PALLANUOTO: VINCONO SERBIA E MONTENEGRO

Agli Europei di Zagabria esordio facile per la Serbia, il Montenegro fa suo il derby dei Balcani.

Prima giornata agli Europei di pallanuoto di Zagabria e primo derby tra nazionali balcaniche. Già dal debutto, insomma, il pubblico – a dir la verità poco numeroso, se non quasi inesistente – della capitale croata ha potuto assistere a incontri tanto interessanti quanto equilibrati.

La lunga giornata di apertura si apre con la sfida tra Turchia, di ritorno agli Europei dopo diciannove anni di assenza, e Romania: tutto fin troppo facile per il settebello di István Kóvacs che si impone con un netto 12-6, costruito soprattutto nel terzo quarto. Nella formazione rumena brilla soprattutto la stella di capitan Radu: il centroboa della Florentia mette a segno quattro reti personali. Porta invece la firma di Beşkardeşler il primo gol della Turchia: il centroboa del Galatasaray porta addirittura in vantaggio la squadra, realizzando l’1-0 in superiorità numerica. Il programma del primo giorno propone un’altra sfida tra nazionali che difficilmente lotteranno per il titolo continentale, quella tra Russia e Macedonia: i russi si presentano con un trittico di giocatori in età avanzata (il capitano Dmitrij Stratan, classe 1975, il centrovasca Marat Zakirov, 37 anni, ed il portiere Dmitrij Dugin, che di anni ne ha addirittura 42: tutti e tre avevano vinto l’argento olimpico a Sydney dieci anni fa), i macedoni portano a Zagabria una squadra rivoluzionata per sei tredicesimi rispetto ai Mondiali di Roma. Alla fine la spunta il settebello balcanico (10-9) grazie soprattutto alla tripletta di Vukšanović mentre lo stesso numero di reti non basta a Jurčik per evitare la sconfitta alla Russia.

Poi, finalmente, ecco le prime sfide dal maggior tasso tecnico: l’Ungheria soffre ma riesce a spuntarla per 10-8 su una Germania coriacea che l’aveva sconfitta un mese fa all’Otto Nazioni di Siracusa. Partita dall’esito incerto fin dall’inizio, con i magiari che allungano nel secondo e nel terzo tempo fino a toccare un massimo vantaggio di quattro reti, ma negli ultimi due minuti c’è da sgobbare per evitare il ritorno d’orgoglio dei tedeschi. Per la serie “gallina vecchia fa buon brodo”, il capitano Péter Biros segna quattro reti con un’invidiabile percentuale di 66.7% di realizzazione: nonostante il rinnovamento, dunque, sembrerebbero essere ancora i senatori a trascinare la nazionale di Kemény. Quanto alla Germania, gli uomini di Hagen Stamm non hanno prestato il fianco ai quotati avversari e, anzi, hanno fatto di tutto per rendere la partita più difficile del previsto: è mancata la vittoria, non il gioco. Molto più semplice il compito della Serbia, principale favorita per la vittoria finale, contro la rinnovata Grecia: troppo forti gli uomini di Dejan Udovičić, che si affermano con un 13-5 decisamente schiacchiante. A condurre i suoi compagni al successo, manco a dirlo, il capitano Vanja Udovičić, seguito a ruota dal centroboa recchelino Slobodan Nikić. Un dato significativo: Mylonakis e Kolomvos, i due centroboa ellenici, non hanno effettuato un solo tiro in porta. Attacco stratosferico e difesa imperforabile: davvero complicato sconfiggere questa Serbia.

Dopo il successo dell’Italia sulla Spagna, la prima giornata termina con il match-clou tra i padroni di casa della Croazia ed i campioni in carica del Montenegro, le altre due grandi favorite assieme alla Serbia. Come già accaduto in World League, i croati partono in quinta di fronte ad un avversario che sa come giocare a pallanuoto, salvo poi naufragare nei successivi minuti: succede anche contro il Montenegro, messo sotto nel primo tempo (3-1) ma capace di sfoderare un inequivocabile parziale da 6-2 nei successivi otto minuti. Il risultato finale è di 11-9 per gli uomini di Porobić: il contributo maggiore alla vittoria lo danno Nikola Janović, Ivović, Zloković e Jokić con due reti ciascuno. Inutili, per la squadra di Rudić, le doppiette della stella Miho Bošković e del difensore Bušlje. L’europeo croato, per la squadra organizzatrice, diventa subito una salita ripida.

EUROPEI DI PALLANUOTO 2010

RISULTATI 1a GIORNATA (TORNEO MASCHILE)

GIRONE A

Turchia-Romania 6-12

Italia-Spagna 7-6

Montenegro-Croazia 11-9

CLASSIFICA: Romania, Montenegro e Italia 3 pti, Spagna, Croazia e Turchia 0 pti.

GIRONE B

Russia-Macedonia 9-10

Ungheria-Germania 10-8

Serbia-Grecia 13-5

CLASSIFICA: Serbia, Ungheria e Macedonia 3 pti, Russia, Germania e Grecia 0 pti.

OGGI IN ACQUA

ore 10.00 Germania-Russia

ore 11.30  Spagna-Romania

ore 13.00  Italia-Montenegro

ore 16.30  Serbia-Ungheria

ore 18.00  Grecia-Macedonia

ore 20.40  Croazia-Turchia

Simone Pierotti

PALLANUOTO: DEBUTTO VINCENTE DELL’ITALIA

Agli Europei di Zagabria il Settebello inizia con la sofferta ma preziosa vittoria sulla Spagna (7-6).

È oramai opinione diffusa che, nella pallanuoto, non vince la squadra fisicamente più prestante o dal maggior tasso tecnico. Vince quella che sa sfruttare meglio le superiorità numeriche. Evidentemente Sandro Campagna, ct del Settebello, deve aver fatto ripetere fino alla nausea gli schemi ai giocatori. Perché l’Italia che batte 7-6 la Spagna al debutto agli Europei di Zagabria è una squadra che capitalizza le espulsioni a favore e, soprattutto, manda in confusione l’avversario quando si ha un compagno nel pozzetto: gli azzurri chiudono con 2 su 8 – ma in alcuni casi i giocatori hanno segnato proprio sul rientro dell’avversario -, gli iberici con 4 su 12. La chiave di lettura del (prezioso) successo azzurro sta tutta qui.

La vittoria, in realtà, è forse più netta di quanto non dica il 7-6 finale. Una vittoria nel pieno rispetto della tradizione italiana: gioco poco sfavillante eppure tremendamente pratico, assenza di autentici fenomeni ma collettivo di onesti condottieri che si aiutano reciprocamente, attacco poco propenso alle goleade e difesa ermetica. Non vi è un merito particolare di un singolo giocatore in questa vittoria, ma i due gol di Aicardi sono lo specchio di questo Settebello: il primo riflette il grande pragmatismo degli azzurri, il secondo ne incarna lo spirito guerriero e la voglia di non arrendersi. Certo, guai a lasciarsi andare a facili entusiasmi dopo una sola partita e Campagna lo sa bene. Ed in attacco, nelle situazioni a uomini pari, c’è ancora qualcosa da migliorare (va comunque sottolineata l’assenza per squalifica di Pietro Figlioli, il più pericoloso tra i cecchini del Settebello). Ma l’Italia vista in azione contro i vicecampioni del Mondo appassiona, lotta, soffre e riesce a trovare un successo fondamentale per nutrire la speranza di accedere al tabellone alto della seconda fase.

I primi due minuti fotografano alla perfezione i meriti del Settebello: dopo appena trentacinque secondi gli azzurri usufruiscono di un fallo commesso dalla Spagna sugli sviluppi di una ripartenza e Aicardi, preferito al più esperto Deserti, regala subito il vantaggio con un gol facile facile. Non passa un minuto e Felugo raddoppia dalla distanza. Se in fase offensiva il Settebello brilla per praticità, la retroguardia si dimostra all’altezza della situazione: la Spagna segna solamente una volta, con Minguell, in superiorità numerica e, al tempo stesso, ne spreca altre due. Non cade nello stesso errore l’Italia che, con uno schema da manuale, mette Presciutti nelle condizioni per andare a rete. Nel secondo parziale il gol lo realizza solamente la Spagna, con il mancino Xavi García che sfrutta l’espulsione temporanea di Gitto: entrambe le squadre fanno fatica a segnare con le difese schierate e così diventa difficile capire se sia più efficace la zona predisposta da Aguilar o il raddoppio in posizione 2 e 3 operato da Campagna. Dopo l’intervallo lungo, Aicardi riporta l’Italia al massimo vantaggio con una rete di prepotenza: il centroboa savonese non riesce a raggiungere i due metri, prova la conclusione dai 7 metri e, resistendo alla carica di due avversari, batte Aguilar. E, dopo l’acuto di Español, il Settebello allunga nuovamente con Luongo in superiorità numerica. Il quarto tempo è quello della resa dei conti: l’Italia inizia ad accusare la stanchezza, la Spagna sfodera la rapidità dei suoi nuotatori. Una deliziosa beduina di Valles, su cui Gitto chiude in ritardo, riapre ancora la sfida, ma poi una prodezza di Luongo – fa spostare Aguilar sulla sua destra per poi infilarlo sul palo opposto – dà ancora ossigeno all’Italia. La Spagna rincorre gli azzurri fino all’ultimo assalto: un fallo in attacco a meno di un minuto dal termine concede agli iberici la possibilità di pareggiare, Tempesti con gran tempismo esce e soffia il pallone diretto a centroboa a Minguell. Gli azzurri si lasciano andare ad un urlo di liberazione: l’avventura in Croazia inizia alla grande.

Domenica 29 agosto 2010

ITALIA-SPAGNA 7-6 (3-1, 0-1, 2-1, 2-3)

Mladost Sports Park, Zagabria

ITALIA: Tempesti, Gallo, Felugo 2, Fiorentini, Gitto, Presciutti 2, Aicardi 2; Pastorino, Luongo 1, Bertoli, Giacoppo, Deserti. All. Campagna.

SPAGNA: Aguilar, X. García 1, Molina, Perrone, Martín, Minguell 1, Valles 1; López, M. García, Sziranyi, Gallego, Español 2, Mallarach 1. All. Aguilar.

ARBITRI: Margeta (Slovenia) e Juhász (Ungheria).

NOTE: superiorità numeriche Italia 2/8, Spagna 4/12. Assente nell’Italia per squalifica Figlioli.

Simone Pierotti

PALLANUOTO: I CONVOCATI PER ZAGABRIA

Ecco i nomi dei pallanotisti e delle pallanotiste italiani che difenderanno i nostri colori a Zagabria.

A pochi giorni dall’inizio degli Europei di Zagabria, i commissari tecnici Alessandro Campagna (Settebello) e Roberto Fiori (Setterosa) hanno diramato le convocazioni per la massima competizione continentale, in programma dal 29 agosto all’11 settembre. Da sottolineare come entrambi i tecnici abbiano deciso di voltare bruscamente pagina, rivoluzionando le loro nazionali rispetto ai Mondiali di nuoto di Roma di un anno fa. Tante le (giovani) novità, soprattutto in campo maschile.

Alessandro Campagna ha convocato i seguenti giocatori: Niccolò Gitto e Christian Presciutti (Brixia Leonessa Brescia), Zeno Bertoli e Valentino Gallo (CN Posillipo), Matteo Aicardi, Deni Fiorentini, Massimo Giacoppo e Giacomo Pastorino (Carisa RN Savona), Maurizio Felugo, Pietro Figlioli e Stefano Tempesti (Pro Recco), Arnaldo Deserti (RN Bogliasco) e Stefano Luongo (RN Sori). Rispetto a Roma, dunque, più esperienza e meno gioventù in porta – Pastorino al posto di Tommaso Negri – mentre sono ormai usciti dal giro della nazionale Buonocore, Alessandro Calcaterra (aveva annunciato il suo ritiro dal Settebello), Goran Fiorentini e Mistrangelo. Assente, invece, per squalifica Mangiante. Tra i giovani non sono poi stati confermati rispetto ad un anno fa Figari, Giorgetti e Rizzo, uno dei più positivi nel naufragio azzurro. Una curiosità: Goran Fiorentini viene sostituito dal fratello minore Deni che, qualche anno fa, fu convocato con la nazionale croata (i due fratelli, infatti, sono nati a Spalato da padre croato – il secondo cognome è Jovanović – e madre italiana). Il Settebello sarà in acqua già domenica: il debutto è contro la Spagna.

Tante giovani anche nel Setterosa: Roberto Fiori si affida al gruppo che conquistò l’oro europeo ai campionati Juniores per sperare nel miracolo. Le convocate: Giulia Emmolo e Giulia Gorlero (RN Imperia), Simona Abbate, Elena Gigli, Teresa Frassinetti, Aleksandra Cotti e Elisa Casanova (Fiorentina Waterpolo), Arianna Garibotti e Federica Radicchi (Orizzonte Catania), Federica Rocco (Plebiscito Padova), Silvia Motta (Varese Olona Nuoto), Rosaria Aiello (CC Ortigia) e Roberta Bianconi (Rapallo Nuoto). Con l’addio di Bosurgi, Di Mario, Gay e Lavorini non ci sono più reduci dello storico gruppo allenato da Formiconi che vinse Mondiali ed Europei e persino il titolo olimpico. Il Setterosa debutta martedì 31 agosto contro la Grecia.

Simone Pierotti