PALLANUOTO: DEBUTTO VINCENTE DELL’ITALIA

Agli Europei di Zagabria il Settebello inizia con la sofferta ma preziosa vittoria sulla Spagna (7-6).

È oramai opinione diffusa che, nella pallanuoto, non vince la squadra fisicamente più prestante o dal maggior tasso tecnico. Vince quella che sa sfruttare meglio le superiorità numeriche. Evidentemente Sandro Campagna, ct del Settebello, deve aver fatto ripetere fino alla nausea gli schemi ai giocatori. Perché l’Italia che batte 7-6 la Spagna al debutto agli Europei di Zagabria è una squadra che capitalizza le espulsioni a favore e, soprattutto, manda in confusione l’avversario quando si ha un compagno nel pozzetto: gli azzurri chiudono con 2 su 8 – ma in alcuni casi i giocatori hanno segnato proprio sul rientro dell’avversario -, gli iberici con 4 su 12. La chiave di lettura del (prezioso) successo azzurro sta tutta qui.

La vittoria, in realtà, è forse più netta di quanto non dica il 7-6 finale. Una vittoria nel pieno rispetto della tradizione italiana: gioco poco sfavillante eppure tremendamente pratico, assenza di autentici fenomeni ma collettivo di onesti condottieri che si aiutano reciprocamente, attacco poco propenso alle goleade e difesa ermetica. Non vi è un merito particolare di un singolo giocatore in questa vittoria, ma i due gol di Aicardi sono lo specchio di questo Settebello: il primo riflette il grande pragmatismo degli azzurri, il secondo ne incarna lo spirito guerriero e la voglia di non arrendersi. Certo, guai a lasciarsi andare a facili entusiasmi dopo una sola partita e Campagna lo sa bene. Ed in attacco, nelle situazioni a uomini pari, c’è ancora qualcosa da migliorare (va comunque sottolineata l’assenza per squalifica di Pietro Figlioli, il più pericoloso tra i cecchini del Settebello). Ma l’Italia vista in azione contro i vicecampioni del Mondo appassiona, lotta, soffre e riesce a trovare un successo fondamentale per nutrire la speranza di accedere al tabellone alto della seconda fase.

I primi due minuti fotografano alla perfezione i meriti del Settebello: dopo appena trentacinque secondi gli azzurri usufruiscono di un fallo commesso dalla Spagna sugli sviluppi di una ripartenza e Aicardi, preferito al più esperto Deserti, regala subito il vantaggio con un gol facile facile. Non passa un minuto e Felugo raddoppia dalla distanza. Se in fase offensiva il Settebello brilla per praticità, la retroguardia si dimostra all’altezza della situazione: la Spagna segna solamente una volta, con Minguell, in superiorità numerica e, al tempo stesso, ne spreca altre due. Non cade nello stesso errore l’Italia che, con uno schema da manuale, mette Presciutti nelle condizioni per andare a rete. Nel secondo parziale il gol lo realizza solamente la Spagna, con il mancino Xavi García che sfrutta l’espulsione temporanea di Gitto: entrambe le squadre fanno fatica a segnare con le difese schierate e così diventa difficile capire se sia più efficace la zona predisposta da Aguilar o il raddoppio in posizione 2 e 3 operato da Campagna. Dopo l’intervallo lungo, Aicardi riporta l’Italia al massimo vantaggio con una rete di prepotenza: il centroboa savonese non riesce a raggiungere i due metri, prova la conclusione dai 7 metri e, resistendo alla carica di due avversari, batte Aguilar. E, dopo l’acuto di Español, il Settebello allunga nuovamente con Luongo in superiorità numerica. Il quarto tempo è quello della resa dei conti: l’Italia inizia ad accusare la stanchezza, la Spagna sfodera la rapidità dei suoi nuotatori. Una deliziosa beduina di Valles, su cui Gitto chiude in ritardo, riapre ancora la sfida, ma poi una prodezza di Luongo – fa spostare Aguilar sulla sua destra per poi infilarlo sul palo opposto – dà ancora ossigeno all’Italia. La Spagna rincorre gli azzurri fino all’ultimo assalto: un fallo in attacco a meno di un minuto dal termine concede agli iberici la possibilità di pareggiare, Tempesti con gran tempismo esce e soffia il pallone diretto a centroboa a Minguell. Gli azzurri si lasciano andare ad un urlo di liberazione: l’avventura in Croazia inizia alla grande.

Domenica 29 agosto 2010

ITALIA-SPAGNA 7-6 (3-1, 0-1, 2-1, 2-3)

Mladost Sports Park, Zagabria

ITALIA: Tempesti, Gallo, Felugo 2, Fiorentini, Gitto, Presciutti 2, Aicardi 2; Pastorino, Luongo 1, Bertoli, Giacoppo, Deserti. All. Campagna.

SPAGNA: Aguilar, X. García 1, Molina, Perrone, Martín, Minguell 1, Valles 1; López, M. García, Sziranyi, Gallego, Español 2, Mallarach 1. All. Aguilar.

ARBITRI: Margeta (Slovenia) e Juhász (Ungheria).

NOTE: superiorità numeriche Italia 2/8, Spagna 4/12. Assente nell’Italia per squalifica Figlioli.

Simone Pierotti

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