LA STORIA DELLA RYDER CUP

Ryder CupFu di un commerciante inglese, convertito al Golf in età matura per motivi di salute, l’idea di organizzare un incontro tra la squadra americana e la squadra britannica. Si era nel 1925 e sin dal dopoguerra i golfisti statunitensi avevano iniziato a sbarcare annualmente in Inghilterra in occasione dell’Open Championship e avevano preso l’abitudine, devastante per l’orgoglio inglese, di iniziare a vincere con troppa frequenza il torneo più prestigioso nella culla di questo sport (dal 1921 al 1933 i professionisti di oltreoceano si imposero 12 volte in 13 edizioni).

Tre anni prima era nata la Walker Cup per i migliori dilettanti delle due nazioni e Samuel Ryder,  durante l’Open del 1925, lancia l’idea di una sfida annuale a livello professionistico. Un primo incontro, presto indicato come non riconosciuto, si ha nel 1926 quando a Wentworth la squadra britannica riesce, non si sa come, a superare la pattuglia americana per 13 a 1 con un pareggio nonostante questa schieri campioni del calibro di Walter Hagen, Tommy Armour, Jim Barnes e Fred McLeod (gli ultimi tre non nati negli Stati Uniti). L’esperienza di Wentworth porta a definire che a partire dall’anno successivo la compe-tizione si svolgerà ogni due anni e vi saranno ammessi solo professionisti nati (nei decenni fu sufficiente la cittadinanza) nei due paesi.

Il primo incontro ufficiale con tanto di coppa messa in palio da Samuel Ryder si svolge nel mese di luglio del 1927 al Worcester Country Club in Massachusetts; la squadra britannica arriva al circolo dopo sei giorni di navigazione sull’Aquitania e tre giorni e mezzo di treno. Gli Stati Uniti vincono per 9½ a 2½ e la coppa viene consegnata al capitano a stelle e strisce, Walter Hagen.

Nelle quattro edizioni successive le due squadre si impongono nelle edizioni disputate in casa ma la vittoria britannica del 1933 è l’ultima vittoria prima di un dominio statunitense che dura fino al 1985 con la sola vittoria della Gran Bretagna nel 1957. L’esito scontato delle sfide porta ad una calo di interesse di pubblico e sponsor nella manifestazione dove spesso si arriva all’ultima giornata a risultato già acquisito. L’idea per ridare vigore fu suggerita dal grande Jack Nicklaus: trasformare la squadra britannica in rappresentativa europea inserendo talenti come lo spagnolo Severiano Ballesteros che in carriera vince tre Open e due Masters e il tedesco Bernhard Langer, vincitore del Masters nel 1985 e nel 1993.

Sono proprio Ballesteros e il connazionale Antonio Garrido ad essere i primi golfisti non britannici a fare la loro comparsa nella Ryder Cup nel 1979; nel 1981 si aggiungeranno il tedesco Langer e  José Maria Cañizares mentre cresce Nick Faldo: nel 1983 a Palm Beach una sfida combattuta si decide nell’ultimo incontro e nel 1985, dopo 28 anni, la selezione europea ritorna alla vittoria a The Belfry. Da quel momento le sfide diventano di edizione in edizione più combattute e il bilancio della squadra da quando si fregia dei colori europei è in totale equilibrio con 7 vittorie per parte e un pareggio.

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Massimo Brignolo