LIBIA-COMORE 3-0 FRA ASSENZE CELATE E FEDELTÀ A GHEDDAFI

Può esserci ancora spazio per il calcio in un paese in cui una rivolta della società civile contro una dittatura durata 42 anni si trasforma in una guerra (civile e internazionale allo stesso tempo) in cui la fazione lealista è sostenuta da soldati mercenari mentre quella filo-democratica ha ottenuto un tardivo ma decisivo aiuto aereo da alcuni dei più moderni e sviluppati eserciti del mondo? Sembrerebbe impossibile ma è così, del resto anche nelle retrovie durante le guerre mondiali si continuò a giocare a pallone.

Certo il campionato, causa forza maggiore, si è dovuto fermare. Inoltre la Confédération Africaine de Football (CAF) ha prima posposto poi assegnato al Sudafrica il Campionato africano under 20, valido come qualificazione al Mondiale di categoria, che originariamente si sarebbe dovuto tenere proprio in Libia. I giovani calciatori nordafricani, qualificati di diritto, sono stati costretti a cedere quest’opportunità ai loro coetanei sudafricani che nelle fasi di qualificazione erano stati eliminati dal Lesotho.

Il calcio però non si è fermato del tutto, il 18 marzo, il giorno della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che ha imposto la no-fly zone il reporter Cristiano Tinazzi scriveva da Tripoli “È tutto come se non fosse successo niente; ieri sono andato allo stadio di Tripoli e ho visto che c’erano gli allenamenti della nazionale libica che si preparano per la Coppa d’Africa”. Il 26 marzo invece sedici ragazzi dell’under 23 libica sono arrivati in Sudafrica dove il giorno successivo hanno perso con i pari età dei Bafana Bafana per 4-2, palesando un grave ritardo di condizione.  Il 28 marzo infine sul campo neutro dello stadio 26 marzo di Bamako, capitale del Mali (che ospiterà anche il ritorno fra Libia e Sudafrica Under 23), la Libia ha sconfitto 3-0 le Isole Comore che calcisticamente equivalgono alle Fær Øer.

La Libia non è mai stata una potenza calcistica: fra le nazionali del Maghreb è sicuramente quella con meno risultati, storia e tradizione. Il calcio però è a tutti gli effetti lo sport nazionale. Mai qualificata per i Mondiali (per l’edizione del 1994 le sanzioni ONU ne impedirono la partecipazione al torneo di qualificazione) nel palmares può contare solo due apparizioni alla Coppa d’Africa.

Nell’edizione del 1982 arrivò un sorprendente secondo posto, dopo una finale persa ai rigori col Ghana. Quel torneo, organizzato in casa, non vide la partecipazione dell’Egitto che, già in polemica con la Libia sull’assegnazione, diede forfait dopo l’assassinio del presidente Sadat. Per Gheddafi fu un’ottima vetrina di visibilità e propaganda. Durante la cerimonia d’apertura inveì contro la politica francese in Sudan, accusando i “regimi fantoccio dell’Occidente” e più in generale contro l’imperialismo americano, nel tentativo, poi miseramente fallito, di porsi alla guida di un movimento pan-africanista.

Nel 2014 la Coppa d’Africa dovrebbe tornare in Libia e quasi sicuramente Gheddafi non potrà bissare i suoi oceanici discorsi. Il progetto avrebbe previsto il rinnovo degli stadi 28 marzo di Bengasi e 11 giugno di Tripoli, nonché la costruzione di due impianti nuovi a Tripoli e di uno a Misurata. Molto dipenderà dai danni provocati dalle bombe e dalla lunghezza della guerra, tuttavia la Coppa d’Africa del 2014 potrebbe essere la vetrina per il nuovo Maghreb democratizzato.

La nazionale libica allenata dal brasiliano Marcos Paquetá, che in passato ha vinto col Brasile il Mondiale under 17 e quello under 20 e in seguito ha gestito l’Arabia Saudita dal 2005 al 2007, sembra aver trovato una sua dimensione. Prima della guerra il progetto di Paquetá era stato costruito in funzione della qualificazione al mondiale del 2014. Nelle ultime delle quattro partite finora disputate dall’allenatore brasiliano la Libia è stata imbattuta.

Interessanti sembrano i nuovi innesti provenienti dall’estero come il mediano Djamal Mahamat che gioca da 10 anni in Portogallo o l’attaccante Eamon Zayed che, nato in Irlanda da padre libico e madre tunisina, dopo qualche esperienza nelle giovanili irlandesi, ha colto l’opportunità di giocare a livello internazionale con la Libia. La stella della squadra resta comunque il talentuoso trentunenne amante del dribbling Ahmed Sa’ad nato a Bengasi che gioca a Tripoli con l’Al Ahly e che con un gran goal in semi-rovesciata ha deciso la sfida contro lo Zambia.

La partita del 28 è stata la terza del girone di qualificazione alla Coppa d’Africa in cui la Libia è in testa con 7 punti frutto del pareggio col Mozambico per zero a zero e delle vittorie con la Zambia e con le Comore. Fra la partita con lo Zambia e quella con le Comore c’era stato anche il tempo per due successi in amichevole: il 4-1 ai rigori con il Niger e il 3-2 con il Benin.

Il silenzio che circondava la partita con le Comore è stato rotto dall’intervista dell’allenatore Paquetà alla vigilia dell’incontro. Il coach brasiliano, che era fuggito da Tripoli il 23 febbraio e passando per l’Italia era tornato a San Paolo in Brasile, ha raggiunto la Tunisia dove si è tenuto un raduno di fortuna della nazionale. Il giorno prima dell’incontro il tecnico brasiliano ha dichiarato alla stampa di non aver avuto nell’ultimo periodo alcun contatto con Saadi Gheddafi, aggiungendo che avrebbe dovuto fare un importante lavoro psicologico con i suoi giocatori e che si augurava di avere con sé anche i calciatori di Bengasi.

Dal punto di vista politico la partita con le Comore ha dimostrato quanto in Africa Gheddafi possa avere ancora molti alleati. Il Mali è un paese sostenitore del Rais; malgrado le proteste interne della società civile maliana, ha infatti concesso alla nazionale libica lo stadio di Bamako in cui i 20.000 presenti hanno  sostenuto apertamente i calciatori nordafricani inneggiando anche al colonnello. Inoltre anche il presidente delle Comore, Ahmed Abdallah Mohamed Sambi, è un amico personale di Gheddafi tanto che alcuni soldati libici fanno parte della guardia presidenziale delle Comore.

Nonostante le difficoltà logistiche la nazionale libica di Paquetà ha vinto facilmente sulle Comore per 3 a 0 grazie alle reti di Walid Elkhatroushi, Ahmed Wafa e Abdallah Mohamed, curiosamente nessuno di questi tre giocatori era stato utilizzato nelle prime due partite di qualificazione. Pare che ben sette giocatori che si trovano in Cirenaica non abbiano voluto o potuto raggiungere la squadra.

Il capitano libico per questo incontro:  Tariq Ibrahim al-Tayib (anche lui non utilizzato nelle prime due partite di qualificazione) si è dichiarato commosso per il sostegno dei maliani ed ha rilasciato dichiarazioni lealiste affermando che “tutta la squadra sta con Gheddafi”. Ciò dimostra, non tanto il consenso (troppe volte in passato le dichiarazioni di atleti sono state fatte sotto ricatto), ma soprattutto la forza che il Rais ha ancora, quantomeno a Tripoli.

Del resto come scrive James Dorsey autore di un interessante blog sul calcio nel mondo arabo, i calciatori libici, grazie al governo, hanno spesso goduto di uno status privilegiato; il sostegno di almeno una parte della squadra, risponde anche alle dinamiche paternalistiche messe in atto dal dittatore libico nei confronti della nazionale di calcio.

Nonostante la visibilità internazionale di questo incontro le informazioni reperibili sembrano essere vaghe e filtrate, tanto che alla chiusura dell’articolo trovare un tabellino dell’incontro risulta un’impresa pressoché impossibile.

Tuttavia il calcio non sembra essere solamente uno strumento favorevole al regime e alla sua propaganda. Mustafa Abdel Jalil, un ex attaccante della nazionale, è diventato uno dei leader della rivolta contro il regime di Gheddafi. Come molti altri membri della nuova opposizione anche Jalil era un esponente del gabinetto di Gheddafi e uno dei pochi che, prima delle proteste, poteva permettersi di criticare pubblicamente il Rais in virtù della propria fama.

CHIUSO IL VOLLEY MERCATO: IL PUNTO

Si è chiuso il Volley Mercato: il punto della situazione sui roster delle squadre di A1 mentre è ancora possibile l’acquisto di giocatori che militano all’estero

Aleksandr VolkovSi è chiuso mercoledì il mercato per i giocatori che già militano nel nostro campionato che resta però ancora aperto per i giocatori provenienti da campionati esteri e per gli italiani non tesserati. Facciamo il punto della situazione.

CASTELLANA GROTTA: Sestetto completamente rinnovato per la matricola pugliese. Confermato solo l’allenatore Lattari. Il reparto dei centrali con Rak e Cozzi è di assoluta qualità ma sono anche molte le scommesse: la regia affidata al giovane Falaschi (classe 1987), l’opposto Milushev e lo schiacciatore Dvoranen.

CUNEO: Squadra che vince non si cambia, casomai si rafforza e allora ecco Volkov. Con il centralone russo di due metri e dieci Cuneo potrà fare un’ulteriore salto di qualità. L’innesto dell’ex Dinamo Mosca è stato possibile perché ora Wijsmans sarà considerato italiano a tutti gli effetti.

FORLÌ: Ennesima rivoluzione in terra Romagna. Confermati solamente allenatore e libero. Si ripartirà quindi dalla diagonale Saitta – Falasca, dall’esperienza di Vigor Bovolenta. Oivanen, Diachov e il croato Kovacevic completano un sestetto tutto nuovo che faticherà non poco a trovare la giusta amalgama.

LATINA: Diagonale nuova di zecca per la compagine laziale. Sottile in palleggio e il nazionale serbo Starovic come martello. L’ex centrale di Treviso Khout e lo schiacciatore serbo Kovacevic completano l’importante campagna acquisti della squadra di Medei.

MACERATA: Confermata la coppia serba di centrali, la diagonale Vermiglio – Omrcen e Paparoni come libero, in banda l’importante innesto di Savani che farà coppia con Martino compensa le partenze di Cisolla ma soprattutto di Swiderski.

MODENA: C’era aria di grandi rivoluzioni a Modean. Alla fine alla corte di Silvano Prandi è arrivato un solo grande inserimento: lo schiacciatore russo Yuri Berezhko. Non è detto che sia poi un male.

MONZA: Più che i nuovi acquisti, (il centrale finlandese Shumov e lo schiacciatore statunitense Rooney) contano le conferme (Travica, Gavotto, Buti). Il grande successo però è stato quello di mantenere in vita e competitiva la squadra malgrado i problemi economici.

PERUGIA: Problemi economici e rinnovamento totale anche a Perugia. Si partirà quindi dalla diagonale teutonico – carioca Steuerwald – Dias, dai due centrali veneti Cester e Braga e dagli schiacciatori Schwarz e Nikic e dal libero Giovi. Trovare l’alchimia giusta non sarà facile così come non sarà affatto facile concludere la regular season nella parte sinistra della classifica.

PIACENZA: Fra le tante partenze, da Meoni a Marshall l’unica conferma, oltre a coach Lorenzetti, è stata Zlatanov. Le novità rispondono ai nomi del palleggiatore cubano Gonzalez , dell’opposto svedese Nilsson, dei centrali Holt e Tencati e dello schiacciatore Popp. Grosse attese anche per il libero della nazionale Marra, chiamato alla sua prima stagione in una squadra di vertice.

ROMA: Mix di esperienza e gioventù per l’ambiziosa squadra di Giani. Sono arrivati da Macerata i veterani Cisolla, Lebl e Corsano ma anche la giovanissima promessa argentina Uriarte (classe 1990).

TRENTO: Un solo cambiamento per la squadra di Stoytchev via Vissotto (in rotta con la società) dentro l’ex Perugia Stokr anche se è ipotizzabile che Sokolov avrà sicuramente grande spazio. D’altronde anche quest’anno Trento giocherà quasi 60 partite e la panchina lunga non potrà certo nuocere.

TREVISO: Il ritorno del palleggiatore Pujol e dello schiacciatore Kovar, assieme all’innesto dell’ex piacentino Bjelica rappresentano le novità di una Sisley in cerca di rivincita affidata alle cure del confermato coach Roberto Piazza.

VERONA: Il nuovo palleggiatore, un certo Marco Meoni , è la ciliegina sulla torta della nuova squadra di coach Bagnoli. Nuovi i due centrali Pajenk e Brunner, i due schiacciatori, Urnaut e Herpe e anche il libero Smerilli. Confermato l’opposto della nazionale Lasko.

VIBO VALENTIA: L’innesto di Coscione e la conferma di Simeonov garantiscono una diagonale palleggio-opposto di qualità ma molto dovranno fare anche gli schiacciatori Anderson e Ananiev, altrimenti per gli uomini del neocoach Di Pinto sarà un’altra stagione al di sotto delle ambizioni.

Nicola Sbetti

BEACH SOCCER: CONCLUSA LA SECONDA TAPPA DEL GIRONE NORD

Viareggio Beach SoccerLa matricola Viareggio Beach Soccer in vetta, in tutta solitudine, e già qualificata per la poule scudetto di Ostia di Ferragosto: questo il principale responso della seconda tappa del girone Centro-nord del campionato italiano di beach soccer. A Olgiate Olona, in provincia di Varese, il girone Centro-nord fornisce i primi verdetti e promuove già alle finali la squadra toscana, che ha raccolto l’eredità dei Cavalieri del Mare, scomparsi quest’anno dal panorama beachsocceristico dopo la conquista di due scudetti ed altrettante Supercoppe italiane.

Nei bianconeri di Stefano Santini brilla soprattutto la stella di Gabriele Gori, classe 1987, che con la tappa in terra lombarda sale a quota 17 reti in classifica marcatori, distaccando di sei marcature il tandem Ahmed-Bruno del Milano Beach Soccer, seconda forza del girone. I meneghini hanno avuto un cammino lineare fino all’ultima giornata della tappa, quando si sono dovuti inchinare (ma solo ai rigori) al Coil Lignano Sabbiadoro: i friulani consolidano così il terzo posto in classifica. Per la quarta posizione, l’ultima valida per qualificarsi alla poule scudetto di Ostia, sembra profilarsi un duello tra Colosseum e Sambenedettese.

Prossimo appuntamento con il campionato di beach soccer sarà la seconda tappa del girone Centro-sud, in programma dal 23
al 25 luglio a Pescara.

Questi i risultati e la classifica dopo la seconda tappa del girone Centro-nord.


4a GIORNATA
Viareggio – Alma Juventus Fano  9 – 5
Grumo – Casinò Venezia 4 – 5
Coil Lignano – Bibione 5 – 4
Milano – Cervia 9 – 1
Sambenedettese – Colosseum 2 – 5

5a GIORNATA
Alma Juventus Fano – Bibione 4 – 9
Viareggio – Coil Lignano 7 – 3
Casinò di Venezia – Milano 4 – 16
Colosseum – Cervia 1 – 0
Grumo – Sambendettese 0 – 3

6a GIORNATA
Grumo – Colosseum 1 – 3
Casinò Venezia – Alma Juventus Fano 3 – 4 dtr
Viareggio – Cervia 5 – 4
Coil Lignano – Milano 6 – 5 dtr
Sambenedettese – Bibione 6 – 5

Classifica: Viareggio 18 pt; Milano 15; Coil Lignano 13; Colosseum 12; Sambenedettese 9; Bibione, Casinò Venezia 6; Alma Juventus Fano 5; Cervia 3; Grumo  0

Simone Pierotti