GAVAZZI E BELLETTI AL TRITTICO LOMBARDO, TUIFT LEADER ALL’ENECO TOUR

Manuel BellettiDopo il successo dell’irlandese Martin alla Tre Valli Varesine, il Trittico Lombardo è proseguito mercoledì con la Coppa Ugo Agostoni, tradizionale competizione che attraversa le colline della Brianza (quest’anno il percorso prevedeva anche lo storico Ghisallo) prima di giungere sul traguardo di Lissone: proprio l’ultimo passaggio sulla salita tipica del Giro di Lombardia ha sfoltito i ranghi del gruppo, facendo rimanere in testa un plotone di una ventina di atleti. Nello sprint a ranghi ridotti, è stato il ventiseienne Francesco Gavazzi (Lampre-Farnese Vini) ad avere la meglio al fotofinish sui comaschi Mauro Santambrogio (BMC) e Luca Paolini (Acqua & Sapone-D’Angelo Antenucci): per il valtellinese di Talamona, ben imbeccato dai compagni di squadra Marzano e Ponzi, si tratta della terza vittoria stagionale, dopo la tappa di Bonorva al Giro della Sardegna e quella di Amurrio al Giro dei Paesi Baschi.

Ieri si è disputata invece la Coppa Bernocchi, manifestazione che ha avuto come sempre il traguardo a Legnano al termine di un percorso sviluppatosi sulle strade dell’Alto Milanese e del Basso Varesotto, caratterizzato dall’ascesa del Piccolo Stelvio di Morazzone ripetuta 5 volte: nonostante questo strappo, il gruppo si è presentato compatto sul traguardo legnanese, con la vittoria del romagnolo Manuel Belletti (Colnago-CSF Inox) che ha sorprendentemente preceduto il tedesco Danilo Hondo (Lampre-Farnese Vini) e l’inglese Mark Cavendish (HTC-Columbia), dominatore delle volate al Tour de France. Belletti, venticinquenne di Cesena, coglie così la seconda vittoria stagionale, dopo il successo sulle strade di casa alla tredicesima tappa dell’ultimo Giro d’Italia. Gavazzi, grazie alla somma dei piazzamenti nelle tre corse, si è invece aggiudicato il diamante di 10.000€ messo in palio dalla Regione Lombardia.

Mentre in Italia si disputavano queste tradizionali corse di inizio agosto, in Belgio ha preso il via l’Eneco Tour, ovvero il giro d’Olanda e Belgio. Il cronoprologo di Steenwijk ha visto prevalere l’esperto canadese Sven Tuift (Garmin-Transitions), già argento mondiale a cronometro a Varese 2008, davanti agli olandesi della Rabobank Van Emden e Boom. La prima frazione in linea si è conclusa a Rhenen, nei pressi di Utrecht, con l’affermazione dell’immortale australiano Robbie McEwen (Team Katusha), bravissimo a rinvenire su Boasson Hagen che aveva tentato un’azione da finisseur: alle spalle del “canguro” trentottenne si sono piazzati l’argentino Lucas Haedo, l’altro australiano Allan Davis e il nostro Francesco Chicchi. Anche oggi, la tappa di Ardooie si è conclusa con uno sprint di gruppo, dominato da André Greipel (HTC-Columbia) sui soliti McEwen e Boasson Hagen: Tuft conserva la maglia di leader della classifica generale.

L’Eneco Tour si concluderà martedì con la decisiva cronometro di Genk: data la morfologia dei territori attraversati, nei prossimi giorni non verranno affrontate grandi salite, ma le frazioni di Ronse e Sittard, caratterizzate dai muri del Giro delle Fiandre e dagli strappi dell’Amstel Gold Race, potrebbero già definire la classifica.

Marco Regazzoni

TOUR: SYLVAIN CHAVANEL, BRAVO E FORTUNATO

Un’altra tappa funestata dalla cadute e arriva la protesta del gruppo che “ferma” la corsa. Chavanel in fuga davanti alla caduta prende la maglia gialla

Sylvain ChavanelLe Ardenne sono le protagoniste delle seconda tappa in linea del Tour de France: 201 km tra Bruxelles e Spa, con sei côtes da affrontare nella parte finale di corsa, l’ultima a 12 km dal traguardo. Il cielo è coperto, la pioggia scende a tratti lungo il percorso, rendendo lo scenario troppo simile a quello delle tradizionali Classiche del Nord. Adam Hansen (HTC-Columbia), giunto stoicamente sul traguardo di Bruxelles malgrado una lesione alla clavicola, non ce la fa a risalire in sella, e dunque il gruppo perde un’altra unità. Al decimo chilometro di corsa parte la fuga di giornata: il primo a rompere gli indugi è Sylvain Chavanel (Quick Step), seguito dal compagno di squadra Jérôme Pineau, dal valtellinese Francesco Gavazzi (Lampre-Farnese Vini), dal ventiseienne Sébastien Turgot (Bbox Bouygues Telecom), dal giovane estone Rein Taaramäe (Cofidis), dal tedesco Marcus Burghardt (BMC) e dai due atleti della Omega Pharma-Lotto Matthew Lloyd e Jürgen Roelandts. Tutti e otto sono buoni passisti: Pineau, Burghardt e Gavazzi sono dotati anche di un brillante spunto veloce, mentre Lloyd (già maglia verde al Giro d’Italia) e Taaramäe hanno un’ottima resistenza sulle salite. Il vantaggio oscilla costantemente tra i 3 ed i 5 minuti, con la Cérvelo di Hushovd e Sastre che si sobbarca l’onere dell’inseguimento.

Ai 35 km, nel cuore dei “mangia e bevi” della parte finale del percorso, Chavanel e Roelandts allungano: tuttavia, il plotone principale è distante meno di un minuto. Ai -31 si vive però un momento drammatico ma al tempo stesso decisivo per la corsa: Francesco Gavazzi, staccato dai primi due, cade rovinosamente in una discesa, anche a causa dell’asfalto viscido; una motocicletta di ripresa lo schiva davvero per pochissimi centimetri. L’immagine successiva è un groviglio di biciclette in mezzo al gruppone: a terra Andy Schleck (Cérvelo) che sanguina dal braccio, la maglia verde Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese Vini), i suoi compagni Adriano Malori e Damiano Cunego con molti altri atleti; forse, la bici di Gavazzi era rimasta in mezzo alla strada, o forse era caduta anche la motocicletta della televisione francese, causando la caduta che spezza il plotone. La maglia gialla Fabian Cancellara decide, dopo un rapido consulto col direttore sportivo e con gli altri corridori, di “fermare” la corsa, perlomeno quella del gruppo principale, che di fatto rinuncia all’inseguimento di Chavanel, nel frattempo rimasto solo al comando. E’ una forma di protesta clamorosa, dettata probabilmente dai troppi rischi che i corridori hanno affrontato in queste prime due tappe: Sylvain Chavanel, già vincitore della tappa di Montluçon al Tour 2008 e di una trentina di corse complessivamente, taglia il traguardo in solitaria, cosa che non sarebbe potuta avvenire senza la decisione presa da Cancellara. Il gruppo principale, nel quale erano rientrati anche tutti gli uomini di classifica rimasti attardati a causa della caduta (mentre Cunego, Petacchi ed altri non riescono nell’intento), si presenta all’arrivo a velocità di crociera e senza alcuna volata, a quasi quattro minuti dal vincitore. Dunque, Chavanel, trentunenne del Poitou-Charentes, può indossare la prima maglia gialla della sua carriera, mentre giornalisti e giudici di gara dovranno fare luce su quanto avvenuto in gruppo dopo la caduta di Gavazzi.
Domani 213 km tra Wanze e Arenberg-Porte du Hainaut: la tappa, mossa in avvio, sarà caratterizzata nel finale da diversi settori in pavé che, soprattutto in caso di avverse condizioni meteorologiche, potrebbero mettere in difficoltà davvero tanti corridori.

Lunedì 5 luglio 2010
Tour de France, terza tappa
Bruxelles – Spa (201 km)

ORDINE D’ARRIVO:

Ciclista Squadra Tempo
1. Sylvain CHAVANEL Quick Step 4h40’48”
(media 43,30 km/h)
2. Maxime BOUET Ag2r-La Mondiale
a 3’56”
3. Fabian WEGMANN Team Milram stesso tempo
4. Robbie McEWEN Team Katjuša stesso tempo
5. Christian KNEES
Team Milram stesso tempo
27. Mauro DA DALTO
Team Milram stesso tempo

CLASSIFICA GENERALE:

Ciclista Squadra Tempo
1. Sylvain CHAVANEL
Quick Step 10h01’25”
2. Fabian CANCELLARA
Saxo Bank a 2’57”
3. Tony MARTIN
HTC Columbia a 3’07”
24. Daniel OSS
Liquigas Doimo a 3’40”

MAGLIA VERDE (punti):

Ciclista Squadra Punti
1. Sylvain CHAVANEL
Quick Step 44
2. Alessandro PETACCHI
Lampre-Farnese Vini 35
3. Jürgen ROELANDTS Omega Pharma-Lotto 34

MAGLIA A POIS (montagna):

Ciclista Squadra Punti
1. Jérôme PINEAU Quick Step 13
2. Sylvain CHAVANEL
Quick Step 8
3. Rein TAARAMÄE Cofidis 8

MAGLIA BIANCA (giovani):

Ciclista Squadra Tempo
1. Tony MARTIN HTC-Columbia 10h04’32”
2. Geraint THOMAS Team Sky a 13″
3. Edvald BOASSON HAGEN Team Sky a 22″

Marco Regazzoni