BOLOGNA, CHE SIA LA PRIMA VOLTA?

Il Bologna Cricket Club è una delle società con maggior storia e tradizione del cricket italiano; pur non avendo mai conquistato lo scudetto ha vinto due volte la Coppa Italia (2003, 2004). In primavera è stato uno dei club più attivi nell’organizzazione di amichevoli con squadre del centro nord quali: San Leonardo Cricket Club (Milano), Modena Cricket Club (due volte), Verona Cricket Club, Genoa Cricket Club, Milan Kingsgrove Cricket Club, Sri Lanka Milano Cricket Club e Venezia Cricket Club.

Lo scorso weekend i ragazzini dell’under 13 si sono ben comportati raggiungendo la finale del campionato di categoria persa contro i romani dell’Olgiata.

A una settimana dall’esordio casalingo contro il Trentino Cricket Club, l’ex capitano Ranil Manjula e Kalum Asanka Perera illustrano le ambizioni di una squadra che lo scorso anno ha finito il campionato, con qualche rimpianto, al quarto posto.

Il campionato di serie A perde PGS Lux e Maremma si torna alla formula del 2009 con il campionato a 5 squadre e la finale scudetto: un giudizio?

RANIL MANJULA: «Personalmente preferivo di gran lunga la struttura dello scorso anno».

KALUM ASANKA PERERA: «Io invece ritengo che sia meglio la formula attuale».

Qual è l’obiettivo di quest’anno?

RM: «Speriamo di arrivare in finale».

KAP: «Vincere lo scudetto o quantomeno arrivare in finale».

Chi sono i giocatori più importanti per raggiungere i vostri obiettivi stagionali?

RM: «In battuta Chamara Hettimulla resta il nostro uomo chiave, ma quest’anno cercheremo di vincere le partite con gli spin bowler. Abbiamo tre lanciatori spinner: Hiran Alex, Janith e Sumayal Hoq. Speriamo possano essere decisivi».

KAP: «Un solo nome: Chamara Hettimulla. Lo scorso anno da capitano ha messo a segno 502 runs e ha preso 12 wicket»

Quali sono gli avversari più temibili?

RM: «Il capitano del Pianoro Cricket Club Hemantha Jayasena».

KAP: «Anche secondo me l’avversario più pericoloso è sempre Jayasena».

Su quale squadra farete la vostra corsa?

RM: «Il Pianoro, sia per vicinanza geografica, sia perché è la squadra campione in carica, è e resterà sempre la nostra rivale principale».

Chi vincerà lo scudetto?

RM: «Il Bologna».

KAP: «Il Bologna».

 

LA ROSA

STR: Ranil Manjula, Chamara Hettimulla, Janith Kokila, Alex Hiran, Kenet Perera, Hashan.
ITA: Saverio Fabbri, Abula Kayer (CAP), Sumayal Hoq, Opu, Addur Reheman, Mohommed Razzak, Anik, Mario Bianco, Gamini.

ALLA SCOPERTA DEL MILAN KINGSROVE

Con l’arrivo della bella stagione anche in Italia si è ricominciato a giocare a cricket: tra marzo ed aprile si sono disputate innumerevoli amichevoli, nel week-end la squadra romana dell’Olgiata ha vinto in finale contro il Bologna il campionato Under 13, nell’anticipo dell’Under 19 il Venezia ha sconfitto l’Ancona e da alcune settimane è già in corso il campionato Uisp. Dal primo maggio, però, si inizierà a fare sul serio con il via ai campionati di serie A e B. Ai nastri di partenza della massima divisione italiana ci sono cinque squadre: Bologna, Capannelle, Milan Kingsgrove, Pianoro e Trentino.

Qualche ambizione la nutre il Milan Kingsgrove, squadra meneghina che lo scorso anno, alla prima esperienza in serie A, ha raggiunto un prestigioso secondo posto. Fabio Marabini, giocatore e presidente del club, accarezza forse il grande sogno?

Il campionato di serie A perde PGS Lux e Maremma, si torna alla formula del 2009 con il campionato a 5 squadre e con la finale scudetto: un giudizio?

«Il Maremma è una perdita grave, ma oggettivamente non aveva senso giocare in quel modo. Peccato per il campo, che è tra i migliori in Italia, e per la città, dove c’è una tradizione degli sport di mazza e palla e un’amministrazione attenta alle esigenze degli sport minori. La Lux aveva un potenziale maggiore ma, tra il problema del campo e alcuni problemi tipici del cricket italiano, ha dovuto rinunciare. Personalmente ritengo che il cricket italiano con la serie A a cinque squadre faccia un grosso passo indietro: meglio allargarla. Inoltre sono contrario alle tre finali, meglio la finale secca in campo neutro.»

Qual è l’obiettivo di quest’anno?

«Divertirsi. Poi si vedrà strada facendo se posizionare l’asticella più in alto.»

Chi sono i giocatori più importanti per raggiungere gli obiettivi stagionali?

«In battuta abbiamo ancora qualcosa da sistemare, puntiamo su una complessiva crescita tecnica del reparto e ci abbiamo lavorato sopra in inverno: in Italia è importante battere per 50 over. Al lancio, il nome scontato è Roshendra Abeywickrama, ma attenzione ad Alamin Mia e Zain Ul Abidin, che con la palla nuova fanno male e sanno essere economici, e ad Adnan Mohammad che, lo dicono le statistiche, è il migliore spinner con Alì Amjad. Poi l’anno scorso il contributo dei part time bowler come Mainul Islam o il sottoscritto è stato considerevole. Speriamo di ripeterci ma sarà dura, non siamo più una sorpresa.»

Quali sono i giocatori avversari più temuti?

«Paura di nessuno, rispetto per tutti. L’anno scorso pensiamo di aver peccato di ingenuità e ci mancava un po’ di esperienza su certi tipi di pitch, ma in B il livello dei giocatori è altrettanto elevato: ci sono giocatori in entrambe le serie che possono vincere le partite da soli, ma gli stessi possono uscire alla prima palla o incappare in giornate no, that’s cricket! I battitori più pericolosi sono Rizwan del Trentino e Rodrigo a Pianoro mentre i lanciatori più temibili sono Di Giglio e Ali del Pianoro e Senn del Capannelle. Ma ce ne sono altri in ogni squadra.»

Su quale squadra farete la vostra corsa?

«Come l’anno scorso giocheremo una partita alla volta: quest’anno iniziamo da Pianoro dove abbiamo finito lo scorso anno, vediamo come va a finire questa volta.»

Chi vincerà lo scudetto?

« Pianoro: sai mai che gliela tiro…»

 

LA ROSA

1 Abeywickrama R., 2 Alaranda Ganapathy M., 3 Amjad A., 4 Dodangoda M., 5 Arnold M., 6 Fernando W. T. N., 7 Islam M., 8 Kariyawasam K. I., 9 Lee A. D., 10 Marabini F., 11 Mia A., 12 Mohammad A., 13 Subasinghe Nissanka C. D., 14 Zain U. A., 15 Werasinghe G.D. K. W., 16 De Silva D. A. W., 17 Alawala Dewage C. M. C., 18 Cheema Z. H., 19 Gallenaghe Don R., 20 Welarathna C., 21 Sandeep K., 22 Rubera Jayathunga M., 23 Welarathna S. N., 24 Khalid N., 25 Warnakulasuriya A., 26 Arsakulasoorya C.

IL GAUCHO DI PIANORO

Luis Di Giglio è nato nel 1989 a Bahia Blanca in Argentina (come Emanuel Ginóbili) ma è al 100% un prodotto del cricket italiano. Cresciuto alla scuola di Arcidio Parisi, da più di un decennio Luis calca i pitch italiani con la maglia del Pianoro. Il talentuoso lanciatore mancino ha vestito anche la maglia della Nazionale, dapprima a livello giovanile, poi dal 2008, in occasione degli Europei (2008 e 2010) e della serie contro Jersey (2009), anche di quella maggiore. Nelle due recenti edizioni della World Cricket League Luis è rimasto a casa come riserva, ma continua ad essere considerato un importante talento per la nazionale tanto che la Federazione italiana l’ha segnalato all’ICC Europe per l’Emerging Player Program tenutosi dal 21 al 26 marzo a La Manga in Spagna.

 

Caro Luis, le tue origini sono argentine ma la tua crescita sportiva è interamente italiana. Puoi raccontarci come ti sei avvicinato al cricket e chi sono stati i tuoi principali maestri?

«Premetto che non avevo idea di cosa fosse il cricket prima di arrivare in Italia quando avevo dieci anni. In Argentina giocavo a calcio, poi alle scuole medie ho conosciuto il mio professore di tecnica, Arcido Parisi, che è anche il presidente del Pianoro Cricket Club, la squadra dove gioco. È stato lui ad invitarmi a giocare a cricket; preso dalla curiosità sono andato a provare e me ne sono innamorato. I miei primi maestri sono stati Valerio Zuppiroli, allora capitano del Pianoro, e Michel Minghetti, che ogni tanto allenava noi piccoli. In seguito grazie alle nazionali under 13 e 15 ho imparato molto da Kamal Kariyawasam che era il coach. In questi ultimi anni devo molto a Philip Hudson e Richard O’Sullivan, allenatori delle accademie europee, e a Joe Scuderi, l’allenatore della nazionale italiana».

 

Prima di partire per la Spagna avevi disputato la “Supercoppa italiana” che impressione hai avuto a giocare indoor?

«Giocare indoor è stato molto divertente, ma è molto diverso dal vero cricket; può però sicuramente essere un ottimo allenamento durante l’inverno, visto che in quel periodo non si può giocare all’aperto».

 

Che esperienza hai vissuto in Spagna?

«Dal punto di vista umano è stata un’esperienza indimenticabile; ho conosciuto ragazzi da tutto il mondo, ognuno con la propria specifica cultura. È stato bellissimo convivere ed allenarmi con ragazzi all’apparenza così diversi da me, ma in realtà con moltissime cose in comune, soprattutto con la passione per il cricket».

 

In quali aspetti hai migliorato il tuo gioco?

«Credo che nelle accademie si impari molto, specialmente a livello tecnico. Per quanto riguarda la battuta con lo staff ci siamo concentrati su come affrontare un lanciatore spinner e come giocare correttamente tutti i colpi con il backfoot, mentre per il lancio abbiamo sistemato alcune cose riguardanti la giusta posizione del corpo prima e dopo il lancio. La cosa più importante però è che ora credo di sapere come correggere i miei errori e come allenarmi nella maniera giusta».

 

Tornato in Italia, la nuova stagione è alle porte. Il Pianoro è campione in carica, quali sono i vostri obiettivi stagionali?

 

«Sicuramente puntiamo a mantenere lo scudetto a Pianoro, anche se come ogni anno credo sarà molto dura».

 

Un pensiero finale alla nazionale. Sei del giro ma nelle ultime due World Cricket League sei stato chiamato solo come riserva a casa; pensi che quest’estate potrai rivestire la maglia azzurra?

 

«Spero vivamente di poter rappresentare l’Italia quest’estate e per questo voglio giocare il meglio possibile in campionato e dimostrare di essere all’altezza della maglia azzurra».

L’ANNO DI GAYASHAN

Se il buongiorno si vede dal mattino, non ci sono dubbi: il 2011 è l’anno di Gayashan Ranga De Silva Munasinghe, lanciatore della nazionale italiana di cricket, nato a Colombo il 7 ottobre 1986 e residente a Roma. Ha fatto parte della spedizione azzurra, contribuendo con 13 wicket, alla salvezza nella World Cricket League di terza divisione di Hong Kong e distinguendosi come uno dei migliori lanciatori del torneo. Un mese dopo era nuovamente in viaggio verso l’Asia, destinazione Dubai, dove ha preso parte alla ICC Global Cricket Academy, che per dieci giorni ha riunito numerosi talenti del cricket internazionale seguiti dai migliori allenatori. Dopo questa prestigiosa esperienza è tornato in Italia giusto in tempo per giocare e vincere la Supercoppa italiana. Se questi sono i presupposti, chissà quali altri successi potrà ottenere nel proseguimento della stagione l’atleta di origine cingalese.

Come e quando hai cominciato a giocare a cricket?

«Ho iniziato a giocare a cricket quando avevo dieci anni, in Sri Lanka: sono partito dalla categoria Under 13 rappresentando la mia scuola, il Carey College di Colombo. Crescendo, ho continuato il mio percorso nell’Under 15 e nell’Under 17. Dopodiché sono venuto qui in Italia dove ho raggiunto la mia famiglia che lavorava a Roma. In Italia ho dapprima vestito la maglia della Lazio, poi quella del Capannelle e dall’anno scorso faccio parte del Latina Lanka. In Inghilterra, poi, gioco anche per il Cowdrey Cricket Club nel Kent».

Sei il miglior lanciatore del campionato italiano, a chi ti ispiri e chi sono stati i tuoi maestri?


«Il mio modello è  il lanciatore australiano Glen McGrath, uno dei migliori lanciatori di tutti i tempi. Invece i miei maestri più importanti sono stati Pieris Sir, che mi ha insegnato a giocare a cricket quando ero piccolo e andavo ancora a scuola, Kariyawasam, mio primo mentore in Italia, e infine Philip Hudson, che ho recentemente incontrato a Dubai».


Il tuo 2011 è stato davvero intenso: come sono state le esperienze di Hong Kong  e Dubai?

«Sì, questo inizio di 2011 si è rivelato per me davvero fortunato: è iniziato bene a Hong Kong dove, anche se abbiamo perso tre partite che potevamo vincere, siamo stati contenti per essere rimasti in terza divisione e per aver battuto la Danimarca e gli Stati Uniti. A Dubai ho vissuto un’esperienza meravigliosa: avevamo a nostra disposizione i migliori allenatori, molti dei quali con una fantastica carriera da giocatore alle spalle. Inoltre i campi erano straordinari e il clima si è rivelato clemente. Grazie all’Accademia ho passato dieci giorni incredibili in cui ho fatto numerose amicizie e ho imparato moltissimo, specialmente per quel che riguarda i metodi di allenamento».


Con la tua squadra, il Latina Lanka, hai appena vinto la Supercoppa italiana: che impressione ti ha fatto giocare un’incontro semi-ufficiale 8 a side indoor?

«Vincere la Supercoppa italiana è stata un’ulteriore soddisfazione. Il cricket indoor era una cosa nuova non solo per l’Italia ma anche per noi. Comunque siamo contenti di avere qui da noi un altro tipo di cricket in cui possiamo migliorare: poiché questa tipologia dura poco, credo che si potrà riproporre un torneo anche l’anno prossimo».


Stai seguendo il Mondiale di cricket? Chi è il tuo favorito?


«Sì, sto seguendo i Mondiali: vorrei che vincesse lo Sri Lanka. perché è lì che sono nato ed ho imparato a giocare a cricket. Secondo me, visto che si gioca in Asia, assieme al mio paese natale le favorite sono l’India e il Pakistan. Però l’Inghilterra, il Sud Africa e l’Australia non sono da sottovalutare».

CRICKET: AL LATINA LANKA LA SUPERCOPPA

La stagione italiana del cricket è cominciata in modo insolito, non su prati verdi ma all’interno di una palestra. Domenica 27 febbraio il Palasavena di San Lazzaro (provincia di Bologna) ha infatti ospitato il “Trofeo città di San Lazzaro di Savena”, immediatamente ribattezzato in maniera non ufficiale “Supercoppa italiana” perché i campioni d’Italia del Tecnessenze Pianoro Cricket Club sfidavano i vincitori della Coppa Italia del Latina Lanka Cricket Club.

 

L’incontro è stato voluto e organizzato dal delegato regionale della federazione di cricket  Davide Gubellini (già presidente del comitato organizzatore della World Cricket League di Bologna) e dal Pianoro Cricket con il suo presidente Parisi, per cercare di promuovere gli incontri indoor e riempire con competizioni agonistiche l’altrimenti vuota stagione invernale. L’evento ha quindi assunto un carattere sperimentale; come traspare dal consiglio federale del 19 febbraio esiste l’intenzione da parte della federazione di valutare se rendere ufficiale, a partire dal prossimo anno, l’idea di una Supercoppa italiana e l’istituzione di un vero e proprio campionato indoor.

 

Dal lontano 2003, quando fu organizzato a Pianoro un torneo con quattro squadre, non si disputavano incontri indoor di una certa importanza. Lo stesso è accaduto sostanzialmente a livello di nazionale dove, dopo l’ottavo posto del 2000, il nono del 2001, l’eliminazione ai quarti del 2002 e quella agli ottavi del 2003, nelle edizioni del 2004, 2005 e 2006 l’Italia non ha partecipato agli European Indoor Championship, che dal 2007 non si sono più disputati.

 

In questi incontri era stata adottata la formula six a side, ovvero con sei giocatori per squadra, quello di San Lazzaro invece si è disputato con la formula eight a side: otto giocatori per squadra, lanci limitati a 6 over (36 palle in tutto), cinque partite e la prima che ne vince tre si aggiudica il trofeo.

 

Il Latina Lanka, squadra composta esclusivamente da atleti di origine cingalese che lo scorso anno ha partecipato al campionato italiano di serie C, si è presentato a pieno organico, con uno degli “eroi di Hong Kong”, Gayashan Munasinghe, di ritorno da Dubai, dove aveva preso parte alla ICC Global Cricket Academy. Il Pianoro ha invece fatto affidamento ai prodotti del vivaio locale guidati dall’altro reduce della World Cricket League di Hong Kong, Hemantha Jaysena, supportato dai pre-convocati Poli e Di Giglio. Sotto la direzione dell’arbitro internazionale, Samantha Ketipe, i laziali hanno avuto la meglio sugli emiliani per tre partite a zero, vincendo col risultato di  27 – 36, 36 – 25 e 52 – 38.

 

La competizione, che ha visto l’esordio di MoneyGram come sponsor ufficiale del cricket italiano per la stagione 2011, ha riscontrato un notevole successo ed è plausibile che nel prossimo futuro l’idea della Supercoppa italiana sarà riproposta come evento ufficiale, così come la possibilità di istituire un campionato indoor six a side.

 

Si ringrazia Luca Poli per la collaborazione