La storia essenziale di Sudafrica 2010 attraverso i tabellini delle partite e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: uno spaccato di cultura, emozioni, tecnica giornalistica e non per costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.
ALGERIA-SLOVENIA: 0-1
MARCATORE: 35′ st Koren
ALGERIA (3-4-1-2): Chaouchi; Bougherra, Yahia, Halliche; Kadir (37′ st Guedioura), Yebda, Lacen, Belhadj 6.5; Ziani; Matmour (35′ st Saifi); Djebbour (12′ st Ghezzal). (A disp.: Gaouaoui, Mbolhi, Mansouri, Boudebouz, Bellaid, Laifaoui, Medjani, Mesbah, Abdoun). All.: Saadane
SLOVENIA (4-4-2): S.Handanovic; Brecko, Suler, Cesar, Jokic; Kirm, Koren, Radosavljevic (42′ st Komac), Birsa (39’st Pecnik); Dedic (7′ st Ljubijankic), Novakovic. (A disp.: J. Handanovic, Seliga, Dzinic, Ilic, Khrin, Filekovic, Stevanovic, Mavri, Matavz). All.: Kek
ARBITRO: Batres (Guatemala)
NOTE: giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Spettatori: 40 mila circa. Angoli: 4-3 per l’Algeria. Espulso: 27’st Ghezzal per doppia ammonizione. Ammoniti: Radosavljevic, Komac, Yebda. Recupero: 1′ e 4’+1′.
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SERBIA-GHANA 0-1
(Primo tempo 0-0)
MARCATORE: Asamoah Gyan (G) su rigore al 39′ s.t.
SERBIA (4-4-2): Stojkovic; Ivanovic, Vidic, Lukovic, Kolarov; Krasic, Stankovic, Milijas (dal 17′ st Kuzmanovic), Jovanovic (dal 31′ st, Subotic); Zigic (dal 25′ st, Lazovic), Pantelic. (Rukavina; Uriic; Tosic; Isailovic; Obradovic; Ninkovic; Petrovic; Mrdja; Kacar). C.t: Antic.
GHANA (4-2-3-1): Kingson; Sarpei, Gyan (dal 48′ st, Owusu Abeyie), Pantsil, Mensah; Annan, Tagoe; Ayew, Vorsah, Asamoah (dal 28′ st, Appiah); Boateng (dal 46′ st, Addy). (Agyei; Inkoom; Boateng; Muntari; Amoah; Ahorlu; Ayew; Adiyiah; Jonathan). C.t: Rajevac.
ARBITRO: Baldassi (Arg.)
NOTE – Spettatori 38.833. Ammoniti: Zigic, Vorsah, Lukovic, Kuzmanovic, Tagoe per gioco scorretto. Al 39′ s.t. espulso Lukovic per doppia ammonizione. Angoli 4-4. Recuperi 1′ p.t., 3′ s.t.
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GERMANIA-AUSTRALIA 4-0 (primo tempo 2-0)
MARCATORI: Podolski (G) all’8′, Klose (G) al 26′ p.t.; Müller (G) al 24′, Cacau (G) al 26′ s.t.
GERMANIA(4-2-3-1): Neuer; Lahm, Mertesacker, Friedrich, Badstuber; Khedira, Schwinsteiger; Müller, Özil (dal 28′ s.t. Gomez), Podolski (dal 35′ s.t. Marin); Klose (dal 26′ s.t. Cacau). (Wiese, Butt, Jansen, Aogo, Tasci, J. Boateng, Kroos, Kiessling, Trochowski). All.: Löw.
AUSTRALIA (4-4-2): Schwarzer; Wilkshire, Neill, Moore, Chipperfield; Emerton (dal 28′ s.t. Jedinak), Valeri, Grella (dal 1′ s.t. Holman), Culina; R. Garcia (dal 19′ s.t. Rukavytsya), Cahill. (Federici, Galekovic, Beauchamp, Milligan, Carney, Kewell, Vidosic, Bresciano, Kennedy). All.: Verbeek.
ARBITRO: Rodriguez (Messico).
NOTE: spettatori 62.660. Espulso Cahill (A) all’11’ s.t. per gioco scorretto. Ammoniti Özil e Cacau per comp. non reg., Moore per proteste, Neill e Valeri per gioco scorretto. Angoli 4-7. Tiri in porta 10-2. Tiri fuori 6-8. In fuorigioco 7-1. Recuperi 1′ p.t., 3′ s.t.
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Massimo Brignolo






L’argomento del giorno della boxe italiana è l’evidente flop della nazionale azzurra ai campionati europei in Russia. Una serie di bocciature sonore e senza appigli cui attaccarsi, così come è italica abitudine in questi casi. La sconfitta più clamorosa, la madre del fallimento europeo, è quella di Roberto Cammarelle, fuoriclasse azzurro dei supermassimi, due volte iridato a Chicago e Milano e perentoria medaglia d’oro olimpica a Pechino 2008. Che Cammarelle non perdesse un incontro dal 2007 è solo un dato eminentemente statistico. Tutta l’Italia pugilistica gli deve notevoli ringraziamenti, però il suo tempo sembra inevitabilmente volgere al termine. Può essere normale: a un certo punto l’età, le motivazioni, l’usura fisica e mentale possono inevitabilmente essere fattori preponderanti in un mondo come la boxe dilettantistica in cui altre realtà più attrezzate della nostra, Stati Uniti, Cuba, Russia, Ucraina tanto per citarne alcune, possono mettere in campo atleti validissimi e con una turnazione così veloce che la nostra federazione e il nostro intero movimento può solo sognarsi.
Prove di Tour de France al Giro del Delfinato con l’arrivo sulla celebre salita dell’Alpe d’Huez. Dopo 151 km Alberto Contador vince la tappa anche se il vero trionfatore è indiscutibilmente Janez Brajkovic. Lo sloveno del Team Radio Shark, che nel 2009 era arrivato 2° al Giro del Trentino e 18° al Giro d’Italia, non ha mai ceduto di fronte agli attacchi del campione spagnolo rimanendo incollato alla sua ruota fino al traguardo. Addirittura, data la freschezza del ventiseienne sloveno, è ipotizzabile