LA SUPERCOPPA ITALIANA VA IN CINA

La Supercoppa Italiana ritorna in Cina come già avvenne nel 2009. E’ necessario espatriare per attirare l’interesse degli sponsor?

Supercoppa TIMLa Supercoppa Italiana del 2011 si disputerà in Cina, la notizia risale allo scorso 26 gennaio. Il presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A Berretta, dopo aver siglato un accordo da 10 milioni di euro con la United Vansen International, ha dichiarato entusiasta: «Saremo presenti in Cina per tre volte nei prossimi quattro anni, a partire da quest’anno a Pechino, portando il meglio del calcio italiano ad esibirsi su un palcoscenico tanto prestigioso, a testimonianza che le nostre squadre sono in grado di attrarre l’interesse del pubblico e degli sponsor». Ma perché il trofeo che viene messo in palio tra la squadra vincitrice dello Scudetto e la vincente della Coppa Italia si disputerà in Cina? Il sospetto è che sia necessario espatriare proprio perché non siamo più in grado di attrarre l’interesse del pubblico e degli sponsor.

Da parte cinese, oltre al guadagno legato all’organizzazione, l’obiettivo dichiarato è quello di cercare di far crescere il livello del proprio campionato e soprattutto della propria nazionale, dopo la modesta figura in Coppa d’Asia e gli scandali di corruzione del campionato che hanno azzerato i vertici federali.

Per la neonata Lega Nazionale Professionisti Serie A si tratta sicuramente di un successo notevole in quanto oltre al rientro economico immediato, potrebbe portare a un buon ritorno d’immagine in un paese popoloso e affamato di calcio come la Cina.

Non si tratta nemmeno della prima volta che la Supercoppa Italiana si disputa all’estero. Ideata nel 1988, già nel 1993, alla vigilia dei Mondiali americani, sbarcò a Washington dove il Robert F. Kennedy Memorial Stadium riempito a metà ospitò la vittoria del Milan sul Torino. Già da allora l’interesse del calcio-business firmato Matarrese (all’epoca presidente della lega calcio) e Berlusconi (presidente del Milan non ancora “sceso in campo” politicamente) era volto totalmente alla vendita dei diritti televisivi tralasciando totalmente gli interessi degli spettatori dal vivo. Negli anni Novanta quella trasferta americana, vissuta dalle squadre più come un peso che non un’opportunità, rimase un’eccezione. Nel nuovo millennio invece queste trasferte divennero più frequenti. Nel 2002 sulla scia degli investimenti di Gheddafi in Italia la Supercoppa italiana sbarcò in Libia allo stadio 11 Giugno. L’incontro fu vinto dalla Juventus, della quale il presidente libico aveva delle quote, sul Parma. L’anno successivo si ritornò negli Stati Uniti, questa volta al Giant Stadium di New York, nell’edizione vinta dalla Juve sul Milan ai rigori. Infine nel 2009 la Lazio sconfisse l’Inter nello Stadio di Pechino che aveva ospitato le Olimpiadi, il celebre Bird’s Nest. In generale non si può certo dire che queste trasferte abbiano elevato il prestigio della coppa.

La location esotica rafforzava piuttosto l’impressione di giocare una partita amichevole dal ricco cachet.  Sicuramente questa scelta ha risvegliato l’appetito dei grandi club. Alcuni giorni fa Adriano Galliani ha dichiarato “Noi in Cina vogliamo esserci” in un’intervista in cui l’enfasi sui vantaggi economici della trasferta cinese era tale da sembrare persino più importante della vittoria dello Scudetto o della Coppa Italia. Nel lungo periodo però la via cinese non è detto che si riveli vincente. La Lega Nazionale Professionisti Serie A ha offerto il proprio prodotto al miglior offerente senza – almeno per il momento – cercare di fare un investimento sul futuro di quella che appare tutt’oggi come una “tradizione sportiva inventata” assai debole. Più che degli Yuan cinesi la Supercoppa italiana avrebbe forse avuto un maggior bisogno di simboli identitari come uno stadio nazionale dove giocare una partita secca come in Inghilterra o di far disputare il trofeo in una partita d’andata e una di ritorno, come avviene in Spagna.

Difficilmente nei prossimi tre anni di Supercoppa italo-cinese il prestigio della competizione sarà cresciuto. Il timore è che Berretta stia cercando di rilanciare il calcio italiano all’estero senza però aver prima risolto i problemi interni. Non ha senso cercare di costruire un prodotto spendibile globalmente a discapito delle esigenze degli spettatori e dei tifosi italiani. Il nostro campionato era il più bello del mondo non solo perché vi giocavano i migliori giocatori ma anche perché gli stadi erano pieni, gli spalti erano colorati e gli striscioni irriverenti ma geniali. Oggi gli stadi sono semivuoti e il colore e le coreografie sempre più rare.

In un mondo dominato dalle televisioni, il pubblico degli stadi continuerà ad essere fondamentale; senza gli spalti pieni anche il “prodotto-calcio” rimarrà vuoto e un Milan-Inter o un Roma-Napoli giocato a Pechino non avrà mai lo stesso appeal del medesimo incontro giocato all’Olimpico, al Meazza o al San Paolo.

SPAGNA: STASERA IL RITORNO DI SUPERCOPPA

Questa sera a Barcellona si assegna la Supercoppa di Spagna: si parte dal 3-1 del Siviglia di sette giorni fa.

BarcelonaVia all’operazione “remuntada”. Non sarà un gioco da ragazzi, nel vero senso della parola: i canterani rientrano nei loro ranghi, ora tocca ai campioni del mondo. Stasera al Camp Nou si assegna la Supercoppa di Spagna: dopo il 3-1 patito sette giorni fa a Siviglia, il Barcellona è chiamato all’impresa. Guardiola non commetterà più l’errore che gli è costato caro in Andalusia e vuole naturalmente scacciare il fantasma dell’Inter, evocato dal quotidiano catalano “Mundo deportivo” (il riferimento è alla semifinale dell’ultima Champions’ League, nella quale i meneghini vinsero 3-1 all’andata: al Camp Nou a nulla valse il gol di Piqué per raggiungere la finalissima).

Tra i blaugrana dovrebbe entrare a gara in corso il grande colpo del calciomercato di quest’estate, David Villa: il centravanti asturiano ha già promesso un’esultanza inedita, tutta per il Camp Nou, nel caso in cui dovesse andare a segno. Frattanto continua a tenere banco il caso Ibrahimović: lo svedese ha fatto sapere che non ha “intenzione di muoversi dal Barcellona”, mentre Guardiola dribbla le domande dei giornalisti ad ogni conferenza stampa. Ed è di oggi la notizia di un presunto interesse da parte del Real Madrid: dopo l’arrivo di Özil il direttore generale Valdano aveva assicurato che la campagna acquisti delle merengues è chiusa e che, adesso, ci sarà da sfoltire la rosa. Eppure, secondo il quotidiano filomadridista “Marca”, sarebbero stati messi sul piatto 35 milioni di euro per lo svedese, una bazzecola al confronto con la richiesta a tre cifre avanzata dal Manchester City. Ed anche il Milan ha messo gli occhi addosso sull’ex interista, autore del provvisorio vantaggio catalano nel match di andata.

Del gran fermento in casa Barcellona potrebbe approfittarne il Siviglia. Gli andalusi hanno offerto una buona prova nello spareggio per l’accesso alla Champions’ League, a dispetto della sconfitta di misura patita a Braga. Proprio in terra portoghese è stato utilizzato un altro giocatore al centro di numerose trattative di mercato, Luís Fabiano: uscito di scena il Marsiglia, adesso vorrebbe farlo suo il Tottenham in caso di qualificazione alla fase a gironi della Champions’ (i londinesi dovranno rimontare la sconfitta per 3-2 contro gli svizzeri degli Young Boys). La sensazione è che il brasiliano rimarrà a Siviglia, tanto più che dopo il gol dell’andata – firmò il momentaneo 1-1 –  esultò mandando messaggi d’amore alla tifoseria biancorossa. I quarantacinque minuti del Ramón Sánchez Pizjuán dovrebbero poi bastare a Cigarini per accaparrarsi una maglia da titolare: l’ex regista di Parma, Atalanta e Napoli è stato definito dalla stampa sportiva spagnola il “nuovo Guardiola”. Ancora assente per infortunio l’altro italiano Tiberio Guarente, fuori dall’undici titolare il francese Squillaci, sempre più vicino all’Arsenal.

Probabili formazioni (fischio d’inizio alle 20.30):

BARCELLONA (4-3-3): Valdés; Alves, Piqué, Puyol, Abidal; Xavi, Busquets, Iniesta; Messi, Ibrahimović, Bojan. All. Guardiola.

SIVIGLIA (4-4-2): Palop; Dabo, Fazio, Escudé, Fernando Navarro; Capel, Zokora, Cigarini, Perotti; Negredo, Luís Fabiano. All. Álvarez.

ARBITRO: Fernando Teixeira.

Simone Pierotti

SUPERCOPPA: IL PRIMO ROUND E’ DEL SIVIGLIA

SivigliaPer quanto una squadra possa essere, a detta di tifosi ed addetti ai lavori, la più forte, la più spettacolare al mondo, questa soffrirà comunque l’assenza dei suoi uomini più rappresentativi. Anche se si chiama Barcellona e può contare su alcuni dei migliori giocatori in circolazione, ma sopratutto su un vivaio esemplare che ogni anno sforna talenti cristallini. Adesso lo sa bene anche Guardiola dopo la sconfitta per 3-1 a Siviglia nella gara di andata della Supercoppa di Spagna: tra sette giorni, al Camp Nou, serviranno almeno due reti per ribaltare lo svantaggio ed alzare così il primo trofeo stagionale.

Eppure, nonostante l’assenza dei nazionali campioni del mondo e l’impiego di numerosi giovani, è proprio il Barcellona a dominare nella prima frazione, impedendo al Siviglia di esprimersi al meglio. Dopo un’occasione sprecata da Bojan su invenzione di Ibrahimović e la pronta risposta di Miño su una pericolosa conclusione di Jesús Navas, al ventesimo arriva il vantaggio catalano: Maxwell, schierato nell’insolita posizione di esterno di centrocampo, effettua un cross tagliente sul quale Fazio interviene in modo maldestro, mancando l’impatto con il pallone. Alle sue spalle sbuca Ibrahimović che, approfittando di un’indecisione di Escudé, infila in spaccata sul primo palo. Gli andalusi quasi non accennano segnali di ripresa, in difesa il giovane centrale Sergio Gómez compie un gran lavoro su Luís Fabiano, schierato come unico attaccante nello scacchiere biancorosso. Nel finale, poi, i culé sfiorano addirittura il raddoppio con Maxwell incapace di capitalizzare una bella azione di Jonathan dos Santos: il fratellino dell’ex blaugrana Giovani, continua ad impressionare dopo un buon precampionato e non suonerebbe strano se Guardiola decidesse di rinunciare a Mascherano per puntare sul giovane messicano come sostituto di Yaya Touré.

La ripresa si apre con il Barça ancora in attacco: Maxwell, tra i migliori dell’undici blaugrana, scodella nuovamente un pallone al centro con Ibrahimović – lascerà poi il posto a Messi – che fa vedere i sorci verdi a Escudé e solo il provvidenziale intervento di Fazio scongiura il secondo gol catalano. Il Siviglia, tuttavia, va vicinissimo al pareggio con Renato, sul quale Miño compie un autentico miracolo, ed appare rivitalizzato dal primo cambio: uno spento Romaric cede il posto a Cigarini. L’ex napoletano entra subito nelle grazie del “Ramón Sánchez Pizjuán”: gli basta un quarto d’ora per innescare Luís Fabiano con un rasoterra filtrante, al resto pensa tutto il centravanti brasiliano che sfrutta la prima disattenzione di Sergio Gómez e di sinistro infila Miño sotto le gambe. Il pareggio rompe gli equilibri creatisi, l’allenatore biancorosso Álvarez lo intuisce e ridisegna la formazione richiamando Renato e mandando in campo Kanouté. Il gigante del Mali ripaga pienamente la fiducia del suo tecnico nel giro di pochi minuti: Negredo ubriaca Maxwell e fugge sulla sinistra, passaggio con l’esterno sinistro nel cuore dell’area dove Kanouté brucia sia Gómez che Dani Alves e batte Miño con una conclusione al volo. Passano dieci minuti ed il Siviglia segna ancora: bel tacco di Jesús Navas che libera Perotti sulla corsia sinistra, immediato cross al centro che Kanouté spinge in rete di testa. Il Barça crolla definitivamente, rischia di incassare il quarto gol (conclusione fuori misura di Perotti) ma poi si vede annullare il possibile 3-2 di Messi per fuorigioco. Avventurarsi nel campo delle ipotesi è sempre rischioso, ma se Guardiola avesse schierato i tanti nazionali rimasti in Catalogna, l’incontro avrebbe probabilmente avuto un esito diverso. Sabato prossimo la riprova, quando il Barcellona sarà chiamato a rovesciare la situazione a proprio vantaggio per vincere la Supercoppa.

Sabato 14 agosto 2010
SIVIGLIA-BARCELLONA 3-1 (0-1)
Rámon Sánchez Pizjuán, Siviglia

SIVIGLIA (4-4-1-1): Palop, Konko, Escudé, Fazio, Dabo, Jesús Navas, Zokora, Romaric (46′ Cigarini), Perotti, Renato (64′ Kanouté), Luís Fabiano (70′ Negredo). All. Álvarez.

BARCELLONA (4-4-2): Miño, Dani Alves, Sergio Gómez, Milito (80′ Adriano), Abidal, Maxwell, Keita, Oriol (66′ Thiago), dos Santos, Bojan, Ibrahimović (52′ Messi). All. Guardiola.

ARBITRO: César Muñiz Fernández.

GOL: 20′ Ibrahimović, 61′ Luís Fabiano, 72′ e 82′ Kanouté.

NOTE: spettatori 38mila circa, ammoniti Zokora, Dabo, Cigarini e Dani Alves.

Simone Pierotti

SUPERCOPPA: IL SIVIGLIA TESTA IL BARCELLONA

Supercoppa di SpagnaNelle vie strette e tortuose di Siviglia gli scongiuri dei tifosi si sprecano. Quella di stasera al Ramón Sánchez Pizjuán rischia davvero di essere l’ultima apparizione di Luís Fabiano di fronte al popolo biancorosso: l’attaccante brasiliano sembra infatti in procinto di lasciare l’Andalusia. Una vicenda che fa della finale di andata della Supercoppa di Spagna (fischio d’inizio alle 21.30) tra i sivigliani ed il Barcellona un appuntamento meritevole di essere seguito, in un mese – quello di agosto – in cui il calcio raramente offre uno spettacolo memorabile. Il presidente José Maria Del Nido ha definito “ridicola” l’offerta del Marsiglia per il centravanti paulista e, allo stesso tempo, ha smentito un interesse da parte del Real Madrid, mentre l’allenatore Antonio Álvarez ha assicurato: “Il caso Luís Fabiano non mi sta certo togliendo il sonno”. La prossima settimana sarà, in ogni caso, quella decisiva: nel caso in cui il brasiliano dovesse giocare i preliminari di Champions contro lo Sporting Braga, l’operazione salta. Se dovesse partire, lo stesso Del Nido ha assicurato che la società interverrà sul mercato ma l’eventuale sostituto non sarà – come invece si vociferava – Bryan Ruiz, attaccante costaricano del Twente.

Siviglia-Barcellona è dunque il primo appuntamento ufficiale della nuova stagione della Liga spagnola. Al quale le due contendenti arrivano con umori, e situazioni, diverse. Detto delle vicende di mercato, il Siviglia si presenta ai propri tifosi senza il difensore Dragutinović, l’attaccante Acosta e, soprattutto, il centrocampista italiano Tiberio Guarente, tutti fermi per infortunio: per lo stesso motivo il difensore sinistro Fernando Navarro non è stato convocato. Assenze pesanti che non vanno tuttavia ad intaccare il potenziale dell’undici titolare, non troppo dissimile da quello che Álvarez ha intenzione di schierare nella stagione alle porte. Alla luce del tormentone Luís Fabiano, il tecnico degli andalusi pare intenzionato a schierare dall’inizio Kanouté e Negredo: che si sia rassegnato alla partenza del brasiliano? Dovrebbe invece partire dalla panchina l’altro italiano dei biancorossi, Luca Cigarini. Capitolo mercato: l’uruguayano Chevantón, sempre ceduto in prestito nelle ultime due stagioni, dovrebbe lasciare nuovamente Siviglia per riabbracciare il Lecce, squadra che lo lanciò qualche anno fa nel firmamento calcistico europeo.

Per questo match di andata, Pep Guardiola farà riposare i nazionali spagnoli reduci dall’amichevole contro il Messico. In porta, assente per l’appunto il nazionale Valdés e con Pinto e Oier infortunati, dovrebbe posizionarsi il giovane Miño, ennesimo prodotto del settore giovanile: dal primo minuto ci saranno altri canterani come il centrale difensivo Sergio Gómez, i centrocampisti Jonathan dos Santos e Thiago, quest’ultimo in ballottaggio con Sergio Roberto per un posto nel terzetto in linea mediana, e l’attaccante di origini venezuelane Jeffrén. Al centro dell’attacco Guardiola schiererà Ibrahimović: l’ex interista, tornato al gol con la nazionale svedese, ha dichiarato di “non avere intenzione di lasciare il Barcellona”, considerato “la miglior squadra al mondo”. A meno di clamorose sorprese, Dani Alves e Messi si accomoderanno in panchina, pronti ad entarre solo se la situazione lo richiederà. Curiosità per il debutto dal primo minuto del laterale Adriano, opposto alla sua ex squadra.

Queste le probabili formazioni:

SIVIGLIA (4-4-2): Palop; Dabo, Escudé, Fazio, Squillaci; Jesús Navas, Zokora, Renato, Perotti; Kanouté, Negredo. A disposizione: Javi Varas, Konko, Cigarini, Romaric, Alfaro, Diego Capel, Luís Fabiano. All. Álvarez.

BARCELLONA (4-3-3): Miño; Adriano, Milito, Sergio Gómez, Maxwell; Keita, Jonathan dos Santos, Thiago; Jeffrén, Ibrahimović, Bojan. A disposizione: Masip, Dani Alves, Abidal, Nolito, Muniesa, Oriol Romeu, Messi. All. Guardiola.

ARBITRO: César Muñiz Fernández.

Simone Pierotti