PALLANUOTO: L’ITALIA FA TRIS

Passo indietro sul piano del gioco del Settebello che, però, batte la Turchia nella terza giornata degli Europei.

“Mamma li turchi!” gridavano i salentini qualche secolo addietro, ai tempi delle scorribande dei pirati ottomani nel Mezzogiorno. Ma oggi i turchi non intimoriscono nessuno, almeno nella pallanuoto. Nella terza giornata degli Europei di Zagabria gli azzurri superano anche la modesta Turchia (9-4) e si confermano in vetta al proprio girone, davanti a Croazia e Montenegro. Ma è l’unica nota positiva delle giornata.

Se il risultato è infatti positivo, non altrettanto si può dire del gioco offerto dagli azzurri di Sandro Campagna, molto supponenti e superficiali. Non che i successi contro Spagna e Montenegro abbiano fatto montare la testa a Felugo – che ha fallito un rigore – e compagni. Semplicemente, hanno giocato sapendo che, in un modo o nell’altro, la vittoria non sarebbe sfuggita loro di mano. Ed in acqua si è visto: volata subito sul 2-0, l’Italia si è fatta acciuffare nel secondo quarto ed ha addirittura rischiato il sorpasso, con il centroboa Beşkardeşler fermato solamente dalla traversa. Solo nel terzo tempo il Settebello ha inserito la quinta, iniziando a gettare le fondamenta per il successo finale e raggiungendo il massimo vantaggio (7-3) poi rimpinguato nella successiva frazione. Campagna ha, comunque, due buoni motivi per sorridere: l’attaccante Gallo ed il centroboa Deserti, finora a secco, hanno segnato le loro prime reti in questo Europeo. Il mancino siracusano, poi, è stato il mattatore dell’incontro con quattro marcature personali. Tutta la squadra, comunque, dovrà far tesoro della lezione impartita: mai sottovalutare l’avversario, chiunque esso sia, mai lasciarsi andare a cali di concentrazione. Tanto più che il prossimo avversario, la Romania, bestia nera degli azzurri – agli Europei del 2003 ci condannò a un poco edificante decimo posto, un anno fa a Roma ci fece un bello sgambetto – ha battuto la Spagna ed ha finora vinto tutte le partite disputate. Errare è umano, perseverare è diabolico.

Mercoledì 1 settembre 2010

TURCHIA-ITALIA 4-9 (1-2, 1-1, 1-4, 1-2)

Mladost Sports Center, Zagabria

TURCHIA: Sezer, Okman 2, Hakyemez, Çağatay, Coskun 1, Güven, Beşkardeşler; Güveli, Gözüsulu, Balta, Gunkut, Hantal 1, Sönmez. All. Turunç.

ITALIA: Tempesti, Gallo 4, Giacoppo, Gitto 1, Figlioli 1, Presciutti 1, Aicardi; Pastorino, Luongo, Bertoli, Felugo, Fiorentini, Deserti 2. All. Campagna.

ARBITRI: Levin (Israele) e Kun (Ungheria).

NOTE: superiorità numeriche Turchia 1/6, Italia 2/5. Uscito per tre falli Gitto (I) a 6’58” del quarto tempo. A 1’14” del primo tempo Sezer (T) para un rigore a Felugo.

Simone Pierotti

BASKET: IL PUNTO SUI MONDIALI / 2

Ai Mondiali di basket la Turchia fa suo il “derby” con la Grecia, mentre crolla nuovamente la favorita Spagna.

Tutti i riflettori erano puntati sul big match del girone C Turchia-Grecia, con i primi che partivano leggermente favoriti in virtù del fattore campo. Una rivalità da sempre fortissima tra i due paesi, tant’è che si temeva per l’ordine pubblico vista la rissa di poche settimane fa tra Grecia e Serbia, altra rivalità molto sentita. Ma, al momento, non si hanno fortunatamante notizie di incidenti. E così, a far da padrone – come dovrebbe sempre essere – è il basket giocato ed in particolare la Turchia guidata da Ersan İlyasova, immarcabile per la difesa greca: 26 punti e il ruolo di leader della squadra per l’ex Barça. Brillano anche i due giovani centri della Turchia, Semih Erden ed Ömer Aşik, autori di punti importanti contro una squadra fisica come la Grecia. Ellenici che, al contrario delle precedenti partite, ottengono poco da Vassilis Spanoulis: 1/5 da tre per il neoacquisto dell’Olympiakos, mentre Sofo Schortsanitis, al rientro dopo la squalifica, mette a segno 9 punti in tredici minuti, ma con 3/7 ai liberi, quattro palle perse e cinque falli subiti.

La Russia cerca in tutti i modi di perdere contro la Costa d’Avorio e quasi ci riesce: gli africani si portano a due punti di distacco ad una manciata di secondi dal termine. Ma Edi commette il quinto fallo, la Russia mette a segno i due tiri liberi e Diabate sbaglia: la Costa d’Avorio si sveglia bruscamente dal sogno e la partita finisce 72-66 per i russi. La Russia, comunque, non potrà concedersi queste clamorose distrazioni quando le avversarie saranno ben più consistenti della nazionale africana.

Perde invece la Cina: nonostante Yi Janlian, che continua a giocare alla grande – disperati i tifosi dei New Jersey Nets, che continuano a chiedersi se sia lo stesso giocatore che non è ancora riuscito a farsi apprezzare in America – ,  il Porto Rico coglie un successo importante grazie ad una super prestazione di Ángel Vassallo, ala di 198, ventiquattrenne in rampa di lancio che, dopo una buona stagione in Francia, si sta mettendo in mostra in questo Mondiale. Da segnalare anche la prestazione di José Barea, nove assist (e 13 punti) per lui.

Classifica alla mano, la Turchia fa un passo in avanti importante verso il primo posto, il Porto Rico scavalca la Cina nella corsa per il quarto posto mentre Russia e Grecia dovrebbero giocarsi il secondo posto.

Nel girone D, seconda sconfitta per la Spagna di Sergio Scariolo: dopo la Francia, è la Lituania che sconfigge i campioni europei in carica per 76-73. La squadra che doveva essere l’antagonista principale agli Stati Uniti sta faticando parecchio in questo inizio di Mondiale ed è la notizia più interessante da analizzare. Gli iberici dovranno obbligatoriamente conquistare due vittorie contro Libano e Canada, ma potrebbero comunque non bastare per ottenere un piazzamento migliore dell’attuale terzo posto: Francia e Lituania hanno due punti in più, stasera si sfideranno per il primo posto, ma tutte e due hanno il vantaggio degli scontri diretti sugli iberici. Situazione complessa per Scariolo, eppure anche agli Europei dell’anno scorso la Spagna non partì bene, salvo poi dominare nella fase ad eliminazione diretta.

La Lituania invece era partita a fari spenti viste le tante assenze e la mancanza di pressione può spiegare questo buon inizio. Sorprendente anche Jonas Mačiulis, ala di Milano che in Italia si è sempre fatto notare per la sua cronica discontinuità e che, invece, sta giocando piuttosto bene con la nazionale.

Il Canada è ancora a secco di vittorie, sebbene sia riuscita a mettere in seria difficoltà anche la Francia (68-63 per i Bleus), dopo aver fatto sudare la Lituania. E invece arriva un’altra sconfitta: tanti complimenti, ma poche vittorie a guardarla cinicamente. Una squadra giovane ed in crescita che si è trovata a dover ripartire senza un fenomeno come Steve Nash, a guardarla in modo più costruttivo. Resta imbattuta la Francia grazie soprattutto a Nicolas Batum, giovane ala dei Portland Trail Blazers, che ha saltato la prima parte della stagione a causa di un grave infortunio. Ora ci sarà la difficile sfida contro la Lituania e chi vince si assicura quasi certamente il primo posto.

Senza storia, invece, l’ultima partita del girone: la Nuova Zelanda del capocannoniere Kirk Penney asfalta il Libano per 108-76 (26 punti di Penney).

Andrea Marchesi

PALLANUOTO: BUONA LA PRIMA PER UNGHERIA E RUSSIA

Prima giornata del torneo femminile agli Europei di Zagabria: vincono Spagna, Ungheria e Russia.

Fermo il torneo maschile, agli Europei di Zagabria oggi le attenzioni erano tutte rivolte alla giornata di apertura della competizione riservata alle donne: tanta curiosità per il debutto assoluto, in una competizione internazionale patrocinata da FINA e LEN, della nazionale croata allenata da Milorad Damjanić.

Le prime squadre a bagnare l’inizio del torneo femminile sono Spagna, argento due anni fa in casa a Málaga, e Germania: sulla panchina iberica siede Miguel Ángel Oca, giocatore della Roja ai tempi di Estiarte e Rollán. Il campione olimpico di Atlanta ha lasciato a casa due giocatrici del calibro di Patricia del Soto, campione d’Europa con la calottina del Vouliagmeni, e Jennifer Pareja, pichichi dell’ultimo campionato spagnolo con 129 reti. Ma le sue giocatrici dimostreranno, almeno in questa partita, di essere state brave a colmare il loro vuoto: l’11-9 finale, infatti, non rispecchia del tutto la supremazia dimostrata in acqua, dove le iberiche raggiungono in due circostanze – oltre la metà del secondo quarto e agli inizi del terzo – un massimo vantaggio di cinque reti. Per la serie “capitani coraggiosi” Blanca Gil, attaccante dell’Orizzonte Catania, trascina le compagne calando un poker di segnature, mentre tra le teutoniche balza all’occhio l’impietosa percentuale di realizzazione (9.1%) di Monika Kruszona.

Si complica maledettamente la vita, ma riesce comunque a condurre in porto la vittoria, l’Ungheria: le magiare superano di misura (9-8) le campionesse olimpiche dell’Olanda, guidate in panchina dall’italiano Mauro Maugeri. Partenza lanciata di Rita Drávucz e compagne che volano sul 3-1 e, successivamente, arrivano all’inizio del quarto tempo avanti per 7-3. L’eccesso di sicurezza, però, pare giocare qualche brutto scherzo alle magiare che, in meno di due minuti, vedono ridurre ad una sola lunghezza il vantaggio nei confronti delle olandesi: bastano, comunque, appena quarantadue secondi per andare a segno in un paio di circostanze e tornare a respirare. Un po’ di sofferenza negli ultimi due minuti, quando l’Olanda accorcia nuovamente le distanze sull’8-9, ma la vittoria non sfugge. Esemplare la prova della giovane Gabriella Szűcs, uno dei volti nuovi della nazionale, che la butta dentro ogni volta che tira (100% la sua percentuale di realizzazione), mentre le stachanoviste dell’incontro sono le olandesi Mieke Cabout, van Belkum e Smit, mai sostituite neppure per un secondo.

La piscina di Zagabria accoglie poi la nazionale padrona di casa, alla sua prima apparizione sulla scena internazionale. E non è certo un debutto da consegnare agli annali. Una squadra assemblata pochi mesi fa opposta alla vincitrice degli ultimi due Europei, nonché medaglia di bronzo un anno fa ai Mondiali di Roma. Troppo impari il confronto tra Croazia e Russia, con la squadra di Aleksandr Kabanov che chiude vittoriosa per 28-3: le russe segnano otto gol – in pratica, uno ogni minuto – nel primo parziale e, addirittura, undici nel terzo. La copertina spetta al capitano Sof’ja Konuch, in gol per ben sette volte su otto tentativi, mentre c’è gloria per i portieri Protsenko e Kovtunovskaja che giocano due tempi interi a testa. Portano, invece, la firma di Sehić, Supraha e Kalauz le prime storiche reti della Croazia in una competizione internazionale.

Oggi riposa il torneo femminile mentre riprende il maschile: l’Italia affronta la Turchia (si gioca alle 11.30, ancora niente diretta tv), il match-clou è Montenegro-Spagna con gli iberici che rischiano una clamorosa eliminazione al primo turno.

EUROPEI DI PALLANUOTO 2010

RISULTATI 1a GIORNATA (TORNEO FEMMINILE)

GIRONE A

Croazia-Russia 3-28

Grecia-Italia 7-5

CLASSIFICA: Russia e Grecia 3 pti, Italia e Croazia 0 pti.

GIRONE B

Spagna-Germania 11-9

Olanda-Ungheria 8-9

CLASSIFICA: Spagna e Ungheria 3 pti, Olanda e Germania 0 pti.

OGGI IN ACQUA – TORNEO MASCHILE

ore 10.00  Russia-Serbia

ore 11.30  Turchia-Italia

ore 13.00  Macedonia-Germania

ore 16.30  Ungheria-Grecia

ore 18.00  Romania-Croazia

ore 20.40  Montenegro-Spagna

Simone Pierotti

PALLANUOTO: SETTEROSA, TRAGEDIA GRECA

Il Setterosa sconfitto all’esordio europeo dalla Grecia (7-5): male in superiorità numerica (0/7).

Una prima metà gara non perfetta, eppure condotta discretamente e chiusa, comunque, in vantaggio di due reti sulla quarta forza mondiale. Poi un lungo, lunghissimo nulla, una vera e propria tragedia greca che ha come attore principale lo zero della percentuale di realizzazione in superiorità numerica. Il Setterosa che debutta agli Europei di Zagabria è la classica squadra dalla doppia personalità che avrebbe solleticato la fantasia di Robert Louis Stevenson, il padre del celebre dottor Jekyll e Mister Hyde. E alla fine festeggia la Grecia vincendo 7-5.

Per la prima europea il ct italiano Roberto Fiori si affida alla Frassinetti a centroboa, lasciando in panchina la chioccia del gruppo Casanova, e rinuncia anche alla mancina Emmolo. Dopo il palo colpito dalla Cotti in superiorità numerica, la Grecia replica un minuto più tardi e rompe l’equilibrio con la Roubesi che, approfittando del medesimo vantaggio, batte la Gigli. Le elleniche, in difesa, si schierano con una zona che impedisce l’arrivo di palloni a centroboa: le azzurre non possono far altro che affidarsi alle conclusioni dalla distanza ed è grazie ad una di queste che Rocco, con l’evidente complicità della Tsouri, pareggia i conti per il Setterosa. Diversamente dalle dirimpettaie, le azzurre difendono a pressing, applicando il raddoppio sul centroboa al momento del fallo. Un raddoppio a volte troppo forte, come quello che consente alla Antonakou di puntare la porta italiana e trafiggere la Gigli con un diagonale che muore proprio sotto l’incrocio. Andato al riposo sul 2-1 in favore della Grecia, il Setterosa cambia marcia nel secondo tempo: la Frassinetti non può essere servita e le tiratrici capiscono che è il momento di affinare la mira. In nemmeno un minuto i siluri della Garibotti e della Radicchi dalla distanza portano per la prima volta le azzurre a condurre i giochi. Ai due metri, intanto, la Casanova rileva la Frassinetti ed il centroboa della Fiorentina entra immediatamente in clima gara: prima guadagna un’espulsione, poi sprecata, e successivamente delizia lo scarno pubblico di Zagabria con una beduina a pelo dell’acqua. L’Italia rischia abbastanza poco in difesa, dove alterna il pressing (con l’aggiunta del raddoppio) ad una sorta di M, mentre in attacco la fase di superiorità numerica resta una chimera.

Nulla, tuttavia, lascia presagire quanto avverrà nel terzo parziale: Abbate ed Emmolo centrano il palo, poi la Grecia accorcia le distanze con la seconda marcatura della Roubesi che, in superiorità numerica, spiazza la Gigli con una bella conclusione al volo. Ironia della sorte, la Roubessi ha come nome di battesimo Antigoni, lo stesso della protagonista di una celebre tragedia di Sofocle. E sarà lei una delle principali interpreti del dramma azzurro che va in scena nella piscina di Zagabria, dove trenta secondi dopo la Gerolymou sfrutta un assist della Asimaki per battere la Gigli a fil di palo e pareggiare i conti. E l’Italia? I tiri dalla distanza non funzionano più, la zona ellenica non ammette passaggi a centroboa. Il paziente lavoro effettuato in tutto il secondo tempo rischia di essere gettato alle ortiche per un passaggio a vuoto di appena trenta secondi.

Ma le defiance azzurre proseguono inesorabili anche nell’ultimo, decisivo quarto: la Gerolymou effettua il sorpasso con una palombella da manuale, poi la Tsoukala dà alla Grecia il massimo vantaggio con una rete in superiorità numerica. Ovvero il tabù odierno del Setterosa, che proprio non riesce a far tesoro di queste situazioni di vantaggio. Le elleniche dilagano con la Asimaki che, ricevuta palla a centroboa, elude la marcatura della Cotti e scavalca la Gigli con un pallonetto. L’Italia è ormai in tilt, i tiri dalla linea dei cinque metri finiscono costantemente fuori misura o tra le braccia della Tsouri: manca poco più di un minuto quando la Rocco carica il destro e segna dalla distanza, interrompendo così un digiuno di reti lungo quasi diciotto minuti, un’eternità. La coppia arbitrale formata da Bender e Čirić fa calare il sipario sull’incontro: l’Italia dovrà innanzitutto migliorare il rendimento in superiorità numerica e creare più movimenti senza palla volti a scardinare la difesa a zona. E, soprattutto,  dovrà offrire per tutti i trentadue minuti la discreta prestazione della prima metà gara.

 

 

Martedì 31 agosto 2010
GRECIA-ITALIA 7-5
(2-1, 0-3, 2-0, 3-1)
Mladost Sports Center, Zagabria

 

GRECIA: Tsouri, Psouni, Antonakou 1, Roubessi 2, Gerolymou 2, Liosi, Asimaki 1; Kouvdou, Tsoukala 1, Melidoni, Avramidou, Manolioudaki, Lara. All. Morfesis.

ITALIA: Gigli, Bianconi, Motta, Abbate, Rocco 2, Cotti, Frassinetti; Gorlero, Casanova 1, Radicchi 1, Garibotti 1, Aiello, Emmolo. All. Fiori.

ARBITRI: Bender (Germania) e Čirić (Serbia).

NOTE: superiorità numeriche Grecia 3/8, Italia 0/7.


BASKET: IL PUNTO SUI MONDIALI / 1

La situazione nei gironi A e B, con Argentina e Stati Uniti ormai già qualificate.

Mancano due giornate al termine dei gironi eliminatori A e B e si incominciano a delineare le rispettive gerarchie.

Nel girone A domina l’Argentina che potrebbe ancora chiudere il girone da imbattuta: se pare scontata la vittoria contro la Giordania, sarà una gara molto più impegnativa quella in programma il 2 settembre contro la Serbia, motivata più che mai a fare bene per non rischiare di trovare una big nei quarti di finale; non impressionano gli argentini, ma Scola sta giocando a livelli incredibili. Piuttosto, preoccupa un po’ il resto della squadra: la scarsa presenza di valide alternative ai big Scola, Delfino e Prigioni sembra essere il punto debole della nazionale sudamericana.

Crolla in modo netto e francamente imbarazzante la Germania: solo 43 punti realizzati per i tedeschi nella sconfitta contro l’Australia, poco più di un punto al minuto! Una Germania che probabilmente deve queste differenze di rendimento (dalla vittoria sfiorata contro l’Argentina ai 35 punti di scarto contro gli australiani) alla giovane età di tanti suoi giocatori. E poi, certo, ricordiamoci che non c’è Dirk Nowitzki. Quindi, per ora i tedeschi non stanno demeritando, ma dovranno vincere lo scontro diretto di domani contro l’Angola per centrare un quarto posto che pare alla portata. Domani, inoltre, sarà in programma l’interessante sfida tra Australia e Serbia: potremo capire quale sarà la seconda forza del girone. Serbia, quindi, che a causa di un calendario particolarmente difficile rischia di chiudere con due sconfitte e di perdere posizioni importanti nella griglia dei quarti di finale. L’Australia, invece, è chiamata alla prova della verità: rischia la sconfitta con la Giordania (!), rischia la vittoria con l’Argentina e distrugge la Germania. Riuscirà ad inserirsi nella lotta per le prime posizioni? Difficile che succeda, ma il roster è competitivo e Patrick Mills è veramente un ottimo giocatore (classe ’88, da tenere d’occhio). Angola e Giordania subiscono il loro martirio giornaliero (seppellite rispettivamente sotto 21 e 43 punti di scarto): Giordania fuori dai giochi e Angola che, se vuole sperare di andare avanti, deve per prima cosa battere una Germania vogliosa di riscatto. Molto difficile per gli africani…

Il Brasile rischia di fare lo sgambetto agli Stati Uniti nel girone B: battuti per soli due punti, i verde-oro hanno avuto la concreta possibilità di mandare la partita ai tempi supplementari; a tre secondi dal termine, col punteggio di 70-68 in favore degli USA, Marcelinho Huertas, (play brasiliano che ha giocato bene ovunque tranne quando è venuto in Italia, alla Fortitudo Bologna) subisce fallo e con due tiri liberi a disposizione può pareggiare la partita, ma sbaglia il primo libero e sbaglia appositamente il secondo sperando nel rimbalzo offensivo che viene prontamente catturato da García. Quest’ultimo riesce a servire Leandro Barbosa che ha in mano la palla per il pareggio, ma una buonissima difesa di Kevin Love impedisce al brasiliano un tiro comodo: il pallone colpisce il ferro ed esce, partita che finisce 70-68 per gli americani. Comprensibili i rimpianti dei brasiliani che, comunque, si possono consolare viste le ottime prove di Barbosa (futuro compagno di Bargnani a Toronto), Splitter (tanti anni nel campionato spagnolo a Vitoria, prima dell’approdo in America con San Antonio ufficializzato pochi mesi fa) e Marquinhos, che con un ottimo 4/5 da tre ha rappresentato un rebus insoluto per la difesa americana. Per gli USA bene (come al solito) Kevin Durant e Derrick Rose, fondamentale anche la leadership di Chauncey Billups. Adesso per gli Stati Uniti un calendario in discesa (Iran e Tunisia), un po’ di riposo in vista della fase calda della competizione. Da sottolineare la vittoria della Slovenia nel derby contro la Croazia: i croati non demeritano ma gli sloveni sono più “squadra” e non si devono basare (soprattutto) sulle invenzioni individuali. Adesso la Slovenia si giocherà la seconda posizione nello scontro diretto contro il Brasile, che bisognerà vedere come reagirà dopo la sconfitta contro gli americani. La Croazia invece potrà ritrovare fiducia nella prossima partita contro la non irresistibile Tunisia, prima dello scontro col Brasile all’ultima giornata: la qualificazione ai quarti non dovrebbe essere in discussione, ma è difficile che ottengano qualcosa in più del quarto posto. L’Iran fa il suo dovere e coglie la sua prima vittoria nel girone battendo facilmente la Tunisia e che adesso avrà due sfide proibitive contro USA e Slovenia.

Andrea Marchesi