CICLISMO: CHI VINCE IL MONDIALE?

Il Mondiale di ciclismo su strada apre i battenti: Evans e Gilbert i favoriti, italiani possibile sorpresa.

Vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più. Probabilmente è questo il pensiero ricorrente nella testa di Cadel Evans, il campione del mondo in carica: come abbiamo avuto modo di vedere, il circuito di Geelong è leggermente più facile rispetto a quello svizzero dove Evans ha vinto lo scorso anno, e dunque non è da escludere che il trentatreenne di Katherine si metta al servizio di Allan Davis e Matthew Goss, atleti dotati di un ottimo spunto veloce ma capaci di tenere alla distanza, requisito fondamentale in un Mondiale.

Con le grandi cose fatte vedere alla Vuelta, il rivale numero uno dei padroni di casa australiani è senza dubbio Philippe Gilbert: capitano unico della nazionale belga, questo corridore vallone ha grandi doti da finisseur che potrebbero tornargli utili negli ultimi giri del circuito, ma è da tenere sotto osservazione anche in caso di arrivo in volata, soprattutto considerando che il rettilineo finale presenta una pendenza del 5%.

André Greipel si prefigura come il leader della selezione tedesca, che punterà dunque a tenere cucito il gruppo per preparare lo sprint del ventottenne di Rostock, aiutato dall’esperto Danilo Hondo.

Discorso a parte merita Mark Cavendish: l’inglese potrà contare solo su due compagni di squadra, ma è chiaro che, in caso di arrivo a ranghi compatti (eventualità non così probabile, considerando il percorso), diventerebbe il favorito numero uno.

E il rivale di Cavendish nelle volate è da sempre Tyler Farrar, unico leader della nazionale statunitense: ma, lo ricordiamo ancora, nonostante le apparenze questo tracciato non è così adatto ai velocisti, per cui una conclusione con una volata di gruppo non è affatto scontata.

Fabian Cancellara punta invece ad una doppietta storica: uomo da battere nella cronometro, lo svizzero ha le doti giuste per essere competitivo anche nella prova in linea, dove una sua azione nel finale potrebbe sbaragliare il campo dei rivali.

Faro della nazionale russa è senza dubbio Alexsandr Kolobnev, uomo da Mondiale per antonomasia, considerando gli argenti ottenuti a Stoccarda e Mendrisio: negli ultimi due giri di corsa il corridore del Team Katusha sarà indubbiamente tra i protagonisti, tra i quali potrebbe ritrovare il danese Matti Breschel, altro corridore che si scatena nel periodo iridato.

La Spagna ha almeno un paio di atleti da tenere sotto osservazione: si tratta del solito, leggendario Óscar Freire nell’eventualità di uno sprint e del campione olimpico Samuel Sánchez che, al pari di Kolobnev e Cancellara, cercherà la gloria con un’azione nel finale.

E poi tanti corridori, delle nazionali cosiddette “minori”, che potrebbero essere la sorpresa del Mondiale. Si va dallo sloveno Grega Bole, passista-veloce molto brillante in questa stagione, al norvegese Edvald Boasson Hagen, astro nascente del ciclismo mondiale che potrà puntare sul supporto dell’esperto Thor Hushovd: ma occhio anche ai tre ragazzi terribili della Slovacchia, ovvero Peter Sagan e i fratelli Martin e Peter Velits (quest’ultimo terzo alla Vuelta). Sotto osservazione anche l’irlandese Nicolas Roche, il lussemburghese Fränk Schleck (che corre praticamente da solo) e il bielorusso Yauheni Hutarovich: i primi due emergeranno se la corsa risulterà davvero selettiva, il terzo punterà all’eventuale sprint di gruppo. Poco competitive, nonostante schierino rispettivamente nove e sette corridori, sembrano le nazionali di Olanda e Francia.

E gli italiani? Premesso che devono ancora essere ufficializzate le due riserve e gli eventuali partecipanti alla prova a cronometro, si delinea come capitano il vicentino Filippo Pozzato, vincitore giusto ieri di una gara premondiale: tipico corridore da Milano-Sanremo, si districa ottimamente nelle volate ristrette ma sa anche fare la differenza con azioni in solitaria. Questo identikit è adatto anche al campione nazionale Giovanni Visconti, la probabile seconda punta della nazionale. Vincenzo Nibali sarà il battitore libero, mentre Daniel Oss e Francesco Gavazzi sono i classici corridori che, all’interno di una fuga, possono fare la differenza allo sprint. Nel caso di arrivo con gruppo compatto, oltre al valtellinese si potrebbe puntare anche sull’esperto comasco Luca Paolini. Bruseghin, Tosatto, Gasparotto, Nocentini e Tonti (due di questi siederanno in panchina) completano una squadra che, come sempre, è in assoluto tra le più competitive, guidata in ammiraglia da quel Paolo Bettini che di Mondiali, come sappiamo, se ne intende.

Marco Regazzoni

CRICKET: LO SCUDETTO AL PIANORO

La formazione emiliana vince per la quattordicesima volta il campionato italiano di cricket.

Quattordicesimo scudetto, il quinto consecutivo. Il Tecnessenze Pianoro Cricket Club si conferma, se mai ci fossero stati dubbi, la realtà più importante del cricket italiano. Sarebbero bastati quattro punti per laurearsi campioni nello scontro diretto contro il Milan Kingsgrove. Alla fine però la partita si è risolta con il più raro e forse anche più giusto dei risultati; un pareggio, 136 a 136, che premia non solo il valore del Pianoro ma anche la forza dei milanesi, unica compagine a non perdere in entrambi i confronti contro l’imbattuta corazzata emiliana.

All’Oval di Rastignano, sia in caso di vittoria che di sconfitta, era già pronta la festa e tutti i giocatori della rosa (Jayasena, Di Giglio, Poli, Hasan, Hussain, Minghetti, Pezzi, Qureshi, Zuppiroli, Rodrigo, Sivalingaperumal, Mushtaq, Manatunga, Fernando, Shkaik, Tauqeer, Billi e Pacheco), chi per giocare, chi per dare il proprio sostegno fuori dal campo, non sono mancati all’appello.

La partita per i neo campioni d’Italia non era cominciata nel migliore dei modi. La perdita del toss aveva costretto il Pianoro alla battuta e l’abilità dei lanciatori milanesi unita al il terreno umido avevano limitato le corse dei padroni di casa a 136 (Qureshi 26, Sivalingaperumal 34).

Al raggiungimento del 4° punto che valeva la certezza dello scudetto tutto è sembrato più facile, e la tensione è scemata. Sul 136 pari, quando la vittoria di Pirro sembrava ormai nelle mani dei lombardi, un superbo lancio di Poli (che evidentemente già pregustava la torta fatta dalla mamma) ha portato alla presa al volo di Rodrigo ed ha posto fine all’incontro. Si tratta del secondo pareggio nell’intera storia del campionato italiano di cricket.

Al catch di Rodrigo sono cominciati i festeggiamenti. Ai gavettoni è susseguita una gustosa grigliata a base di carne di maiale e vitello (per i mussulmani), vino, birra, acqua, bibite varie, conclusasi con la gigantesca torta fatta dalla madre di Poli.

Nell’incontro fra la 3° e la 4° il Trentino ha superato nettamente il Bologna confermandosi, squadra emergente e giustificando icosì l terzo posto in classifica. Le noti dolenti sono invece arrivate dalla sfida fra le ultime due della classe. La Pgs Lux si è infatti aggiudicata l’incontro per il forfait del Maremma. Purtroppo la squadra di Grosseto ha scelto il modo peggiore possibile per concludere una stagione già di per sé deludente; ed è davvero un peccato perché il quello del 2010, nel complesso, è stato un gran bel campionato. Il nostro auspicio è che nel prossimo futuro sempre più squadre possano accedere alla serie A in modo da avere una competizione con promozioni e retrocessioni. Per il momento infatti la partecipazione alle tre serie sportive (A, B, C) è dettata non da meriti sportivi ma dal numero di italiani e stranieri schierabili in campo.

14° GIORNATA

26 settembre 2010

Campo Parco Resistenza – Trento

Trentino 338 batte Bologna 234

(Trentino 20 pt / Bologna 8 pt.)

Campo Tor Carbone – Roma

Lux 200 batte Maremma 0 per forfait (in attesa decisioni G.U.)

(Lux 20 pt. / Maremma 0pt)

Campo Ovale – Rastignano

Pianoro 136 pareggia con Kingsgrove 136

(Pianoro 12 pt. / Kingsgrove 12)

RIPOSA – Capannelle

CLASSIFICA

G V N P Pti
PIANORO 12 10 2 0 219
KINGSGROVE 12 9 2 1 202
TRENTINO 12 8 1 3 185
BOLOGNA 12 4 1 7 133
CAPANNELLE 12 5 0 7 122
LUX 12 3 0 9 101
MAREMMA 12 0 0 12 35

Nicola Sbetti

IL CALCIO AL TEMPO DI PINOCHET

Un libro racconta il rapporto tra il calcio e la dittatura cilena.

“Quando si tratta di calcio, la gente non perdona” Augusto Pinochet

In Cile, diversamente che in Argentina, Uruguay e Brasile, gli altri paesi sudamericani governati da dittature militari tra gli anni Settanta e Ottanta, il calcio non aveva regalato spettacolari soddisfazioni al regime. Ma nonostante i mediocri risultati sportivi, la giunta guidata da Augusto Pinochet aveva assegnato al calcio, nelle fattezze dell’oppio dei popoli più che mai, un ruolo decisivo nella propria politica di governo.

E soprattutto, nei primi anni Ottanta, quando la crisi finanziaria aveva messo a nudo tutti i limiti dell’effimero e relativo benessere economico, ottenuto con paurosi sacrifici alla fine del decennio precedente, per i generali cileni il calcio aveva assunto il compito di distrarre l’opinione pubblica e la popolazione dalla dura realtà di tutti i giorni. Gli esempi delle gemelle dittature circostanti erano incoraggianti, come per l’Argentina, vincitrice del mondiale del 1978, per l’Uruguay, trionfatore al Mundialito del 1981, e per il Brasile, eterno protagonista, indipendentemente dai risultati.

Pinochet era intervenuto nel calcio a gamba tesa, imponendo i suoi fedelissimi nei posti chiave  della federazione e delle altre strutture direzionali, seguendo, forse senza neanche rendersi bene conto, l’esempio della politica sportiva di mussoliniana memoria. Allo stesso tempo aveva indotto il regime ad un’iperattività senza uguali nell’organizzazione di tornei calcistici, soprattutto quadrangolari, strombazzati in pompa magna dal coro univoco della stampa.

La storia di questo intreccio tra lo sport più seguito al mondo ed una delle dittature più feroci della storia recente, che abbraccia il periodo tra il 1973, anno del golpe militare contro il presidente Salvador Allende, e il ritorno alla democrazia nel 1990, è stata raccontata nel libro “A Discreción – Viaje al corazon del futbol chileno bajo la dictatura militar” (“L’arbitrio – Viaggio al centro del calcio cileno sotto la dittatura militare”).

A Discreción è l’opera prima di due giovanissimi neo giornalisti cileni: il ventiseienne Carlos Gonzáles Lucay e il ventiquattrenne Braian Quezada, che in due anni di lavoro hanno ricostruito gli avvenimenti, in particolare attraverso ventidue interviste a protagonisti dell’industria calcistica dell’epoca, ex militari, giocatori, giornalisti, presidenti di club e sociologi. Il libro, ovviamente in spagnolo, è stato presentato alla fine della scorsa settimana a Santiago del Cile, in contemporanea con l’uscita nelle librerie cilene.

Giuseppe Ottomano

PALLANUOTO: EUROLEGA, SORTEGGIATO IL SECONDO TURNO

Il Savona pesca Budva e Vouliagmeni, il Brixia trova Vojvodina e Sintez.

Consegnato agli archivi il primo turno di qualificazione, l’Eurolega di pallanuoto si concentra adesso sulla fase successiva: sedici squadre saranno in acqua dall’8 al 10 ottobre per giocarsi l’accesso alla fase a gironi, alla quale è già qualificata di diritto la Pro Recco campione in carica.

Il sorteggio ha dato i seguenti risultati:

Girone E – a Barcellona

RN Savona (ITA)

CN Barcelona (ESP)

VK Budva (MNE)

NO Vouliagmeni (GRE)

Girone F – a Novi Sad

Vojvodina Novi Sad (SRB)

Sintez Kazan (RUS)

Brixia Leonessa (ITA)

Szeged Beton (HUN)

Girone G – a Berlino

Mladost Zagabria (CRO)

ZF Eger (HUN)

Spandau 04 (GER)

CN Marsiglia (FRA)

Girone H – a Rijeka

Primorac Kotor (MNE)

Panionios (GRE)

Primorje Rijeka (CRO)

CH Hornets Košice (SVK)

Il sorteggio non è stato molto benevolo con il Savona: i vicecampioni italiani affronteranno i montenegrini del Budva e, conseguentemente, l’ex Predrag Jokić, tra i volti nuovi della formazione. Completano il girone gli spagnoli del Club Natació Barcelona, che faranno leva sul sostegno del pubblico amico, ed i greci del Vouliagmeni, già affrontati (e sconfitti) dal Brixia. I lombardi, dal canto loro, dovranno giocarsi la qualificazione alla fase a gironi contro i serbi del Vojvodina, nei cui quadri dirigenziali è entrato l’ex difensore Danilo Ikodinović, transitato proprio da Brescia nella sua parentesi italiana. Sulla strada sua – e del Brixia – un’altra squadra di cui ha indossato la calottina, il Sintez Kazan. Meno favorita per il passaggio del turno la quarta squadra, lo Szeged Beton (Ungheria).

Simone Pierotti

PALLANUOTO: CHIUSA LA PRIMA FASE DI COPPA ITALIA

Passano il turno Florentia, Latina, la matricola Camogli e Bogliasco.

Mentre in giro per l’Europa si giocava il primo turno di qualificazione dell’Eurolega, in Italia era in programma la prima fase di Coppa Italia: otto le squadre scese in acqua, suddivise in due gironi.

Girone A. Tanti gol e tanto spettacolo alla piscina di Latina: eccezion fatta per un solo incontro, in tutte le partite disputate le due contendenti hanno segnato più di dieci reti ciascuna. C’era naturalmente molta attesa per il settebello locale, ripescato nella massima serie dopo che la Roma Pallanuoto ha ceduto il titolo sportivo: in panchina è arrivato il greco Yannis Giannouris, tecnico esperto e navigato che lo scorso anno ha portato il Vouliagmeni in Eurolega, ma i veri colpi di mercato sono il serbo Živko Gocić, recente medaglia di bronzo agli Europei di Zagabria e l’intramontabile Alessandro Calcaterra. La formazione laziale chiude al primo posto a pari punti con la Rari Nantes Florentia, premiata però per la miglior differenza reti: nella formazione toscana, guidata ancora da Dušan Popović, brillano nuovamente le stelle di Cosmin Radu e di Boris Popović. Fuori l’Ortigia nonostante i ben diciassette gol messi a segno dal neoacquisto Teo Đogas, campione del mondo nel 2007 con la nazionale croata.

CLASSIFICA

1) Rari Nantes Florentia 5 pti

2) Latina Pallanuoto 5 pti

3) Ortigia Siracusa 4 pti

4) Sportiva Nervi 1 pto

Girone B. Sarà stato il fattore campo, sarà l’entusiasmo per il ritorno nella massima serie, sarà l’entusiasmo per la mancata fusione con gli eterni rivali della Pro Recco. Sarà quel che sarà, ma la matricola Camogli inizia subito in forma smagliante la nuova stagione vincendo il girone B della prima fase di Coppa Italia: nella formazione guidata da Ricardo Azevedo il neoacquisto Luongo ha confermato quanto di eccellente ha mostrato agli Europei di Zagabria con la calottina del Settebello, mentre a centroboa Sadovyy ha eseguito alla perfezione il proprio dovere. Al secondo posto chiude il Bogliasco che si è rinforzato con l’acquisto di Heiko Nossek, capocannoniere della A1 due stagioni fa con la calottina del Sori: il tedesco è stato subito avversario del suo più recente passato, la Rari Nantes Imperia, giunta quarta nel girone e, dunque, eliminata. Terza piazza d’onore per la Lazio Nuoto di Cristiano Ciocchetti.

CLASSIFICA

1) Rari Nantes Camogli 9 pti

2) Rari Nantes Bogliasco 6 pti

3) Lazio Nuoto 3 pti

4) Rari Nantes Imperia 0 pti

Sabato e domenica si torna nuovamente a giocare per la seconda fase: il primo girone sarà composto da Rari Nantes Florentia, Bogliasco, Savona e Brixia Leonessa, nell’altro figurano invece Latina, Camogli, Pro Recco e Posillipo. Svetta, dunque, l’atteso derby tra recchelini e camogliesi, separati da un’antica rivalità: al principio dell’estate si era parlata di una clamorosa fusione che avrebbe coinvolto pure il Sori, ma per la gioia delle rispettive tifoserie la trattativa è naufragata.

Simone Pierotti