MARTIN TRIONFA IN POLONIA, IL GIOVANE KOREN A CAMAIORE

Daniel MartinDopo le volate dei primi giorni, la seconda metà del Giro di Polonia ha lasciato spazio a passisti e scalatori, grazie ad un percorso che ha attraversato i rilievi montuosi dei Precarpazi e dei Carpazi, sino al confine con la Slovacchia.

Nella quinta tappa, con traguardo a Ustron, bella azione vincente dell’irlandese Daniel Martin (Garmin), già brillante al Brixia Tour, capace di infliggere oltre 20’’ di distacco ai più immediati inseguitori: il ventiquattrenne è andato a conquistare anche la maglia gialla di leader della corsa, ai danni del veneto Mirco Lorenzetto (Lampre-Farnese Vini).

Venerdì si è svolta la frazione più significativa di questo Giro di Polonia, sia per il traguardo impegnativo alle Terme di Bukowina Tatrz, sia soprattutto per la partenza da Auschwitz, il simbolo della Shoah, con i corridori che hanno potuto visitare personalmente il lager, transitando anche sotto l’infame scritta “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) che “accoglieva” i prigionieri. Con una stoccata nelle fasi conclusive, l’olandese Bauke Mollema (Rabobank), buon scalatore che ha chiuso nei primi 15 l’ultimo Giro d’Italia, si è aggiudicato il successo parziale, pur senza scalfire la leadership di Martin: da segnalare in entrambe le frazioni le buone prestazioni dei compagni di squadra della BMC Mauro Santambrogio e Alessandro Ballan, ai quali però è mancato quel pizzico di brillantezza in più per poter fare la differenza.

L’ultima frazione si è conclusa a Cracovia, al termine di un circuito cittadino reso difficile dalla pioggia: lo sprint di gruppo ha premiato nuovamente il tedesco André Greipel (HTC-Columbia), davanti a Yauheni Hutarovich (Française des Jeux) e a Robert Förster (Team Milram). Quest’ordine d’arrivo non cambia la classifica generale, che vede dunque trionfare Martin, abilissimo a marcare a uomo per tutta la giornata lo sloveno Grega Bole (Lampre-Farnese Vini), tanto da farlo rinunciare alla volata. Per l’atleta irlandese si tratta del quarto successo in carriera, dopo la tappa di Ustron pochi giorni fa, il titolo di campione nazionale nel 2008 e la classifica finale della Route du Sud nello stesso anno. Per i colori azzurri, le note positive arrivano dalle vittorie di Guarnieri e Lorenzetto, oltre che dai piazzamenti dei già citati Santambrogio e Ballan, due atleti che potrebbero rientrare nei piani mondiali del CT Paolo Bettini.

Oggi si è anche svolto il tradizionale GP Camaiore, sulle strade del Lucchese: il ventitreenne sloveno Kristjan Koren (Liquigas-Doimo) è stato il più lesto nella sprint tra i sei atleti in avanscoperta, che avevano fatto la differenza sul penultimo passaggio del Monte Pitoro. Il ragazzo di Postumia ha preceduto il campione d’Italia Giovanni Visconti (ISD-Neri) ed il pistoiese Francesco Ginanni (Serramenti PVC Diquigiovanni-Androni Giocattoli), cogliendo il primo successo di peso in una carriera ancora agli albori.


Marco Regazzoni

ALL BLACKS INARRESTABILI: LA BLEDISLOE È LORO, IL TRI NATIONS QUASI

Gli All Blacks sconfiggono l’Australia, aggiudicandosi la Bledisloe Cup e mancando di poco la vittoria matematica del Tri Nations.

L’inarrestabile cavalcata degli All Blacks verso la Coppa del Mondo dell’anno prossimo continua con la conquista della Bledisloe Cup e la quarta vittoria neozelandese su quattro incontri disputati in questo Tri Nations: l’Australia, molto migliorata rispetto all’incontro di settimana scorsa, ha comunque dovuto arrendersi con il punteggio di 20-10 al Lancaster Park di Christchurch. Un Tri Nations segnato dalla dominazione dei neozelandesi che oggi hanno avuto la possibilità di chiudere matematicamente il torneo: se gli All Blacks avessero ottenuto una vittoria col bonus avrebbero mantenuto il punteggio pieno e non sarebbero stati più raggiungibili da Australia e Sudafrica. La vittoria segna il nono successo neozelandese di fila contro gli Wallabies, oltre ad essere la tredicesima vittoria consecutiva degli All Blacks.

Per la prima volta nell’edizione di quest’anno l’arbitro non ha estratto nessun cartellino. La Nuova Zelanda ha avuto la meglio grazie a una difesa più attenta (146 placcaggi contro i 91 degli australiani) e all’incapacità della mischia australiana di fornire alla propria mediana una piattaforma avanzante da cui far partire il gioco: agli Wallabies è mancato un Quade Cooper, un’apertura con l’abilità e l’attitudine di attaccare la linea avversaria. L’incontro ha avuto due volti: il quarto d’ora iniziale, disputato a ritmo altissimo e a viso aperto, ha visto le due squadre mettere a segno le tre mete della partita. Solo nove i punti messi a segno complessivamente nei restanti 65 minuti: calo di ritmo fisiologico, errori forzati dalla stanchezza, maggiore attenzione sulla difesa, più falli e infrazioni commessi da ambo i lati.

Al sesto minuto la prima marcatura: Tom Donnelly sfrutta un turnover per infilare la difesa australiana e costringerla a mostrare il fianco per la meta a largo dell’estremo Mils Muliaina. Pronta la reazione degli Australiani che trovano il pareggio dopo appena tre minuti: in un placcaggio Carter perde la palla, recuperata dagli avanti australiani per permettere a Kurtley Beale un impressionante corsa di oltre sessanta metri fino alla linea di meta. Passano appena quattro minuti, e l’inesperienza dell’ala australiana James O’Connor permette a Ma’a Nonu di mandare in meta Conrad Smith.

Dal 14-7 gli australiani, nonostante diverse occasioni, non si riprenderanno più: a ritmo rallentato, l’accento dell’incontro si sposta sulla difesa e aumentano errori e falli. Uno scambio di punizioni tra Giteau e Carter chiude il primo tempo 17-10, mentre nel secondo tempo l’unica marcatura è una punizione di Carter al 70′. Ora agli All Blacks basta racimolare un punto di bonus in almeno uno dei due incontri rimanenti. Non è però difficile immaginare che questa macchina che macina gioco con una determinazione, un ritmo e una precisione inarrivabili possa chiudere quest’edizione del Tri Nations imbattuta, per dare un segnale forte in vista della Coppa del Mondo 2011.

Sabato 7 agosto 2010
NUOVA ZELANDA – AUSTRALIA 20-10 (17-10)
Lancaster Park, Christchurch (NZL)

NUOVA ZELANDA: Muliaina – Jane, Smith, Nonu, Rokocoko – Carter, Weepu (75′ Mathewson) – Read, McCaw (c), Kaino (70′ Vito) – Donnelly (50′ Whitelock), Thorn – O.Franks (42′ B.Franks), Mealamu (76′ Flynn), Woodcock.

AUSTRALIA: Beale – O’Connor, Ashley-Cooper, A.Faingaa, Mitchell – Giteau, Genia – Brown (55′ Hodgson), Pocock, Elsom (c) – Sharpe (65′ Simmons), Mumm – Ma’afu (64′ Slipper), S.Faingaa, Robinson.

ARBITRO: Jonathan Kaplan (RSA)

MARCATORI
6′ m. Muliaina t. Carter NZL 7-0
9′ m. Beale t. Giteau AUS 7-7
13′ m. Smith t. Carter NZL 14-7
18′ p. Giteau AUS 14-10
34′ p. Carter NZL 17-10
Fine Primo Tempo 17-10
70′ p. Carter NZL 20-10
FINALE 28-49

CLASSIFICA: Nuova Zelanda 19, Australia* 4, Sudafrica* 0.
* una partita in meno

Damiano Benzoni

PALLAVOLO: AL VIA IL WORLD GRAND PRIX 2010

Parte questa sera il World Grand Prix, passerella d’eccezione del Volley Femminile prima dei Campionati Mondiali di fine ottobre

World Grand PrixLa nazionale italiana di pallavolo femminile allenata da Barbolini comincia la stagione che conta con la consapevolezza che ripetere i favolosi successi del 2009 (oro ai Giochi del Mediterraneo, alle Universiadi, all’Europeo e nella Grand Champions Cup) è un’impresa ardua anche se non impossibile. Per non spremere completamente le sue senatrici e per assicurare un futuro alla nazionale Barbolini sta dando molto spazio anche alle giovani.

Vediamo le convocate:

PALLEGGIATORI: Rondon e Bechis, CENTRALI: Arrighetti, Barazza, Crisanti, ATTACCANTI: Bosetti, Barcellini, Del Core, Di Iulio, Ortolani, Piccinini,. LIBERO: era stata convocata Cardullo ma a seguito di un’infiammazione agli occhi è stata sostituita in tutta fretta da Enrica Merlo.

La palleggiatrice Lo Bianco e la centrale Gioli sono invece attese per il secondo week-end quello che si disputerà a Bangkok.

Le azzurre sono quindi partite alla volta del Brasile dove affronteranno oggi il Giappone (ore 18 su la7d) domani Taiwan (ore 18 su la7d) e Domenica le padrone di casa (ore 14.30 su la7d)

L’Italia, che si è qualificata a questo torneo vincendo l’anno scorso l’Europeo dopo la trasferta brasiliana e quella tailandese il 20, 21, 22 agosto affronterà un ultimo weekend in Giappone prima di trasferirsi, se qualificata a Nignbo, cittadina di 1.200.000 abitanti nello Zhejiang, in Cina, dove dal 25 al 29 agosto verrà assegnato il trofeo.

L’Italia non può che partire favorita ma bisogna pur sempre tenere a mente che il grande obiettivo dell’anno sono i Mondiali che si disputeranno quest’anno dal 29 ottobre al 14 novembre per la seconda volta consecutiva in Giappone.

Nicola Sbetti

TATTICA: DAL MONDIALE AL CAMPIONATO

TatticaOgni Mondiale tira le fila di un quadriennio e pone le basi per i successivi 4 anni, da vivere pericolosamente. Di tattica e sistemi di gioco, in Sud Africa abbiamo visto poche cose ma buone: un’organizzazione della fase difensiva sempre più pressante e fatta con molti uomini, pochi attaccanti di ruolo e molto movimento delle punte, di contro poco presenti in zona gol (vedi classifica marcatori ingolfata e a quote basse).

Però, come detto, il Mondiale dice del calcio dei prossimi anni e le nostre squadre sembrano già averne fatto tesoro per il campionato che sta arrivando. La Juve di Del Neri ha un impianto codificato e riproposto dal mister friulano in tutte le sue squadre, ma quest’anno sembra esserci una variante, figlia del Paraguay, squadra con il massimo dell’equilibrio mondiale. La coppia Cardozo-Valdez è equiparabile a quella titolare della Juve delneriana, Amauri-Diego, già in parte vista con il duo Cassano-Pazzini. I movimenti della punta forte ad aprire spazi e la capacità di servire le ali da parte della punta piccola è il punto focale del gioco della nuova Juventus, in cui un Del Piero di qualche anno fa sarebbe stato perfetto.

Il Napoli ha puntato sulla gioventù e Mazzarri è pronto ad imitare il calcio della squadra più giovane di tutte ai Mondiali, la Germania di Loew. Il paradiso sarebbe riproporre con la stessa efficacia in attacco e in difesa i quattro moschettieri teutonici, facendo giocare Hamsik alla Podolski, Quagliarella alla Ozil, Lavezzi alla Müller e Cavani alla Klöse. Se Mazzarri ci riesce, il Napoli prenota la Champions.

Il Palermo vuole riproporre con maggiore incisività l’attacco triangolo dello scorso anno, con Rossi rinfrancato dalle belle prestazioni dell’Uruguay del Maestro Tabarez. Pastore è più centrocampista di Forlan ma, con l’esperienza acquisita può giocare a tutto campo come l’uomo della provvidenza uruguaiana, Miccoli o Maccarone possono fare i goleador alla Suarez, Hernandez, del quale aspettiamo un exploit fantasmagorico, ha già ben in testa il gioco totale di Cavani partito per Napoli. Infine la Roma, che assomiglia molto agli Stati Uniti. Una mediana completa dove De Rossi- Pizarro sanno fare anche più del lavoro svolto dalla coppia Bradley-Edu, e tre punte molto simili: Totti con la leadership di Donovan a svariare più di quello che ha fatto gli ultimi anni, Vucinic come Findley, ad arare la fascia sinistra, Adriano come Altidore, a fare sponde e spalancare spazi.

Jvan Sica

DOPO DAVIS E HUTAROVICH, IN POLONIA TAPPA E MAGLIA PER LORENZETTO

Mirko LorenzettoDopo il successo di Guarnieri nella tappa d’apertura, il Giro di Polonia prosegue con un paio di tappe pianeggianti: la seconda tappa si chiude a Dabrowa Gornicza col tedesco André Greipel (HTC-Columbia) che si impone d’autorità in uno sprint senza storia, andando a cogliere la quindicesima vittoria stagionale davanti ad Allan Davis (Astana), che strappa la leadership della classifica a Guarnieri, e al belga Wouter Weylandt (Quick Step). La terza frazione si conclude invece a Katowice, città della Slesia a due passi dal campo di concentramento di Auschwitz che verrà toccato venerdì dalla corsa, premiando il bielorusso Yauheni Hutarovich (Française des Jeux) davanti a Lucas Haedo, il più giovane dei due fratelli velocisti argentini in forza allo Saxo Bank, e alla maglia gialla Davis. Hutarovich, già vincitore di due tappe al Giro del Mediteranneo in questa stagione, si impone grazie ad uno sprint davvero lungo ma efficace, in grado di sorprendere i più quotati rivali.

I 177.9 km odierni tra Tichy, sede del principale stabilimento polacco della Fiat, e Cieszyn sono invece caratterizzati da tre salite di media difficoltà nel cuore della tappa e da un ultimo strappo a una trentina di chilometri dall’arrivo. Nel circuito finale, c’è un’ottima azione di Marco Marcato (Vacansoleil) che prende un vantaggio significativo, ma si trasforma in un psicodramma sportivo: passato sotto il traguardo, il ragazzo di San Donà di Piave alza le braccia al cielo, esultando convinto di aver centrato la prima vittoria stagionale, quando invece manca ancora un giro al termine della corsa. Il plotone, forte di una trentina di unità, lo riassorbe dopo questo smacco incredibile, e lo sprint ristretto sul pavé premia Mirco Lorenzetto (Lampre-Farnese Vini), al settimo successo in carriera, davanti al compagno di squadra Grega Bole e ad un pimpante Alessandro Ballan (BMC), che lancia ottimi segnali in vista delle prossime tappe. Lorenzetto conquista anche la maglia gialla di leader della classifica generale, grazie al gioco degli abbuoni.

Domani 149 km tra Jastrzebie Zdroj e Uston, con la parte finale di corsa che sarà in un circuito da ripetere cinque volte caratterizzato dall’ascesa di Zameczek, classificata come prima categoria, e da un arrivo in salita a quota 764 metri.


Marco Regazzoni