BASKET: IL PUNTO SUI MONDIALI / 3

Il punto sui Mondiali di basket in Turchia: passano come primi classificati i padroni di casa, USA e Lituania.

Manca un solo turno alla conclusione dei gironi eliminatori di questo mondiale, vediamo le situazioni dei vari gironi.

GIRONE A

Classifica: Argentina 8, Serbia 7, Australia 6, Angola 6, Germania 5, Giordania 4.

Prossimo turno: Angola-Australia; Argentina-Serbia; Giordania-Germania.

La Serbia è ancora in corsa per il primo posto, ma per conquistarlo dovrà battere l’Argentina: ancora poco brillante la nazionale albiceleste (88-79 contro la Giordania) che ha dovuto nuovamente chiedere gli straordinari a Scola (30 punti) e Delfino, uno sforzo che si rischia di pagare a caro prezzo contro i serbi. Si ridimensionano i sogni dell’Australia che dovrà ritrovare la massima concentrazione per battere l’Angola e conquistare il terzo posto. Ma gli africani (Cipriano autore di 30 punti contro la Germania) sono molto in forma e non hanno nulla da perdere. Eliminata la Germania, che pure stava conducendo la partita-spareggio contro l’Angola di dieci punti a quattro minuti dalla fine: l’88-92 dopo un tempo supplementare, però, condanna i tedeschi e li rispedisce a casa.

GIRONE B

Classifica: Stati Uniti 8, Slovenia 7, Brasile 6, Croazia 6, Iran 5, Tunisia 4.

Prossimo turno: Slovenia-Iran; Stati Uniti-Tunisia; Brasile-Croazia.

Le prime due posizioni sono già decise: gli Stati Uniti sono sicuri del primo posto grazie alla vittoria di 37 punti sull’Iran, in una partita dai contenuti non solo sportivi, e la Slovenia che batte il Brasile si guadagna un meritato secondo posto. I riflettori sono puntati sulla partita Croazia-Brasile: chi vincerà salirà al terzo posto, la squadra perdente dovrà accontentarsi del quarto. Gli europei hanno battuto agevolmente la Tunisia, mentre il Brasile arriva allo scontro diretto dopo due confitte consecutive praticamente identiche nella forma (sconfitta di due punti contro gli USA e di tre punti contro la Slovenia), ma diverse nella sostanza (sempre a contatto contro gli americani, sotto di 17 punti contro gli sloveni prima di rimontare nel finale). Leggermente favorita la Croazia.

GIRONE C

Classifica: Turchia 8, Grecia 7, Russia 7, Portorico 5, Cina 5, Costa D’Avorio 4.

Prossimo turno: Portorico-Costa d’Avorio; Grecia-Russia; Turchia-Cina.

Turchia matematicamente prima, nonostante qualche brivido di troppo nella risicata vittoria contro il Porto Rico (79-77 il punteggio finale). Grecia e Russia si contendono il secondo posto: gli ellenici sulla carta sono favoriti, ma la Russia è una squadra senza mezze misure, può vincere così come perdere contro chiunque. Avversario imprevedibile, quindi pericoloso. Il Porto Rico se vince si guadagna il quarto posto: in caso di loro sconfitta e della Cina, la Costa d’Avorio li raggiungerebbe a quota 6 e per decidere l’ultima squadra qualificata bisognerà guardare la differenza canestri.

GIRONE D

Classifica: Lituania 8, Francia 7, Spagna 6, Nuova Zelanda 6, Libano 5, Canada 4.

Prossimo turno: Spagna-Canada; Libano-Lituania; Nuova Zelanda-Francia.

La Lituania, già sicura del primo posto, potrà “rifiatare” contro il Libano. La Francia è seconda se vince contro la Nuova Zelanda: in caso di un arrivo a pari merito tra Francia, Spagna e Nuova Zelanda (possibile se la Spagna vince e la Francia perde) si conterà la differenza canestri. Ma si potrebbe verificare uno sviluppo clamoroso: in caso di vittoria della Nuova Zelanda sulla Francia e di sconfitta della Spagna contro il Canada, gli iberici si ritroverebbero in quarta posizione (la quarta classificata di questo girone incontrerà i padroni di casa della Turchia)!.Si tratta quasi  di fanta-basket, certo, ma può sempre succedere. Già eliminate Libano e Canada.

Andrea Marchesi

BASKET: IL PUNTO SUI MONDIALI / 2

Ai Mondiali di basket la Turchia fa suo il “derby” con la Grecia, mentre crolla nuovamente la favorita Spagna.

Tutti i riflettori erano puntati sul big match del girone C Turchia-Grecia, con i primi che partivano leggermente favoriti in virtù del fattore campo. Una rivalità da sempre fortissima tra i due paesi, tant’è che si temeva per l’ordine pubblico vista la rissa di poche settimane fa tra Grecia e Serbia, altra rivalità molto sentita. Ma, al momento, non si hanno fortunatamante notizie di incidenti. E così, a far da padrone – come dovrebbe sempre essere – è il basket giocato ed in particolare la Turchia guidata da Ersan İlyasova, immarcabile per la difesa greca: 26 punti e il ruolo di leader della squadra per l’ex Barça. Brillano anche i due giovani centri della Turchia, Semih Erden ed Ömer Aşik, autori di punti importanti contro una squadra fisica come la Grecia. Ellenici che, al contrario delle precedenti partite, ottengono poco da Vassilis Spanoulis: 1/5 da tre per il neoacquisto dell’Olympiakos, mentre Sofo Schortsanitis, al rientro dopo la squalifica, mette a segno 9 punti in tredici minuti, ma con 3/7 ai liberi, quattro palle perse e cinque falli subiti.

La Russia cerca in tutti i modi di perdere contro la Costa d’Avorio e quasi ci riesce: gli africani si portano a due punti di distacco ad una manciata di secondi dal termine. Ma Edi commette il quinto fallo, la Russia mette a segno i due tiri liberi e Diabate sbaglia: la Costa d’Avorio si sveglia bruscamente dal sogno e la partita finisce 72-66 per i russi. La Russia, comunque, non potrà concedersi queste clamorose distrazioni quando le avversarie saranno ben più consistenti della nazionale africana.

Perde invece la Cina: nonostante Yi Janlian, che continua a giocare alla grande – disperati i tifosi dei New Jersey Nets, che continuano a chiedersi se sia lo stesso giocatore che non è ancora riuscito a farsi apprezzare in America – ,  il Porto Rico coglie un successo importante grazie ad una super prestazione di Ángel Vassallo, ala di 198, ventiquattrenne in rampa di lancio che, dopo una buona stagione in Francia, si sta mettendo in mostra in questo Mondiale. Da segnalare anche la prestazione di José Barea, nove assist (e 13 punti) per lui.

Classifica alla mano, la Turchia fa un passo in avanti importante verso il primo posto, il Porto Rico scavalca la Cina nella corsa per il quarto posto mentre Russia e Grecia dovrebbero giocarsi il secondo posto.

Nel girone D, seconda sconfitta per la Spagna di Sergio Scariolo: dopo la Francia, è la Lituania che sconfigge i campioni europei in carica per 76-73. La squadra che doveva essere l’antagonista principale agli Stati Uniti sta faticando parecchio in questo inizio di Mondiale ed è la notizia più interessante da analizzare. Gli iberici dovranno obbligatoriamente conquistare due vittorie contro Libano e Canada, ma potrebbero comunque non bastare per ottenere un piazzamento migliore dell’attuale terzo posto: Francia e Lituania hanno due punti in più, stasera si sfideranno per il primo posto, ma tutte e due hanno il vantaggio degli scontri diretti sugli iberici. Situazione complessa per Scariolo, eppure anche agli Europei dell’anno scorso la Spagna non partì bene, salvo poi dominare nella fase ad eliminazione diretta.

La Lituania invece era partita a fari spenti viste le tante assenze e la mancanza di pressione può spiegare questo buon inizio. Sorprendente anche Jonas Mačiulis, ala di Milano che in Italia si è sempre fatto notare per la sua cronica discontinuità e che, invece, sta giocando piuttosto bene con la nazionale.

Il Canada è ancora a secco di vittorie, sebbene sia riuscita a mettere in seria difficoltà anche la Francia (68-63 per i Bleus), dopo aver fatto sudare la Lituania. E invece arriva un’altra sconfitta: tanti complimenti, ma poche vittorie a guardarla cinicamente. Una squadra giovane ed in crescita che si è trovata a dover ripartire senza un fenomeno come Steve Nash, a guardarla in modo più costruttivo. Resta imbattuta la Francia grazie soprattutto a Nicolas Batum, giovane ala dei Portland Trail Blazers, che ha saltato la prima parte della stagione a causa di un grave infortunio. Ora ci sarà la difficile sfida contro la Lituania e chi vince si assicura quasi certamente il primo posto.

Senza storia, invece, l’ultima partita del girone: la Nuova Zelanda del capocannoniere Kirk Penney asfalta il Libano per 108-76 (26 punti di Penney).

Andrea Marchesi

BASKET: IL PUNTO SUI MONDIALI / 1

La situazione nei gironi A e B, con Argentina e Stati Uniti ormai già qualificate.

Mancano due giornate al termine dei gironi eliminatori A e B e si incominciano a delineare le rispettive gerarchie.

Nel girone A domina l’Argentina che potrebbe ancora chiudere il girone da imbattuta: se pare scontata la vittoria contro la Giordania, sarà una gara molto più impegnativa quella in programma il 2 settembre contro la Serbia, motivata più che mai a fare bene per non rischiare di trovare una big nei quarti di finale; non impressionano gli argentini, ma Scola sta giocando a livelli incredibili. Piuttosto, preoccupa un po’ il resto della squadra: la scarsa presenza di valide alternative ai big Scola, Delfino e Prigioni sembra essere il punto debole della nazionale sudamericana.

Crolla in modo netto e francamente imbarazzante la Germania: solo 43 punti realizzati per i tedeschi nella sconfitta contro l’Australia, poco più di un punto al minuto! Una Germania che probabilmente deve queste differenze di rendimento (dalla vittoria sfiorata contro l’Argentina ai 35 punti di scarto contro gli australiani) alla giovane età di tanti suoi giocatori. E poi, certo, ricordiamoci che non c’è Dirk Nowitzki. Quindi, per ora i tedeschi non stanno demeritando, ma dovranno vincere lo scontro diretto di domani contro l’Angola per centrare un quarto posto che pare alla portata. Domani, inoltre, sarà in programma l’interessante sfida tra Australia e Serbia: potremo capire quale sarà la seconda forza del girone. Serbia, quindi, che a causa di un calendario particolarmente difficile rischia di chiudere con due sconfitte e di perdere posizioni importanti nella griglia dei quarti di finale. L’Australia, invece, è chiamata alla prova della verità: rischia la sconfitta con la Giordania (!), rischia la vittoria con l’Argentina e distrugge la Germania. Riuscirà ad inserirsi nella lotta per le prime posizioni? Difficile che succeda, ma il roster è competitivo e Patrick Mills è veramente un ottimo giocatore (classe ’88, da tenere d’occhio). Angola e Giordania subiscono il loro martirio giornaliero (seppellite rispettivamente sotto 21 e 43 punti di scarto): Giordania fuori dai giochi e Angola che, se vuole sperare di andare avanti, deve per prima cosa battere una Germania vogliosa di riscatto. Molto difficile per gli africani…

Il Brasile rischia di fare lo sgambetto agli Stati Uniti nel girone B: battuti per soli due punti, i verde-oro hanno avuto la concreta possibilità di mandare la partita ai tempi supplementari; a tre secondi dal termine, col punteggio di 70-68 in favore degli USA, Marcelinho Huertas, (play brasiliano che ha giocato bene ovunque tranne quando è venuto in Italia, alla Fortitudo Bologna) subisce fallo e con due tiri liberi a disposizione può pareggiare la partita, ma sbaglia il primo libero e sbaglia appositamente il secondo sperando nel rimbalzo offensivo che viene prontamente catturato da García. Quest’ultimo riesce a servire Leandro Barbosa che ha in mano la palla per il pareggio, ma una buonissima difesa di Kevin Love impedisce al brasiliano un tiro comodo: il pallone colpisce il ferro ed esce, partita che finisce 70-68 per gli americani. Comprensibili i rimpianti dei brasiliani che, comunque, si possono consolare viste le ottime prove di Barbosa (futuro compagno di Bargnani a Toronto), Splitter (tanti anni nel campionato spagnolo a Vitoria, prima dell’approdo in America con San Antonio ufficializzato pochi mesi fa) e Marquinhos, che con un ottimo 4/5 da tre ha rappresentato un rebus insoluto per la difesa americana. Per gli USA bene (come al solito) Kevin Durant e Derrick Rose, fondamentale anche la leadership di Chauncey Billups. Adesso per gli Stati Uniti un calendario in discesa (Iran e Tunisia), un po’ di riposo in vista della fase calda della competizione. Da sottolineare la vittoria della Slovenia nel derby contro la Croazia: i croati non demeritano ma gli sloveni sono più “squadra” e non si devono basare (soprattutto) sulle invenzioni individuali. Adesso la Slovenia si giocherà la seconda posizione nello scontro diretto contro il Brasile, che bisognerà vedere come reagirà dopo la sconfitta contro gli americani. La Croazia invece potrà ritrovare fiducia nella prossima partita contro la non irresistibile Tunisia, prima dello scontro col Brasile all’ultima giornata: la qualificazione ai quarti non dovrebbe essere in discussione, ma è difficile che ottengano qualcosa in più del quarto posto. L’Iran fa il suo dovere e coglie la sua prima vittoria nel girone battendo facilmente la Tunisia e che adesso avrà due sfide proibitive contro USA e Slovenia.

Andrea Marchesi

MOTO GP: PEDROSA CONQUISTA L’AMERICA

Il pilota spagnolo della Honda si aggiudica il Gran Premio di Indianapolis.

Poteva essere il gran premio degli americani, invece è stato il gran premio di Daniel Pedrosa. Il pilota spagnolo su Honda ha conquistato a Indianapolis la sua terza vittoria stagionale e l’ha fatto a modo suo, sbarazzandosi di Hayden nei primi giri e di Spies alla settima tornata, per poi salutare da lontano il resto del gruppone mentre inanellava giri veloci su giri veloci a pista sgombra. Il classico made in Pedrosa, insomma, confezionato su giri di un secondo più rapidi rispetto alla concorrenza. Un razzo.

Dietro di lui Ben Spies su Yamaha clienti – ma dal prossimo anno avrà una moto ufficiale, sempre Yamaha – al suo miglior risultato in MotoGp, poi il leader del mondiale Lorenzo, che grazie al suo terzo posto mantiene un margine di 68 (!) punti sul secondo in classifica generale a sette Gp dalla fine.

A guardare bene la vera novità è proprio questa, che Jorge Lorenzo per la prima volta in stagione non è arrivato né primo né secondo. Il fatto che sia arrivato comunque sul podio per l’undicesima volta su undici nonostante una sofferenza fisica che lo ha portato a stendersi in barella a fine Gp la dice lunga sul suo dominio.

Al quarto posto, e tutto sommato è una grossa sorpresa, Valentino Rossi. Il Dottore di Tavullia era stato tutt’altro che competitivo per tutto il weekend, collezionando cadute invece di giri veloci fino a poche ore prima del via. Ma la gara gli ha fatto come sempre un effetto tonificante. La sua posizione finale si spiega con la caduta di Casey Stoner (Ducati) al settimo giro e con il sorpasso su Dovizioso (Honda) sempre nella prima parte della gara. Considerando tutte le difficoltà avute a Indianapolis, questo quarto posto che lo mette a cinque punti di distacco da Stoner e a dodici da Dovizioso, rispettivamente quarto e terzo nella classifica mondiale, non è tutto da buttare.

Delude, e molto, Nicky Hayden, partito per la prima volta con la Ducati in prima fila ma quasi subito risucchiato nella pancia del gruppo fino a chiudere dietro Dovizioso al sesto posto, davanti a Simoncelli. Male Melandri, out al terzo giro, e Capirossi finito terzultimo, mentre da segnalare il ritorno alle corse di Randy De Puniet dopo la frattura alla gamba.

 RISULTATI RED BULL INDIANAPOLIS GRAND PRIX

 

Pos. Punti Pilota Naz. Team Moto Time/Gap
1 25 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 47’31.615
2 20 Ben SPIES USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha +3.575
3 16 Jorge LORENZO SPA Fiat Yamaha Team Yamaha +6.812
4 13 Valentino ROSSI ITA Fiat Yamaha Team Yamaha +12.633
5 11 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team Honda +21.885
6 10 Nicky HAYDEN USA Ducati Team Ducati +35.138
7 9 Marco SIMONCELLI ITA San Carlo Honda Gresini Honda +36.740
8 8 Alvaro BAUTISTA SPA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki +36.825
9 7 Aleix ESPARGARO SPA Pramac Racing Team Ducati +44.905
10 6 Hector BARBERA SPA Paginas Amarillas Aspar Ducati +51.368
11 5 Loris CAPIROSSI ITA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki +55.386
12 4 Hiroshi AOYAMA JPN Interwetten Honda MotoGP Honda +57.903
13 3 Randy DE PUNIET FRA LCR Honda MotoGP Honda +1’04.139
    Mika KALLIO FIN Pramac Racing Team Ducati 10 giri
    Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 12 giri
    Casey STONER AUS Ducati Team Ducati 21 giri
    Marco MELANDRI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 26 giri

 Riccardo Patrian

È MORTO HAROLD CONNOLLY, MARTELLISTA ROMANTICO

Harold ConnollyIl campione olimpico di lancio del martello Harold Connolly è morto il 18 agosto, per un attacco cardiaco mentre stava facendo ginnastica in una palestra di Catonsville nel Maryland, la cittadina dove viveva con la sua seconda moglie.

Nove volte campione nazionale statunitense e medaglia d’oro nel martello alle Olimpiadi di Melbourne del 1956, Connolly era nato nel Massachussets nel 1931 con una malformazione al braccio sinistro che ne aveva menomato lo sviluppo.

Proprio per tonificare la muscolatura delle braccia, aveva cominciato a praticare il lancio del martello negli anni del college a Boston, e nel 1955 era diventato il primo statunitense a superare il muro dei 200 piedi, con un lancio di 61,42 m.

Durante le Olimpiadi di Melbourne era balzato agli onori delle cronache per la sua love story con un’altra medaglia d’oro nei lanci: la discobola cecoslovacca Olga Fikotovà, conosciuta al villaggio olimpico.

Sbocciata in piena guerra fredda, la loro passione, al pari di due moderni Romeo e Giulietta, era stata ostacolata dai pessimi rapporti diplomatici tra i loro rispettivi paesi; e solo la titanica determinazione di Connolly, che nel 1957 andrà a chiedere (e ottenere) la mano di Olga ai massimi dignitari del regime cecoslovacco, renderà possibile il loro matrimonio a Praga, con una spettacolare cornice di due ali di folla festante.

La coppia andrà a vivere negli Stati Uniti, farà un figlio che diventerà un discreto decatleta, per poi scoppiare e divorziare a metà degli anni settanta. Nel frattempo Connolly partecipa ad altri tre giochi olimpici, quelli di Roma 1960, Tokyo 1964 e Città del Messico 1968. Fallisce di poco la qualificazione per quelli di Monaco 1972, classificandosi al quinto posto nei Trials alla veneranda età di quarantun anni.

Sia durante la carriera sportiva (da dilettante), che dopo il ritiro, Harold Connolly aveva lavorato come insegnante alle scuole superiori, e nel 1983, nel corso di un’intervista al New York Times aveva candidamente ammesso l’uso di steroidi anabolizzanti. Niente di illegale per quei tempi, comunque. Gli steroidi anabolizzanti verranno banditi ufficialmente solo nel 1976.


Giuseppe Ottomano