L’ESTATE DI LEBRON È ALLE PORTE

Prossimo all’apertura il mercato dei free agent dell’NBA: occhi puntati sul destino di LeBron James.

Migliaia di pagine web, tonnellate di pagine di giornali, ore ed ore di discussioni e dibattiti, tutti riguardanti il mercato NBA dei free agent che mai come quest’anno sarà ricco di nomi prestigiosi in grado di accendere le fantasie dei tifosi. Alla mezzanotte del primo luglio, ora di New York, si scatenerà l’inferno, statene certi.

Il caso più spinoso e allo stesso tempo più intrigante riguarda quello che secondo molti è il miglior giocatore della lega, LeBron James. Secondo le ultime indiscrezioni James sarebbe diretto verso Chicago nella suggestiva veste di Michael Jordan del nuovo millennio, una voce riportata dal New York Times e “spifferata” da un dirigente NBA che ha mantenuto l’anonimato. Un ulteriore indizio può essere la cessione di Kirk Hinrich a Washington, necessaria a liberare ulteriore spazio salariale. La soffiata potrebbe anche essere quella giusta; personalmente non ci metterei la mano sul fuoco: troppi gli interessi in gioco quando si parla di mercato (club, sponsor, agenti dei giocatori, tifosi), che è tutto fuorché una scienza esatta. Nella corsa al Prescelto (The Chosen One, questo il soprannome di James) ha perso posizioni quella che fino a poco tempo fa sembrava essere la grande favorita, ovvero i New York Knicks. È vero che la squadra allenata da Mike D’Antoni negli ultimi anni si è concentrata più a liberarsi dei contratti di giocatori che guadagnavano troppo in proporzione al loro rendimento in campo, e che quindi avrebbe le possibilità economiche per riuscire ad ingaggiare oltre a LeBron anche un altro free agent in grado di cambiare i destini della franchigia, ma la squadra sarebbe da ricostruire e LeBron non può permettersi di sprecare troppo tempo. È giovane, certo, ma il contratto che firmerà in queste settimane sarà quello più importante della sua carriera; nonostante la presenza di Danilo Gallinari, che nell’ultimo anno si è conquistato la stima di compagni, avversari e pubblico, la squadra sarebbe tutta da assemblare attraverso difficili operazioni di mercato. Probabilmente New York è la città più affascinante e intrigante, ma per giocare a basket (ad oggi) ci sono squadre più interessanti. Sembrano più defilati nella corsa a LeBron anche i Los Angeles Clippers e i New Jersey Nets, che pure pensavano di avere qualche possibilità vista l’amicizia che lega il giocatore al rapper Jay-Z, detentore di alcune quote dei Nets, ma anche qui vale il discorso fatto per New York. In vista dell’imminente trasferimento della franchigia a Brooklyn, James sarebbe stato il miglior testimonial.

Doveva essere l’estate di un altro grande free agent, Dwyane Wade, stella dei Miami Heat. Dopo il titolo vinto nel 2006 gli Heat non sono più stati capaci di essere competitivi ai massimi livelli, facendo indispettire Wade, tanto che erano girate delle voci riguardo un suo possibile addio al club della Florida. Ma le rinnovate ambizioni del club e il possibile ritorno in panchina del mito Pat Riley dovrebbero aver convinto Wade a rinnovare il contratto e con un altro big (magari proprio James, che è buon amico di Wade?) Miami potrebbe tornare in corsa per il titolo.

Gli altri nomi in ballo? Chris Bosh, Dirk Nowitzki, Joe Johnson, Amare Stoudemire. Sono fra i migliori giocatori della NBA e, se acquistati da squadre già competitive, potrebbero avere la possibilità di vincere quel titolo NBA che nessuno dei quattro ha mai conquistato. Probabilmente si assisterà ad un effetto-domino: il trasferimento di James (ovviamente nel caso non dovesse rimanere a Cleveland) potrebbe innescare una serie di acquisti collegati tra loro, che alla fine andrebbero a cambiare la geografia del potere del basket NBA.

Andrea Marchesi