CICLISMO: IL GIRO DI SVIZZERA E’ ARRIVATO ALLA QUINTA TAPPA

Tony Martin
Foto: Watson/UCI

Al Giro di Svizzera, dopo cinque tappe,  la Maglia gialla resta sulle spalle di Tony Martin che l’aveva ottenuta lunedì, sfilandola per un solo secondo al trionfatore del cronoprologo Cancellara, quando a vincere era stato Frank Schleck.

Ieri il velocista della Lampre Alessandro Petacchi ha vinto in volata sul traguardo di Wettingen sfruttando abilmente una caduta occorsa a Cavendish (penalizzato di 30’’ per cambio di traiettoria) negli ultimi centro metri che ha anche coinvolto molti dei favoriti. Proprio per le conseguenze della caduta di ieri Haussler, velocista tedesco della Cervelo e vincitore della seconda tappa, non ha potuto oggi prendere il via.

La quinta tappa è stata vinta dal passista tedesco della Bmc Burghardt dopo 135 km di fuga. I fuggitivi, inizialmente cinque, sono riusciti ad avere la meglio sul gruppo che in alcuni tratti è apparso quasi disinteressato al ricongiungimento. Cancellara a tratti è parso più interessato a quello che stava succedendo in Sudafrica, dove la Svizzera ha sconfitto 1 a 0 la Spagna, che alla corsa.

Fra i cinque fuggitivi c’erano anche due italiani; Furlan però si è staccato in salita mentre il generosissimo Oss, quando Burghardt è scattato a poco più di un chilometro dalla fine, aveva già esaurito tutte le ultime energie e si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio.

Nicola Sbetti

ITALIA-PARAGUAY: IL GIORNO DOPO

De Rossi
Foto Ansa.it

Discreto esordio quello della truppa Azzurra: allo stadio Green Point di Città del Capo i nostri ragazzi danno discreta mostra di sé dalla trequarti avversaria in giù, risultando evanescenti solo in fase conclusiva. Ed è un vero peccato questo anche in relazione al fatto che se il nostro attacco si rivelerà sterile ancor peggio riuscirà a fare quello dei nostri avversari, capaci di produrre una sola palla goal, quella con cui ci puniranno, a sei dal termine del primo tempo, con Alcaraz.

Partita ordinata quella della compagine di Lippi che tiene piuttosto bene il campo e subisce goal solo su situazione di palla inattiva, senza dare poi molti altri spazi agli avanti paraguayani. Buone le prestazioni di molti dei nostri ragazzi: Zambrotta disputa una gara molto solida risultando il migliore del nostro reparto arretrato, Criscito esordisce in una competizione così importante con buona disinvoltura, così come Montolivo. De Rossi, poi, ci salva andando a sfruttare il buco di Justo Vilar per infilare il goal del pareggio e Pepe risulta essere molto volenteroso. Note parzialmente dolenti della serata restano quindi solo un Marchisio un po’ smarrito in una posizione che non gli appartiene, un Iaquinta che pare ancora essere alla ricerca della forma migliore ed un Gilardino da una parte lasciato troppo solo e dall’altra incapace di pungere come ai bei tempi.

Ora sotto con la Nuova Zelanda per trovare quei tre punti mancati ieri: posto il livello medio di questo Mondiale, comunque, ben figurare è assolutamente nelle nostre corde!

Francesco Federico Pagani

IL BRASILE E’ GIA’ IN FUGA

Maicon
Foto Ansa.it

Slovacchia e Nuova Zelanda impattano con lo stesso risultato uscito dal match degli Azzurri contro il Paraguay. I giochi nel gruppo dell’Italia, insomma, sono ancora tutti da fare. A passare in vantaggio sono gli slovacchi, che tutto sommato qualcosa di più meriterebbero, con un colpo di testa sotto misura portato da Vittek. A pareggiare il conto ci penserà quindi Reid, con un goal tutto sommato simile a quello precedentemente segnato dalla punta slovacca.

Nel girone di ferro di questi Mondiali, invece, interessantissimo il match che vede la Costa d’Avorio opposta al Portogallo: lo 0 a 0 che ne esce scontenta un po’ entrambe le squadre già costrette ad inseguire il Brasile, in serata vittorioso 2 a 1 sulla Corea del Nord, e quindi candidate ad essere eliminate già prima degli ottavi. Costa d’Avorio che, comunque, ben impressiona pur con un Droga a mezzo servizio. Riuscissero a passare questo girone davvero dai tratti proibitivi, quindi, potrebbero realmente essere Gli Elefanti a segnare un nuovo record per il calcio africano. Perché tutti se l’aspettano: una squadra del Continente Nero che arrivi almeno in semifinale nel corso del primo Mondiale africano della storia.

Francesco Federico Pagani

PUGILATO: CAMMARELLE E I SUOI FRATELLI, UNA GENERAZIONE AL CAPOLINEA?

Roberto CammarelleL’argomento del giorno della boxe italiana è l’evidente flop della nazionale azzurra ai campionati europei in Russia. Una serie di bocciature sonore e senza appigli cui attaccarsi, così come è italica abitudine in questi casi. La sconfitta più clamorosa, la madre del fallimento europeo, è quella di Roberto Cammarelle, fuoriclasse azzurro dei supermassimi, due volte iridato a Chicago e Milano e perentoria medaglia d’oro olimpica a Pechino 2008. Che Cammarelle non perdesse un incontro dal 2007 è solo un dato eminentemente statistico. Tutta l’Italia pugilistica gli deve notevoli ringraziamenti, però il suo tempo sembra inevitabilmente volgere al termine. Può essere normale: a un certo punto l’età, le motivazioni, l’usura fisica e mentale possono inevitabilmente essere fattori preponderanti in un mondo come la boxe dilettantistica in cui altre realtà più attrezzate della nostra, Stati Uniti, Cuba, Russia, Ucraina tanto per citarne alcune, possono mettere in campo atleti validissimi e con una turnazione così veloce che la nostra federazione e il nostro intero movimento può solo sognarsi.

All’Europeo si è salvato il solo Picardi con il bronzo, per tutti gli altri solo pochissimi scampoli di boxe e tante evidenti sconfitte. A questo punto si necessita una serie riflessione, consona al bivio a cui ci si trova: si mandano i vari Russo, Valentino, Cammarelle e compagnia a fare i poliziotti di carriera o a tentare qualche esperienza professionistica e ci si affida a un ricambio totale che può fare esperienza al Mondiale del prossimo anno per essere (forse) pronto per Londra 2012? Oppure si insiste sull’usato sicuro dei soliti noti, esponendoli però a possibili figure cacine? Lo staff tecnico della federazione ha le conoscenze tecniche e personali per decidere al meglio. Dovessimo votare, saremmo decisamente per la seconda opzione. site not working Il che rimpinguerebbe anche l’anemico movimento professionistico, sempre che i vari di cui sopra volessero mettersi in gioco in questa esperienza, dove il gioco non gli varrebbe probabilmente nemmeno l’economica candela.

Andrea Bacci

ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 12 GIUGNO

GiornaliLa storia essenziale di Sudafrica 2010 attraverso i tabellini delle partite e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: uno spaccato di cultura, emozioni, tecnica giornalistica e non per costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.


COREA DEL SUD-GRECIA: 2-0

MARCATORI: 7′ pt Lee Jung, 7’st Park

COREA DEL SUD (4-4-2): Jung Sung; Cha Du Ri, Cho Yong, Lee Jung, Lee Yong; Lee Chung (45’st Kim Jae), Ki Sung (30’st Kim Nam), Kim Jung, Park; Park Chu (42’st Lee Seung), Yeom Ki. (A disp. Lee Woon, Kim Young, Oh Beom, Kim Hyung, Kim Dong, Kang Min, Kim Bo, Ahn, Lee Dong). All.: Huh

GRECIA (4-4-2): Tzorvas; Seitaridis, Papadopoulos, Vyntra, Torisidis; Samaras (14’st Salpingidis), Tziolis, Katsouranis, Karagounis (1’st Patsatzoglou); Charisteas (16’st Kapetanos), Gekas. (A disp. Chalkias, Sifakis, Spiropoulos, Moras, Papastathopoulos, Kyrgiakos, Malezas, Ninis, Prittas). All.: Rehhagel

ARBITRO: Hester (Nzl)

NOTE: giornata di sole, terreno in buone condizioni, spettatori 40.000 circa. Ammonito: Torisidis (G); angoli: 11-6 per la Grecia. recupero: 0′, 2′

ARGENTINA-NIGERIA 1-0

MARCATORI Heinze al 6′ p.t.

ARGENTINA (4-2-3-1) Romero; Gutierrez, Samuel, Demichelis, Heinze; Veron (dal 28′ st Maxi Rodriguez), Mascherano; Tevez, Messi, Di Maria (dal 40′ st Burdisso); Higuain (dal 30′ st Milito). (Pozo, Andujar, C.Rodriguez, Garce, Otamendi, Bolatti, Pastore, Aguero, Palermo,). All. Maradona.

NIGERIA (4-3-3) Enyeama; Odiah, Yobo, Shittu, Taiwo (dal 29′ st Uche); Haruna, Etuhu, Kaita; Obinna (dal 7′ st Martins), Yakubu, Obasi (dal 15′ st Odemwingie). (Aiyenugba, Ejide, Uche, Afolabi, Echiejile, Adeleye, Kanu, Ayila, Utaka, Ideye Brown). All. Lagerback.

ARBITRO Stark (Germania).

NOTE Ammoniti: Gutierrez (A), Haruna (N). Spettatori 55.686. Tiri in porta: 7-1. Tiri fuori: 8-8. Angoli: 10-4. In fuorigioco: 0-0. Recuperi: primo tempo 1’, secondo 4’.

El Dia Nigeria Sunday Tribune

INGHILTERRA-STATI UNITI 1-1

MARCATORI: Gerrard (I) al 4′, Dempsey (S) al 40′ p.t.

INGHILTERRA (4-4-2): Green; Johnson, Terry, King (dal 1′ s.t. Carragher), A. Cole; Lennon, Lampard, Gerrard, Milner (dal 30′ p.t. Wright-Phillips); Heskey (dal 34′ s.t. Crouch), Rooney. (James, Hart, Dawson, J. Cole, Warnock, Barry, Upson, Defoe, Carrick). All.: Capello.

STATI UNITI (4-4-2): Howard; Cherundolo, DeMerit, Onyewu, Bocanegra; Donovan, Bradley, Clark, Dempsey; Altidore (dal 42′ s.t. Holden), Findley (dal 32′ s.t. Buddle). (Guzan, Hahnemann, Spector, Beasley, Gomez, Bornstein, Torres, Edu, Goodson, Feilhaber). All.: Bradley.

ARBITRO: Simon (Bra).

NOTE: spettatori 40mila. Ammoniti Milner, Cherundolo, DeMerit, Gerrard, Carragher, Findley. Angoli: 8-4. Recupero: 3′ p.t., 4′ s.t.

Daily Mirror Miami Herald

Massimo Brignolo