
Si era lamentato i giorni prima della corsa di non essere mai riuscito a vincere su un circuito stradale. Lui, Jimmie Johnson, l’uomo delle cinquanta vittorie, e dei quattro campionati Nascar consecutivi conquistati. C’è riuscito a Sears Point nell’ultimo appuntamento della serie Sprint Nascar. Vittoria di certo agevolata da un problema meccanico occorso all’australiano Ambrose mentre era al comando alle spalle della safety car. ma comunque ricercata visto che Johnson aveva dominato la prima parte della corsa. Per Ambrose, specialista della serie V8 australiana, è sfumata una prima vittoria possibile nella serie Nascar. Dopo aver vinto le ultime due gara Danny Hamlin ha vissuto una giornata decisamente storta, coinvolto in un incidente multiplo al giro 68 che ha costretto l’esposizione della bandiera rossa per eliminare i detriti dalla pista. Buone prestazioni invece per i due europei, Jan Magnussen finito 12°, mentre il campione DTM Mattias Ekstrom è finito al 21° posto dopo essere rimasto coinvolto in un incidente Keselowski mentre lottava per una posizione nei primi dieci.
Ecco comunque i primi dieci classificati della gara di Sears Point:
Pilota Marca 1 Jimmie Johnson Chevrolet 2 Robby Gordon Toyota 3 Kevin Harvick Chevrolet 4 Kasey Kahne Ford 5 Jeff Gordon Chevrolet 6 Marcos Ambrose
Toyota
7 Greg Biffle Ford 8 Boris Said Ford 9 Tony Stewart Chevrolet 10 Juan Pablo Montoya Chevrolet
Andrea Corbetta

La Formula 1 lascia Montreal con avvenimenti meno esplosivi rispetto alla collisione turca tra Webber e Vettel, ma certo non meno interessanti. Pensiamo alla soddisfazione di aver ritrovato la piccola perla di Montreal nel panorama parecchio anonimo dei circuiti del calendario 2010; o al meritatissimo primo posto in classifica mondiale di Lewis Hamilton, ricercato e voluto a suon di rimonte furiose da fondo griglia e sorpassi da cineteca, nonostante si stesse creando intorno a lui un’aura da bello e impossibile al cospetto del compagno Button; o alla – c’è da credere momentanea – pausa delle formidabili Red Bull; per non parlare della super prestazione di Alonso in grado di arrivare a pochi secondi dalla vittoria con una vettura che in altre mani non è sembrata un granché.