L’ANNO DI GAYASHAN

Se il buongiorno si vede dal mattino, non ci sono dubbi: il 2011 è l’anno di Gayashan Ranga De Silva Munasinghe, lanciatore della nazionale italiana di cricket, nato a Colombo il 7 ottobre 1986 e residente a Roma. Ha fatto parte della spedizione azzurra, contribuendo con 13 wicket, alla salvezza nella World Cricket League di terza divisione di Hong Kong e distinguendosi come uno dei migliori lanciatori del torneo. Un mese dopo era nuovamente in viaggio verso l’Asia, destinazione Dubai, dove ha preso parte alla ICC Global Cricket Academy, che per dieci giorni ha riunito numerosi talenti del cricket internazionale seguiti dai migliori allenatori. Dopo questa prestigiosa esperienza è tornato in Italia giusto in tempo per giocare e vincere la Supercoppa italiana. Se questi sono i presupposti, chissà quali altri successi potrà ottenere nel proseguimento della stagione l’atleta di origine cingalese.

Come e quando hai cominciato a giocare a cricket?

«Ho iniziato a giocare a cricket quando avevo dieci anni, in Sri Lanka: sono partito dalla categoria Under 13 rappresentando la mia scuola, il Carey College di Colombo. Crescendo, ho continuato il mio percorso nell’Under 15 e nell’Under 17. Dopodiché sono venuto qui in Italia dove ho raggiunto la mia famiglia che lavorava a Roma. In Italia ho dapprima vestito la maglia della Lazio, poi quella del Capannelle e dall’anno scorso faccio parte del Latina Lanka. In Inghilterra, poi, gioco anche per il Cowdrey Cricket Club nel Kent».

Sei il miglior lanciatore del campionato italiano, a chi ti ispiri e chi sono stati i tuoi maestri?


«Il mio modello è  il lanciatore australiano Glen McGrath, uno dei migliori lanciatori di tutti i tempi. Invece i miei maestri più importanti sono stati Pieris Sir, che mi ha insegnato a giocare a cricket quando ero piccolo e andavo ancora a scuola, Kariyawasam, mio primo mentore in Italia, e infine Philip Hudson, che ho recentemente incontrato a Dubai».


Il tuo 2011 è stato davvero intenso: come sono state le esperienze di Hong Kong  e Dubai?

«Sì, questo inizio di 2011 si è rivelato per me davvero fortunato: è iniziato bene a Hong Kong dove, anche se abbiamo perso tre partite che potevamo vincere, siamo stati contenti per essere rimasti in terza divisione e per aver battuto la Danimarca e gli Stati Uniti. A Dubai ho vissuto un’esperienza meravigliosa: avevamo a nostra disposizione i migliori allenatori, molti dei quali con una fantastica carriera da giocatore alle spalle. Inoltre i campi erano straordinari e il clima si è rivelato clemente. Grazie all’Accademia ho passato dieci giorni incredibili in cui ho fatto numerose amicizie e ho imparato moltissimo, specialmente per quel che riguarda i metodi di allenamento».


Con la tua squadra, il Latina Lanka, hai appena vinto la Supercoppa italiana: che impressione ti ha fatto giocare un’incontro semi-ufficiale 8 a side indoor?

«Vincere la Supercoppa italiana è stata un’ulteriore soddisfazione. Il cricket indoor era una cosa nuova non solo per l’Italia ma anche per noi. Comunque siamo contenti di avere qui da noi un altro tipo di cricket in cui possiamo migliorare: poiché questa tipologia dura poco, credo che si potrà riproporre un torneo anche l’anno prossimo».


Stai seguendo il Mondiale di cricket? Chi è il tuo favorito?


«Sì, sto seguendo i Mondiali: vorrei che vincesse lo Sri Lanka. perché è lì che sono nato ed ho imparato a giocare a cricket. Secondo me, visto che si gioca in Asia, assieme al mio paese natale le favorite sono l’India e il Pakistan. Però l’Inghilterra, il Sud Africa e l’Australia non sono da sottovalutare».