CALCIO: SULLE ALI DELL’ENTUSIASMO

L’Under 21 di Casiraghi batte la Bielorussia sfruttando soprattutto gli esterni di centrocampo.

Pur senza mettere in mostra un gioco brillantissimo gli Azzurrini guidati da Pigi Casiraghi hanno vinto il primo atto dei playoff che qualificano al prossimo Europeo under 21 mettendo in mostra un difesa solida, un centrocampo organizzato ed un attacco spietato.

Partita tutto sommato piuttosto equilibrata, anche più di quanto il 2-0 finale non lasci intendere: se da una parte era infatti netta la maggior tecnicità dei nostri ragazzi dall’altra, è altrettanto vero che i bielorussi dimostravano una netta superiorità atletica grazie alla quale arrivavano più o meno sempre primi sul pallone.

Cosa ha fatto la differenza, quindi?
La maggior preparazione tattica della squadra di Casiraghi.

Ancora una volta insomma quella italiana si conferma come una delle migliori scuole al mondo, da questo punto di vista.
Ma analizziamo nello specifico quanto avvenuto venerdì scorso ed ipotizziamo cosa potrebbe invece succedere nel corso della partita di ritorno, allorquando gli Azzurrini scenderanno in campo in Bielorussia per difendere il risultato maturato all’andata.

A pesare come un macigno nella gara di andata è stata l’impostazione del gioco dei due esterni di centrocampo: messa infatti al sicuro la porta difesa dal buon Mannone grazie ad una linea arretrata, schierata a zona, arcigna e molto concentrata e ad una coppia di mediani capace di fare buon filtro a centrocampo (molto preziosa, in tal senso, la copertura garantita da Bolzoni sulla nostra trequarti) sono stati proprio Schelotto e Fabbrini a scompaginare le carte in tavola, mettendo puntualmente in difficoltà la squadra avversaria senza che il ct Kondratiev riuscisse a prendere le giuste contromisure.

Approccio alla gara opposto per le due ali schierate da Casiraghi: mentre da una parte a Schelotto è stato richiesto di mettere in campo tutto il suo atletismo per arare la propria fascia di competenza arrivando quante più volte possibile sul fondo per cercare poi la coppia Destro-Okaka in mezzo all’area, dall’altra è stato chiesto a Fabbrini, molto più trequartista che vero e proprio esterno di centrocampo, di ricalcare un po’ quello che fu il modo di giocare di Nedved una volta sbarcato a Torino: giocare in linea con il resto dei centrocampisti partendo largo a sinistra per poi far saltare gli schemi difensivi avversari convergendo verso il centro.
Il tutto sia in situazione di possesso che di non possesso di palla.

E proprio questo diverso atteggiamento, oltre alla qualità stessa dei due ragazzi, hanno creato non pochi grattacapi alla difesa bielorussa. Basti anche solo andare a rivedere i goal, emblema perfetto di quanto appena detto.

In occasione dell’1-0 Ogbonna effettua un lancio dalla difesa con cui pesca Okaka sulla trequarti campo. Nel momento in cui la punta Giallorossa riceve il pallone è possibile notare come la posizione di Fabbrini sia molto più centrale rispetto a quella di partenza. Come detto, quindi, non limitandosi a stare rilegato sulla fascia sinistra il talentino empolese dimostra di poter penetrare nella difesa avversaria come nel burro, e così fa anche in questa occasione: lo stop di Okaka non è certo dei migliori ma contribuisce a mettere in movimento proprio il talentino toscano che una volta venuto in possesso della sfera partirà dritto per dritto puntando la porta, senza che nessuno riesca a trovare le giuste contromosse per fermarlo. Avanzando senza pressing, quindi, farà entrare in crisi tutto il reparto difensivo bielorusso che collasserà su sé stesso dando modo a Destro di tagliare in area alle spalle di tutti, partendo da posizione regolare, proprio nel momento in cui Fabbrini stesso farà partire un filtrante perfetto che metterà l’ex capocannoniere del Campionato Primavera in condizione di battere Hutar.

In occasione del 2-0 sono invece chiamati in causa entrambi gli esterni, ognuno secondo le proprie caratteristiche: De Silvestri avanza sulla destra e mette in movimento Schelotto che arriverà sul fondo per poi rientrare, mettendo fuori tempo il diretto marcatore, e crossare di sinistro in mezzo all’area. Qui arriverà il taglio del solito Fabbrini, come detto libero di accentrarsi partendo da sinistra, che sfiorerà il pallone, prima che questo finisca sulla testa di Okaka, che lo girerà in rete.

Ecco spiegato come l’Under di Casiraghi ha battuto i pari età bielorussi.

E per il ritorno?
Viste le inopportune squalifiche di De Silvestri e Schelotto, che azzerano la nostra fascia destra, non potrà essere riproposto esattamente lo stesso schema tattico della partita di andata. Il rientro, proprio da una squalifica, di Marilungo, poi, fa presupporre che uno tra Okaka e Destro inizierà il match in panchina. Proviamo quindi ad ipotizzare un possibile undici di partenza, con tanto di eventuali accorgimenti tattici che potrebbero essere escogitati per mettere ancora una volta in difficoltà la non certo impenetrabile difesa bielorussa.

Mannone sarà quasi sicuramente confermato in porta, mentre Santon sarà spostato sulla fascia destra per sopperire all’assenza di capitan De Silvestri con l’inserimento di uno tra Rispoli ed Ariaudo sulla sinistra: scegliere quest’ultimo vorrebbe dire blindare la fascia con un centrale adattato a terzino che non garantirà grande spinta ma, di contro, sarà difficilmente saltabile nell’uno contro uno ed in una partita in cui potrebbe essere il contropiede l’arma in più ecco che questa scelta potrebbe definirsi molto ben ponderata. In mezzo, quindi, dovrebbe essere confermata la coppia Ranocchia-Ogbonna. A centrocampo, sempre per impostare la gara in un’ottica di contropiede spiccato, il posto di Schelotto potrebbe essere preso dal contropiedista per eccellenza, quel Mattia Mustacchio eroe della qualificazione a questo playoff che con la sua velocità può diventare devastante ad ogni singola ripartenza. La coppia centrale potrebbe essere ancora Bolzoni-Poli, proprio per abbinare la capacità del primo di fare da frangiflutti davanti alla difesa con quella del secondo di impostare l’azione di ripartenza, per quanto non ignorerei nemmeno la possibilità di schierare un tuttofare come Soriano, sempre prezioso quando in forma ottimale. La zona di sinistra dovrebbe quindi essere ancora una volta terreno di caccia del buon Fabbrini, appena entrato nel giro di questa under ma già titolare inamovibile nello scacchiere di Casiraghi. Anche in questa occasione sfrutterei propensione e capacità dello stesso di accentrarsi per giocare tra le linee, a maggior ragione qualora venisse schierato titolare Marilungo, magari al fianco di Destro: il talentino doriano, infatti, è giocatore molto più propenso alla manovra di Okaka e di Destro stesso ed essendo tecnicamente molto dotato potrebbe fraseggiare nel migliore dei modi con il genietto empolese.

Dopo aver spiegato come l’under ha battuto i pari età bielorussi, quindi, ecco spiegato come potrebbe batterli anche nel match di ritorno!

Francesco Federico Pagani