SVEZIA Gustav Erik Larsson Michael Stevenson
SVIZZERA Rubens Bertogliati Martin Elmiger
UCRAINA Vitalyj Popkov Vitalyj Popkov
UNGHERIA Peter Kusztor Peter Kusztor
VENEZUELA Tomas Aurelio Gil Martínez José Alirio Contreras

Marco Regazzoni e Nicola Sbetti

WORLD LEAGUE: L’ITALVOLLEY OTTIENE UN’IMPORTANTE VITTORIA SULLA FRANCIA

Vittoria vitale per la nazionale italiana, che resta in gioco per il primo posto nella World League.

I cinque punti su sei ottenuti dalla Serbia obbligavano i ragazzi di Anastasi a raccogliere il risultato pieno è così è stato. Allo stesso tempo il punticino perso in Oriente dai serbi lascia ben sperare in prospettiva primo posto in World League. Quella dell’Italia è una vittoria davvero importante per la classifica poiché consente di raggiungere quota 18 a soli due punti dalla Serbia.

Rispetto al sestetto schierato venerdì, Anastasi introduce due le novità, Fei per un pur positivo Lasko e Birarelli per un impalpabile Sala. È tutta un’altra Italia; gli azzurri giocano un ottimo primo set soprattutto dopo l’innesto di Savani per Parodi. Rispetto a due giorni fa Vermiglio chiama in causa con più continuità i centrali, il muro funziona e soprattutto gli azzurri non permettono mai ai francesi di prendere il ritmo. Così facendo anche il secondo set diventa preda di Fei e compagni. Nel terzo set gli azzurri commettono però l’errore di sottovalutare i francesi che partono forte creando un break importante. I ragazzi di Anastasi recuperano dimostrando carattere ma il set finisce 25 a 23 per i transalpini. Dopo lo stop per infortunio l’ottimo Fei mostra sulla distanza qualche segno di cedimento. Anastasi però conferma i suoi che, grazie a un Savani irresistibile a alla costante presenza a muro di Mastrangelo, gelano il palazzetto di Tolosa e portano a casa la vittoria.

L’Italia quindi reagisce prontamente allo scivolone di Parigi. Il ritorno di Fei è fondamentale soprattutto in ottica mondiale. Con un ancora incerto Parodi non si può certo rinunciare a Savani, oggi davvero straripante. Top scorer con 21 punti lo schiacciatore si è fatto anche apprezzare per una difesa in tuffo finita millimetricamente nelle mani del palleggiatore. Consueto contributo carismatico di Černic che però è stato meno efficace di venerdì in attacco e ottima prestazione dei centrali Mastrangelo e Birarelli. Ancora una volta N’Gapeth si è rivelato il migliore in campo per i francesi; nel finale però è dovuto uscire per un brutto infortunio alla caviglia.

Domenica 27 giugno 2010
FRANCIA ITALIA 3–1
(19-25; 22-25; 25-23; 23-25)
Tolosa (FRA)

FRANCIA: Hardy-Dessources 6, Vadeleux 7, Toniutti,  N’Gapeth 17, Maréchal 3, Kieffer (c) 9, Henno (l) (Rouzier 15, Tolar 5, Geiler 9, Rowlandson, Takaniko).

ITALIA: Mastrangelo 15, Parodi 2, Vermiglio (c) 1, Fei 18, Birarelli 11, Černic 9, Manià (l) (Maruotti n.e., Savani 21, Travica n.e., Lasko, Buti 1).

Nicola Sbetti

SUAREZ PORTA L’URUGUAY AI QUARTI

E’ la Celeste la prima squadra ad approdare ai quarti di finale dopo una battaglia contro la Corea del Sud ormai protagonista fissa dei Mondiali.

Luis Suarez
Foto: Ansa.it

Nel primo ottavo di finale l’Uruguay ha la meglio, non senza difficoltà, su una buona Corea del Sud. Gli asiatici partono piuttosto bene tanto che, al 4° minuto di gioco, Park Chu- Young colpisce il palo su calcio di punizione. Scossa dal pericolo corso, la reazione dell’Uruguay non si fa attendere. Ci pensa il trio offensivo uruguaiano a scuotere la Celeste. Prima con un tiro debole dal limite di Forlan poi, all’8, con una combinazione dei tre attaccanti finalizzata da un colpo sottoporta di Suarez: 1 a 0 per l’Uruguay. L’attaccante dell’Ajax si dimostra abile a sfruttare un clamoroso errore del portiere Yung Sung Ryong e l’immobilismo della linea difensiva coreana.

Forte del vantaggio la Celeste prova a gestire l’incontro ma dopo l’inizio scoppiettante la partita torna sui ritmi che hanno contraddistinto la quasi totalità degli incontri del Mondiale sudafricano. I coreani non rinunciano ad attaccare soprattutto con i due Park e col terzino Cha Du-Ri. La difesa della Celeste, ben guidata da Diego Lugano, non va mai in sofferenza ed è sempre pronta a ripartire. Proprio in una di queste ripartenze gli uruguaiani si lamentano per un fallo di mano giudicato involontario dall’arbitro.

Nel secondo tempo l’Uruguay riparte con Victorino al posto di Godin ma non rinuncia ad attaccare. La Corea del Sud approfitta degli spazi concessi dai sudamericani per rendersi pericolosa prima con Lee Young –Pyo, poi con Park Chu-Yoong e infine con un insidiosissimo colpo di testa di Park Ji Sung ben parato da Muslera. Spaventata dal forcing dei coreani, la Celeste si rinchiude nella propria metà campo. Con l’ingresso di Lee Dong i coreani alzano il baricentro. Al ’67 in mischia su calcio piazzato la Corea del Sud trova il meritato pareggio grazie al colpo di testa di Lee Young-Pyo. Muslera, non esente da colpe in occasione del goal con la sua incerta uscita, perde dunque la sua imbattibilità.

Il pareggio è uno schiaffo per gli uruguaiani che come d’incanto riprendono ad attaccare. Tabarez si gioca la carta Lodeiro ma è nuovamente Suarez all’80° a riportare in avanti la Celeste con una vera e propria magia. Impossessatosi di una sfera vagante dopo un calcio d’angolo il numero 9 scocca un magnifico tiro a giro che si infila sul palo più lontano alle spalle del portiere. Negli ultimi minuti la Corea è ancora pericolosissima con Lee Dong ma il risultato non cambia.

I coreani, ormai una realtà del calcio internazionale, escono a testa alta dimostrando non solo un buon gioco di squadra ma anche ottime individualità. L’Uruguay ha giocato un ottimo primo tempo ma nei secondi 45 minuti di gioco ha colpevolmente arretrato il baricentro (pur continuando a mantenere il tridente) ed è stato giustamente colpito dalla rete di Lee Young-Pyo. Il talento dei sudamericani è però inesauribile e davanti alla magia di Suarez anche i coreani si sono dovuti inchinare.

URUGUAY – COREA DEL SUD 2-1

Reti: Suarez 8′pt, Chung-yong Lee 23′st, Suarez 35’st

URUGUAY (4-3-3): Muslera, Fucile, Lugano, Godin (1’st victorino), M. Pereira, Perez, Arevalo, A. Pereira (29’st Lodeiro), Cavani, Suarez (39’st A.Fernandez), Forlan . A disposizione: I.Gonzalez, Abreu, S. Fernandez, Castillo, Eguren, Scotti, Silva, Caceres, Gargano, All.: Oscar Tabarez.

COREA DEL SUD (4-4-2): Sung-ryong Jung, Du-ri Cha, Young-pyo Lee, Yong-hyung Cho, Jung-soo Lee, Jung-woo Kim, Sung-yeung Ki (40’st Ki-Hun Yeom), Jae-sung Kim (16’st Dong-gook Lee), Ji-sung Park, Chung-yong Lee, Chu-young Park. A disposizione: Woon-jae Lee, Young-kwang Kim, Hyung-il Kim, Beom-seok Oh, Min-soo Kang, Bo-kyung Kim, Nam-il Kim, Jung-hwan Ahn, Seung-yeoul Lee. All.: Jung-moo Huh.

Nicola Sbetti