GILBERT CONCEDE IL BIS AL LOMBARDIA

Il ciclista belga vince il Giro della Lombardia, ultima grande classica della stagione.

Il Giro di Lombardia è da sempre la tradizionale chiusura della stagione ciclistica: è vero, ancora per un mese ci saranno gare e garette in ogni parte del globo, ma la cosiddetta classica delle Foglie Morte rappresenta l’ultimo appuntamento con il grande ciclismo di ogni annata, l’ultima occasione di riscatto per i corridori delusi, l’ennesima chance di splendere per chi ha dominato nei mesi precedenti.

Il percorso odierno si snoda sull’asse Milano-Como, 265 km attraverso la pianura attorno al capoluogo, le asperità della Val d’Intelvi, gli splendidi panorami del Lago di Como, la storica salita del Ghisallo, la ritrovata Colma di Sormano e il decisivo San Fermo della Battaglia, prima di arrivare sul lungolago della città lariana.

Come previsto, è battaglia sin dai primissimi chilometri, nel tentativo di portar via una fuga che caratterizzi la gara: riescono nell’intento, al chilometro 16, sei corridori. Si tratta del ventiduenne parigino Tony Gallopin (Cofidis), dell’esperto ticinese Michael Albasini (Team HTC-Columbia), del trentaquattrenne finlandese Kjell Carlström (Team Sky), del veneto Mauro Da Dalto (Lampre-Farnese Vini), e del duo della ISD-Neri composto dal del ventiseienne catanese Gianluca Mirenda e dal bergamasco Diego Caccia. Già da Porlezza la pioggia inizia a condizionare le corsa, e non si contano le scivolate di vari corridori lungo le discese disseminate lungo il percorso: anche un ottimo passista come il trentino Leonardo Bertagnolli finisce a terra ed è costretto al ritiro. Il vantaggio dei fuggitivi, che tocca quota 8 minuti, si riduce drasticamente quando si avvicinano le salite decisive, e già sul Ghisallo il campione nazionale Giovanni Visconti si fa vedere con un’azione importante, ma viene presto raggiunto e staccato dall’olandese Bauke Mollema (Rabobank). Nella discesa da Sormano, il siciliano Vincenzo Nibali, il vallone Philippe Gilbert, il marchigiano Michele Scarponi e lo spagnolo Pablo Lastras si ricongiungono con il fuggitivo; Nibali, tuttavia, è anch’esso vittima dell’asfalto reso scivoloso dalla pioggia e dalle foglie cadute, terminando a terra e staccandosi definitivamente dagli altri attaccanti. Già dai 20 km al traguardo, si capisce che gli uomini con la maggiore freschezza atletica sono Gilbert e Scarponi: i due restano appaiati in vetta alla corsa sino all’ultima ascesa, quella del San Fermo della Battaglia, guardandosi spesso negli occhi con atteggiamento di sfida. Ma Scarponi, tuttavia, non può portare fino in fondo la sua battaglia: nel momento in cui il rivale si alza sui pedali e scatta, il marchigiano è vittima di un salto di catena che gli impedisce di rispondere come avrebbe potuto.

Philippe Gilbert arriva dunque in solitaria sul lungolago Trento di Como, aggiudicandosi il Giro di Lombardia per la seconda volta consecutiva, in una stagione che lo ha visto vincere anche l’Amstel Gold Race, due tappe della Vuelta e, pochi giorni fa, il Gran Piemonte. Per Scarponi un secondo posto molto amaro, date le circostanze in cui è maturato: anche Nibali, quinto sul traguardo, ha da recriminare per la sfortuna avuta. Gilbert, con il trionfo odierno, suggella così una stagione che lo ha definitivamente consacrato come uno dei migliori interpreti delle corse di un giorno, nel solco della tradizione di tantissimi suoi connazionali, da Van Steenbergen a Van Looy, dall’inarrivabile Merckx a Musseuw.

Ordine d’arrivo:

1) Philippe GILBERT (Omega Pharma-Lotto) in 6h46’32’’;

2) Michele SCARPONI (Androni Giocattoli-Diquigiovanni) a 12’’;

3) Pablo LASTRAS (Caisse d’Epargne) a 55’’;

4) Jakob FUGLSANG (Saxo Bank) a 1’08’’;

5) Vincenzo NIBALI (Liquigas-Doimo) stesso tempo.

Marco Regazzoni