ABOLIRE IL DOPING? DITE LA VOSTRA!

Il doping nello sport: un fenomeno da legalizzare o da combattere a tutti i costi?

Prima di iniziare l’avventura con Pianeta Sport avevo discusso con Marco Regazzoni (prima penna del ciclismo della nostra testata) su come affrontare il tema doping sul ciclismo. La nostra scelta comune era stata quella di commentare quello che vedevamo pur sapendo che in gruppo ci sarebbero stati dei corridori che si aiutavano con prodotti illegali e altri che invece rispettavano le regole del gioco.

A seguito della presunta positività di Alberto Contador e soprattutto della durissima uscita del procuratore antidoping del Coni Ettore Torri, si è però resa indispensabile una riflessione sull’argomento.

Tutti i ciclisti si dopano. La lotta al doping è una battaglia persa in partenza. Il doping, se non facesse male alla salute, andrebbe legalizzato. Questi, in estrema sintesi, i punti chiave delle sue esternazioni.

Poiché in questi mesi, dal Tour de France al mondiale, i lettori di Pianeta Sport sono stati molto partecipi nel commentare le imprese dei ciclisti volevo provare a coinvolgevi in un dibattito su un tema scivoloso e complesso come il doping. Raccoglieremo le vostre impressioni e nel numero 2 di novembre tireremo le somme:

1 ) Secondo voi il doping è un problema principalmente di salute o un problema etico?

2 ) Considerato il fatto che al giorno d’oggi l’uso di droghe sociali legali o illegali è ampiamente diffuso e parzialmente accettato da una buona parte della società trovate condivisibile la rappresentazione manichea che emerge dai principali media nazionali e internazionali secondo cui chi viene trovato colpevole è il “bad guy” da contrapporre invece al bravo ragazzo che piace alle mamme? (Ben Johnson Vs Michael Jordan per fare un esempio)

3 ) Nonostante i continui casi di positività che hanno colpito dal caso Festina in poi continuate a seguire il ciclismo? Perché? Avete mai avuto dei momenti di ripensamento? Quando?

4 ) Ritenete che, in termini assoluti, l’Unione Ciclistica Internazionale stia facendo abbastanza nel combattere il fenomeno? E in termini relativi, rispetto ad altri sport?

5 ) Cosa ne pensate di corridori come Millar e Simeoni che dopo essersi dopati pesantemente in passato tornano dichiarando di aver chiuso con il doping e pur abbassando di molto le loro prestazioni riescono ancora a togliersi qualche piccola soddisfazione?

6 ) Che percentuale di ciclisti dopati c’è in gruppo secondo voi?

7 ) Quanto contano le differenze di legislazione in materia di doping?

8 ) Reagite allo stesso modo se vengono pizzicati Contador, Mosquera, Heras, Valverde rispetto a Di Luca, Basso, Rebellin, Pantani?

9 ) Che cos’è per voi il doping?

10 ) Ha ragione Bode Miller? Il doping va legalizzato?

Commentate e dite la vostra!

Nicola Sbetti

4 pensieri riguardo “ABOLIRE IL DOPING? DITE LA VOSTRA!”

  1. 1)Il doping, prima ancora di essere un problema etico, può divenire, a lungo andare, una minaccia per la salute, e credo che questo sia già stato dimostrato (vedi ex atleti della DDR, tanto per fare qualche esempio).
    2)La contrapposizione tra i “bad guys dopati” e i “bravi ragazzi che vanno a pane e acqua” ci sarà sempre. Fa parte della mentalità umana contrapporre il male al bene, no?
    3)Dopo i Tour del 2006 e 2007, la tentazione di non seguire più il ciclismo c’è stata. Però la risposta migliore la diede Bulbarelli in una telecronaca di un tappone del Tour del 2007: “Tutti questi casi di doping non riusciranno a distruggere la nostra passione per questo sport.”
    4)Secondo me sì. Probabilmente anche molto di più rispetto ad altri sport.
    5)Tutto il bene possibile.
    6)A sentire le malelingue, “Tutti i migliori corridori, chi più chi meno, prendono qualcosina”. Purtroppo, visto cosa successo negli ultimi anni, sembrerebbe così.
    7)Da questo punto di vista, l’Italia, la Francia e la Germania sembrano molto più decise di altri Paesi ad affrontare il problema.
    8)Quando vengono pizzicati i campioni di primissima fascia, indipendentemente dalla nazionalità, la notizia fa uguale scalpore.
    9)Qualcosa che nello sport c’è e ci sarà sempre e con cui dovremo convivere.
    10)Ma no, assolutamente!!! Altrimenti ogni anno rischieremmo di assistere a nuovi casi-Simpson.

  2. 1) Penso sia un problema principalmente etico; poi di salute. Il bene della regolarità della competizione è a mio avviso più importante (perché interessa a tutti)che la salute dell’atleta (che interessa a pochi, soprattutto una volta che lo stesso finisca nel dimenticatoio, una volta ritirato). Insomma, se io mi dopo e vinco il mondiale mi insulta (giustamente)mezzo mondo; se pregiudico la mia salute soffrono in pochi, gli altri o mi compatiscono, o mi insultano ancora, o mi ignorano. Detto questo le istituzioni (sportive e politiche) non possono permettersi di non tutelare, almeno in astratto e di principio, la salute degli atleti.
    2)Sono d’accordo con luca: è una debolezza umana contrapporre il bene al male, serve un po’ a schierarci e a sentirci migliori anche se non lo siamo; è una questione di onestà con se stessi e con gli altri; e la comunicazione sportiva, soprattutto in italia, scarseggia in onestà.
    3)Seguo il ciclismo con sempre minor entusiasmo e consapevole che il vincitore di turno con alte possibilità abbia violato le regole. Ma continuo a seguirlo, anche tifando, pur tiepidamente; facendo lo stesso sport attivamente poi riesco ad apprezzare ancor più i gesti atletici (ma questo vale per tutti gli sport)
    4)sicuramente si sta facendo molto, anche perché altrimenti non si spiegherebbe il fatto che vengano colpiti spesso i migliori (non ricordo l’ultimo vincitore di un tour de france che non sia rimasto invischiato in storie di doping); penso però, vista l’entità e la diffusione capillare del fenomeno, che si potrebbe fare molto di più; e sono certo che in molti casi si è preferito soprassedere per evitare il peggio o per ragioni politiche. Si fa più che in altri sport ma è normale visto che è lo sport più a rischio. Certo nulla a che vedere con il lassismo o il permissivismo di altre discipline (pesistica in generale, ma anche tennis, calcio, e tutti gli sport professionistici americani).
    5) Premesso che non me la sento di mettere la mano sul fuoco su nessuno (anche se di quei due mi fido un po’ di più)è una buona cosa, che dovrebbe servire da esempio e che gratifica soprattutto l’atleta che ci riesce.
    6)Sicuramente non vi è alcun ciclista che non abbia a che fare con vari farmaci ed integratori alimentari; e che non sia preparato sull’argomento; poi, a volte, il limite fra ciò che è considerato doping e ciò che non lo è molto labile; e si gioca sul filo del rasoio…
    7)L’esempio della Spagna è illuminante… Poi i buchi normativi internazionali su certe questioni (camere ipobariche, per fare un esempio) sono agghiaccianti. Infine il pressappochismo con cui viene curato l’antidoping in certe manifestazioni (pechino 2008, ad esempio), rende il sistema meno credibile.
    8)Più o meno;dipende anche dal grado di delusione; in alcuni casi poi (valverde, di luca) ti viene da dire: “era ora”, visto che alcune situazioni erano troppo evidenti; molto spesso sono i comportamenti degli atleti stessi (i due di cui sopra) che ti irritano e li rendono più detestabili; altre volte ci si mette la stampa, a fare figli e figliastri, che ti manda di traverso il personaggio (il caso basso-gazzetta è vergognoso).
    9)alterazione delle capacità fisiche mediante utilizzo di pratiche non naturalmente destinate a tale scopo e, tra l’altro, non indicate, se non pericolose, per la salute.
    10 Bode Miller ha detto un’altra cosa: uscire dall’ipocrisia circa l’uso di alcune sostanze che bene o male vengono utilizzate un po’ da tutti (e che secondo lui e molti medici di sua conoscenza) avrebbero risvolti più positivi che pericolosi e che lasciano al caso (oppure privilegiano che ha staff medici migliori)il fatto di poter essere presi o meno dall’antidoping (non so se mi sono spiegato in queste poche righe).

  3. 1)il doping é principalmente un problema etico,gli stessi corridori e sportivi in genere che ne fanno uso mettono in secondo piano la loro personale salute…l’etica purtroppo ormai é un lontano ricordo.

    2)la contrapposizione tra bravi ragazzi pane e acqua e bad guys sta purtroppo perdendo di significato, le delusioni sono all’ordine del giorno e i bad guys in forte forte aumento

    3)il cicliso non merita di morire a causa del doping bisogna continuare a crederci anche se diventa sempre più difficile…ogni positività e un colpo potenzialmente mortale all’immagine di questo sport

    4)Più di cosi è difficile fare i controlli sono molto scrupolosi i continui anche rispetto agli altri sport

    5)esempi da seguire(ovviamente fino a prova contraria…)

    6)85%

    7)contano tantissimo vedi caso Valverde

    8)se uno sbaglia deve pagare che sia italiano spagnolo, russo o tedesco…

    9)un fenomeno economico

    10)Mai

  4. Ottime risposte quelle dell’amico Luca Gandini, le sottoscrivo pienamente; aggiungo solo che, secondo me, tra i “bravi ragazzi puliti” c’è anche qualche corridore di primissima fascia, magari qualcuno che in passato ha commesso degli errori e ha pagato per quelli.

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