Diciottesimo scudetto in diciannove anni per l’Orizzonte Catania e terzo consecutivo. A guardare questi numeri si potrebbe pensare a una passeggiata e, invece, quella del 2010 è stata probabilmente la finale più combattuta della storia del campionato italiano femminile di pallanuoto, tanto che la serie è stata decisa in gara cinque. A sfidare il Catania, come sempre, c’era la Fiorentina Waterpolo, unica squadra capace nel 2007 a spezzare il dominio delle rosso-azzurre. Dopo aver chiuso a pari punti la stagione regolare, per la sesta volta consecutiva le due squadre si sono ritrovate in finale. Quattro sfide non sono state sufficienti per decretare la squadra campione d’Italia e gara cinque ha assunto i connotati di una finale secca.
Di fronte ai 700 spettatori della piscina di Nesima le due squadre hanno giocato una partita di intensità unica. Non fosse altro che per il blasone e il fattore campo le ragazze di Formiconi (in calottina bianca) erano leggermente favorite sulle rivali. L’inizio dell’Orizzonte Catania però non è stato certo dei migliori. Per tutti i primi tre tempi di gioco la Fiorentina ha imposto il proprio gioco è ha mantenuto due o tre lunghezze di distanza sulle siciliane. Nel momento decisivo però è emerso il sette catanese che ha giocato meglio e con più attenzione l’ultimo quarto di gioco. La Fiorentina senza la Drávucz, fuori per limite di falli, si è spenta e non ha saputo sfruttare ben 3 superiorità numeriche andando a segno solo una volta in tutto il periodo.
Sfruttando le polveri bagnate delle bianco-viola la Garibotti, con un chirurgico tiro dalla distanza, ha infilato sotto il sette il pallone del 9 a 9. Poi a settantadue secondi dal termine la Gil si è guadagnata un importantissimo rigore. Dai 5 metri Martina Miceli ha completato il sorpasso con un preciso tiro basso che si è infilato sulla destra dell’impotente Gigli. L’ultimo assalto della Fiorentina ha portato solamente alla quarta espulsione temporanea del periodo, ma le ragazze di De Magistris non hanno saputo sfruttare l’ennesima superiorità numerica e il tiro di Biancardi è stato respinto da Brancati.
La più incerta delle finali si è risolta quindi in favore delle padrone di casa per la gioia di coach Formiconi che, come da copione, è stato scaraventato in acqua dalle sue predilette. Catania ha meritato, ma la Fiorentina è uscita davvero a testa alta da questa finale perché è stata in grado di mettere in difficoltà le pluricampionesse d’Italia fino all’ultimo secondo, pur essendo condizionata nell’ultimo quarto dall’espulsione della Drávucz. È indubbio però che le rosso-azzurre, come confermano le parole di Martina Miceli a fine gara, hanno messo in acqua una feroce determinazione che, alla lunga, ha fatto la differenza.
Geymonat Orizzonte Catania – Fiorentina Waterpolo 10 – 9
(1-3; 3-3; 2-2; 4-1) – Serie: 3-2
Piscina di Nesima, CataniaGeymonat Orizzonte Catania: Brancati, Miceli 2 (2 rig.), Garibotti 2, Radicchi 1, Di Mario 2, Salanitro, Bosello 1, Ragusa, Gil 2, Musumeci, Coppolino, Maugeri, Messina. All. Formiconi.
Fiorentina Waterpolo: Gigli, Biancardi 2, Lavorini, Colaiocco, Corrizzato, Casanova 1, Drávucz 3, Masi, Mila De Magistris, Cotti 1, Abbate 1, Frassinetti 1, Giachi. All. Gianni De Magistris.
Arbitri: Gomez, Paoletti
Note: espulse per limite di falli Radicchi, Bosello e Ragusa (OC), Drávucz e Abbate (FW) nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Orizzonte Catania 3/8 + 2 rigori, Fiorentina Waterpolo 4/12.
Nicola Sbetti