WORLD LEAGUE: BALCANICHE OK

Nella prima giornata di Super Final, vincono tutte le squadre balcaniche.

dal nostro inviato

FIRENZE Era difficile, se non impossibile, pronosticare un esito differente. Ma le partite, si sa, per essere vinte devono prima di tutto essere giocate. E con concentrazione. Onore, dunque, alle tre nazionali balcaniche – Croazia, Montenegro e Serbia – che nella giornata inaugurale della Super Final di World League, a Firenze, non steccano.

Nel girone A, quello dell’Italia, esordio fin troppo facile per la Serbia detentrice del titolo e vincitrice di quattro delle ultime cinque edizioni: Vanja Udovičić e compagni non hanno pietà della Cina, una delle eccellenze della pallanuoto asiatica, ancora acerba per pretendere di impensierire le grandi potenze mondiali. Giornata di gloria per Milan Aleksić, autore di una tripletta, e per i compagni Filipović, Nikić e Duško Pijetlović, tutti a segno con una doppietta. Volenterosi quanto si vuole, ma tecnicamente inferiori, i cinesi hanno vinto la resistenza di Slobodan Soro solamente in due occasioni, di cui una in superiorità numerica (1/9 il dato finale, di strada ce n’è ancora da fare…).

Nel girone B, vittoria a fatica per il Montenegro su un sorprendente Canada che, non più tardi di tre anni fa, ai Giochi di Pechino rimediò un secco 12-0 per mano dei balcanici. Questa volta finisce 8-6 in favore degli “Squali rossi”, per i quali però la giornata era iniziata malissimo: sotto di due reti nel primo tempo, Jokić che si fa parare un rigore da Randall. Il coach degli americani Dragan Jovanović, ex portiere della Jugoslavia, schiera un nugolo di giovani – ben sei i ventenni in acqua – che sopperiscono alla mancanza di un centroboa di ruolo con una grande preparazione nel nuoto: fino al terzo tempo, chiuso sul 5-5, funziona, poi nel lungo termine i montenegrini fanno sentire la maggior esperienza.  Da notare, tra i balcanici, le assenze dei recchelini Ivović e Zloković. Meno equilibrata la sfida tra Australia e Croazia, che lo scorso anno a Niš terminò con la clamorosa vittoria degli wallabies: gli uomini di Rudić imparano la lezione e mettono al sicuro i primi tre punti (12-6 il finale) aggiudicandosi il primo tempo con un secco 4-0. Fatali, agli australiani, le superiorità numeriche, con nemmeno un gol segnato in situazione di uomo in più.

Domani grande giornata con le attese sfide Croazia-Montenegro e Italia-Serbia: chiudono il programma giornaliero Stati Uniti-Cina (si fosse giocata negli anni Settanta si sarebbe parlato di “diplomazia della pallanuoto”) e Canada-Australia.

 

WORLD LEAGUE SUPER FINAL
FIRENZE, 21-26 GIUGNO
1a GIORNATA

 

GIRONE A

SERBIA-CINA 13-2 (3-1, 5-0, 3-0, 2-1)

SERBIA: Soro, Avramović, Gocić 1, Vanja Udovičić 1, Petković 1, Duško Pijetlović 2, Nikić 2, Aleksić 3, Rađen, Filipović 2, Pralinović 1, Mitrović, Gojko Pijetlović. All. Dejan Udovičić.

CINA: Ge, Tan, Liang, Yu, Guo, Pan 1, Li Bin, Wang, Xie 1, Li Li, Zhang, Dong, Wu. All. Cai.

ARBITRI: Terpenka (CAN) e Flahive (AUS).

NOTE: superiorità numeriche Serbia 3/5 + 1 rig., Cina 1/9. Espulso Rađen per somma di falli a 1’23” qt.

 

ITALIA-STATI UNITI 10-4

CLASSIFICA: Italia e Serbia 3 pti, Stati Uniti e Cina 0.

 

GIRONE B

MONTENEGRO-CANADA 8-6 (1-3, 2-1, 2-1, 3-1)

MONTENEGRO: Radić, Draško Brguljan, Radović 1, Danilović, Vukčević 1, Tičić 1, Mlađan Janović 1, Nikola Janović 1, Klikovac, Darko Brguljan 2, Petrović 1, Jokić, Šćepanović. All. Porobić.

CANADA: Randall, Kudaba 1, Touni, Constantin 1, Boyd 2, Robinson, Conway, Graham, Gasic, Dakic, Vikalo, McElroy 2, Aleksic. All. Jovanović.

ARBITRI: Caputi (ITA) e Stavropoulos (GRE).

NOTE: superiorità numeriche Montenegro 2/5, Canada 1/5. A 3’00” pt Randall para rigore a Jokić.

 

AUSTRALIA-CROAZIA 6-12 (0-4, 1-1, 3-3, 2-4)

AUSTRALIA: Dennerley, Campbell 1, Cleland, Baird, Maitland, Martin, Cotterill, McGregor, Younger, Woods 1, Howden 1, Miller 2, Roach 1. All. Fox.

CROAZIA: Pavić, Burić, Bošković 2, Dobud, Joković 1, Muslim 1, Karač, Bušlje 1, Sukno 2, Barać, Paškvalin 2, Obradović 2, Buljubašić 1. All. Rudić.

ARBITRI: Goldenberg (USA) e MOLINER (ESP).

NOTE: superiorità numeriche Australia 0/6, Croazia 2/8 + 1 rig. Espulso Martin per somma di falli a 5’58” qt.

CLASSIFICA: Montenegro e Croazia 3 pti, Canada e Australia 0 pti.

Simone Pierotti

GODI FIORENZA

Tutto pronto nel capoluogo toscano per la Super Final della World League maschile.

Mancava da tanti anni – dodici, per l’esattezza – la grande pallanuoto internazionale, a Firenze. Mancava da dodici anni alla piscina Costoli, storico impianto all’aria aperta rimesso in sesto con un investimento da 200mila euro. E la prossima settimana, dal 21 al 26 giugno, torna in grande stile con la Super Final della World League maschile. Che, per la seconda volta, farà tappa in Italia a tre anni di distanza dall’edizione disputata a Genova. Per la Federnuoto, reduce dall’organizzazione dell’atto finale dell’Eurolega maschile, è certamente un onore, per il Settebello del ct Sandro Campagna l’occasione di confrontarsi con le migliori squadre al mondo – mancano, a voler cercare il pelo nell’uovo, solo Spagna ed Ungheria – e di dimostrare che l’argento conquistato lo scorso settembre agli Europei di Zagabria non è stato episodico.

Proprio gli azzurri sono stati inseriti nel girone A, un gruppo piuttosto impegnativo come testimonia la presenza di Serbia e Stati Uniti. I balcanici arriveranno in Toscana ebbri di entusiasmo per la conquista dell’Eurolega ad opera del Partizan Belgrado, che rifornisce numerosi elementi alla nazionale guidata da Dejan Udovičić: il ct era a Roma, a visionare conferme e possibili innesti per la sua squadra, e avrà appuntato ben più di un nome sul proprio taccuino. Da non dimenticare, poi, che i vari Mitrović, Nikić, Rađen, Prlainović e Udovičić si presenteranno alla Costoli in qualità di detentori del titolo e, soprattutto, di vincitori della competizione in tre delle ultime quattro edizioni. Attenzione anche agli Stati Uniti, unica potenza pallanotistica non europea: sotto la guida di Terry Schroeder gli americani si sono sempre più imposti sulla scena internazionale, arrivando a conquistare un argento olimpico ed un quarto posto ai Mondiali. Merito di quei giocatori cresciuti nei campionati del Vecchio Continente, con il centrovasca di origini brasiliane Tony Azevedo su tutti. Vittima predestinata, invece, sembrerebbe essere la Cina che lo scorso autunno ha visto sfumare, per un solo gol di distacco, il sesto oro della sua storia ai Giochi asiatici: tra gli uomini di Tianxoing Cai e gli avversari c’è un divario al momento incolmabile, la qualificazione ai danni di Giappone, Nuova Zelanda e, soprattutto, Kazakistan è comunque il segnale che il movimento sta andando nella giusta direzione.

Nel girone B la corsa al primo posto pare essere tutta una questione – ma guarda un po’ – balcanica: la Croazia, che il santone Ratko Rudić ha trascinato sulla vetta dell’Europa, ed il Montenegro di Petar Porobić sono, indubbiamente, le corazzate di questo gruppo. Il confronto diretto tra le due nazionali sarà un’interessante rivincita della finalissima dell’edizione di due anni fa, disputata a Podgorica e vinta dai padroni di casa. A completare il gruppo l’Australia di John Fox che, come dimostrato lo scorso anno a Niš, ha saputo voltar pagina dopo il traumatico addio di Pietro Figlioli per il Settebello e, infine, il Canada: i cugini “poveri” degli USA affideranno le chiavi della squadra al promettente Justin Boyd, giocatore in forza al Budva, che nella recente Final Four di Eurolega ha messo a segno una doppietta nella finale per il terzo posto.

 

MALEDETTI TOSCANI

A Firenze un’amichevole tra squadre femminili finisce con una giocatrice ricoverata per una frattura della mandibola. Per la pallanuoto una pessima pubblicità.

Se, pur per pochi anni, Firenze fu la capitale dell’Italia unificata, le recenti cronache hanno fatto del capoluogo toscano un punto nevralgico della pallanuoto nazionale, tanto nel bene quanto nel male. Prima l’inizio della crisi della Fiorentina Waterpolo, un’istituzione in campo femminile, poi l’importante assegnazione della Super Final della World League maschile e lo sfogo su La Repubblica del santone Gianni De Magistris, cui ha fatto seguito dopo pochi giorni il suo ritorno alla guida della Fiorentina. E, infine, un episodio non certo ascrivibile alle cronache sportive, accaduto una settimana fa.

È un tranquillo pomeriggio, a Firenze. In piscina, per una partita di allenamento, si affrontano la Fiorentina Waterpolo e la Firenze Pallanuoto: tutto nella norma. Fino a quando non entrano in contatto Lucia Recupero, difensore della Fiorentina, e l’avversaria Giulia Bartolini, più volte pizzicate a farsi reciproche scorrettezze: è quest’ultima a farne le spese, uscendo dall’impianto con una frattura alla mandibola tanto da dover essere sottoposta ad un’operazione. Stando alla versione della giocatrice livornese, si sarebbe trattato di un banale scontro di gioco: lei avrebbe tagliato la strada alla Bartolini, tentando una controfuga, e l’avrebbe involontariamente colpita con il gomito. Diversa, invece, la successione dei fatti ricostruita dalla Firenze Pallanuoto in un comunicato stampa: la Recupero avrebbe volontariamente sferrato un pugno alla Bartolini, ad amichevole già terminata, ed avrebbe addirittura proseguito se non fosse stata fermata da alcune giocatrici della Firenze.

Senza entrare nel merito della questione e, soprattutto, senza prendere le difese dell’una piuttosto che dell’altra, partiamo da un’amara constatazione. E cioè le (inevitabili) polemiche seguite alla vicenda: «Non ho mai visto un fatto così deplorevole e spaventoso e una frattura così brutta in trent’anni nel mondo della pallanuoto» (Cipriano Catellacci, presidente della Firenze Pallanuoto);  «Visto il comunicato stampa della Firenze Pallanuoto, comprendendo il clima nel quale è stato redatto, siamo obbligati a precisare quanto raccolto dalle testimonianze di alcune atlete e di un tecnico, dalle quali si evince che la partita di allenamento era ancora in corso e sospesa solo per l’incidente, che oltre al fatto citato, non sono stati dati ulteriori pugni da parte di Recupero, né nessuna delle ragazze in acqua è intervenuta per fermare la Recupero che era già ferma dopo l’unica azione contro la Bartolini» (Sandra Del Corona, presidente della Fiorentina Waterpolo);  «Non vorrei, ma viene da pensar male sulla volontarietà del gesto. Anche perché ho saputo che la ragazza non è nuova a episodi del genere» (la madre di Giulia Bartolini); «Si è trattato di un incidente di gioco e non era mia intenzione procurare danni a Giulia Bartolini; infine vorrei precisare che in dieci anni di campionati federali non sono mai stata squalificata per gioco violento e/o brutalità» (Lucia Recupero).

Ognuno si fa portavoce di una verità. La sua. Ma qui le certezze sono due. La prima è che la Bartolini si è ritrovata con una mandibola rotta e rischia di finire qui la sua stagione agonistica: difficile non augurarle di riprendersi in fretta. La seconda è che questo spiacevole episodio è avvenuto a margine di una semplice amichevole. Non è certo di questa pubblicità che ha bisogno la pallanuoto, già di per sé in preda ad una crisi d’immagine da cui uscire diventa sempre più difficile. No, non lo è. Per niente.

LA PORTI UN’OCCASIONE A FIRENZE

Il capoluogo toscano ospiterà a giugno le finali di World League di pallanuoto: un’opportunità da sfruttare.

Non sarà un Mondiale, né tantomeno un’Olimpiade. Rimane, pur sempre, uno dei principali appuntamenti della stagione sportiva. Tre anni dopo Genova, all’Italia viene nuovamente appaltata l’organizzazione della Super Final della World League di pallanuoto maschile e, questa volta, la scelta è ricaduta su Firenze, altra città dalle grandi tradizioni. Si giocherà dal 21 al 26 giugno alla piscina Costoli, già nel 1999 teatro dei primi Europei di pallanuoto slegati dalle altre discipline acquatiche.

Quella della decima edizione della World League sarà un’occasione da cogliere senza la minima esitazione. Lo sarà per il Settebello allenato da Sandro Campagna, innanzitutto: nel capoluogo toscano giungerà l’elite della pallanuoto europea e mondiale – quasi scontata la presenza di Australia e Stati Uniti – e questo evento fungerà da banco di prova per gli imminenti Mondiali di Shangai. Lo sarà anche per Firenze e la Toscana: terra che ha dato molto in termini di atleti – da Gianni De Magistris e Gianni Lonzi fino a Leonardo Sottani e Stefano Tempesti -, da qualche anno è uscita dai circuiti della grande pallanuoto, come dimostrano i dieci anni trascorsi dall’ultima finale scudetto della Rari Nantes Florentia e la grave crisi che sta attraversando, tra le donne, la Fiorentina Waterpolo, sbattuta fuori dalla Coppa dei Campioni dopo il turno preliminare giocato interamente nel capoluogo toscano. Per i fiorentini sarà dunque un’opportunità per riavvicinarsi alla Nazionale e per riassaporare dolci ricordi: fu proprio alla Costoli, in una calda notte di estate, che la Rari Nantes Florentia vinse il suo nono e, ad oggi, ultimo scudetto.

Soprattutto, sarà un’opportunità per l’Italia, nel senso di Federazione Nuoto. L’ultimo grande evento ospitato nel nostro paese è stato il Mondiale di Roma di due anni fa: un evento che, più che per i record di Federica Pellegrini, per le medaglie nei tuffi e nel nuoto di fondo e per il pessimo risultato delle due nazionali di pallanuoto, rischia di essere ricordato come un altro, ennesimo scandalo «all’italiana». Nonostante uno stanziamento di 400 milioni di euro, alcuni impianti – vedi la faraonica Città dello Sport a Tor Vergata – non furono terminati in tempo utile per l’inizio della manifestazione. Non solo: il Polo Natatorio di Ostia fu inaugurato in fretta e furia, con la foresteria adibita ad ospitare gli atleti priva di luce ed acqua. E, soprattutto, sorsero numerose piscine nei circoli privati – quelle ad uso pubblico erano ancora un cantiere a Mondiali abbondantemente conclusi -, undici delle quali sequestrate più di un anno fa in quanto abusive. A livello di immagine fu una mazzata per l’Italia, tanto più che nei primi giorni le gare dei tuffi si svolsero in una vasca del Foro Italico mentre gli operai erano ancora intenti, martello pneumatico alla mano, ad ultimare le tribune.

Il Comune di Firenze ha già annunciato una spesa di 200mila euro per un’adeguata ristrutturazione della Costoli. Un impegno economico notevole, con i tempi che corrono per le pubbliche amministrazioni. Eppure necessario, se si vuol restituire un minimo di credibilità alla capacità dell’Italia di ospitare – ed organizzare – manifestazioni sportive di alto livello.

Simone Pierotti